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The House
Titolo originale: The House
Anno: 2022
Paese: Regno Unito
Genere: Animazione, black comedy
Casa di produzione: Nexus Studios
Distribuzione: Netflix
Durata: 97 minuti
Regia: Emma de Swaef, Marc James Roels, Niki Lindroth von Bahr, Paloma Baeza
Sceneggiatura: Enda Walsh
Montaggio: Barney Pilling
Musiche: Gustavo Santaolalla
Attori: Mia Goth, Matteo Goode, Marco Heap, Miranda Richardson, Will Sharpe, Helena Bonham Carter
Distribuito in sordina e nel silenzio generale sulla piattaforma Netflix, il 13 gennaio 2022, The House ha catturato rapidamente l’attenzione del pubblico giorno dopo giorno grazie a un passa parola, positivo, tra la gente. Come mai si è verificato questo fenomeno? Come ha fatto un film di nicchia a trovare così una grande fetta di pubblico? Il motivo risiede nella sua struttura narrativa episodica che risulta essere piuttosto accattivante per il pubblico d’oggi abituato alla serialità, anche se questo tipo di struttura all’interno dei lungometraggi era in voga soprattutto negli anni ’80 – ’90.
Trama di The House
Strutturato in maniera antologica, The House presenta tre differenti storie collegate da un singolo elemento narrativo: la casa. Attraverso un viaggio tra epoche differenti la pellicola ci mostra le inquietanti e deprimenti situazioni a cui sono testimoni i proprietari di una misteriosa villa: una famiglia povera, un disperato venditore, e una casalinga annoiata.
Recensione di The House
L’elemento della casa, che lega queste storie, fin dai primi minuti fa capire cosa il pubblico dovrà aspettarsi, ovvero la classica storia di fantasmi con stereotipi vari annessi, ma la particolarità sta tutta qui. Sin dal primo episodio infatti, vediamo questa innocua famiglia trasferirsi in una enorme villa, che all’apparenza parrebbe essere infestata dagli spiriti, quando però invece capiamo che il tutto faceva parte di un piano ancora più malato da parte dell’architetto della casa, il senso di disagio che ci assale, legato anche a una estetica dei personaggi tutt’altro che adatta a un racconto del terrore, contribuisce a incuriosirci per farci arrivare alla vicenda successiva, perché vogliamo saperne di più su questa abitazione, per quale motivo è successo quello che abbiamo visto? Come si risolverà la cosa? La forza del film sta proprio qui, nelle domande create dall’intreccio narrativo, domande a cui non troviamo risposta, anzi la pellicola stessa contribuisce ad accentuare il senso di straniamento dello spettatore, portando la curiosità a un livello tale che anche se le vicende successive non hanno lo stesso impatto emozionale presente nei primi trenta minuti, la storia appare ugualmente intrigante perché noi vogliamo scoprire di cos’altro è capace di fare questa casa e che cosa è in grado di tirare fuori dalle menti disturbate dei suoi vari proprietari che si succedono nel corso delle epoche.
L’estetica
The House sfrutta per narrare la storia la tecnica dello stop motion, uno stile visivo d’animazione unico, perfetto per raccontare storie grottesche, surreali e oscure. Il risultato ottenuto dagli animatori all’interno di questa pellicola, sia nella creazione dei personaggi che in quello della resa scenografica, è ottimo; difatti troviamo una notevole animazione in stop motion piena di dovizia di particolari, soprattutto per quanto concerne le movenze di alcuni caratteri, resi assolutamente dinamici e fluidi nei loro movimenti. Un elemento che fa assolutamente da padrone al film è la fotografia, gli splendidi colori pastello che compongono il primo racconto si adattano perfettamente anche alle due storie successive, seppur ambientati in contesti diversi (nonostante l’ambientazione sia la medesima, la casa). Il tutto è sorretto da un sapiente uso delle luci e delle ombre che riesce a inquietare e a stupire nei momenti rispettivamente più ricchi di suspense, e quando invece si deve puntare a meravigliare lo spettatore con grandi e desolanti paesaggi.
In definitiva questo nuovo prodotto esclusivo Netflix risulta essere un vero gioiellino dell’animazione contemporanea, e se visto da chi di dovere sono sicuro che saprà ispirare anche molte altre menti per realizzare qualcosa che si possa avvicinare alla cura e all’amore messo in questo particolare progetto.
Note positive
- Narrazione intrigante
- Fotografia
- Personaggi particolari
- Stop motion
Note negative
- Lo stop motion potrebbe allontanare il pubblico generalista
- L’ultima storia è potrebbe non soddisfare le aspettative