The Last Schnitzel (2017): una cotoletta come metafora di egoismo – TSFF 2021

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The Last Schnitzel

The Last Schnitzel

Titolo originale: The Last Schnitzel

Anno: 2017

Paese: Danimarca

Genere: Commedia, Fantascienza, Fantastico

Produzione: New Archers Production

Durata: 22 min.

Regia: Kaan Arici, Ismet Kurtulus

Sceneggiatura: Kaan Arici, Ismet Kurtulus, Onur Koralp

Fotografia: Alp Korfali

Musiche: Emir Yargin

Attori: Haluk Bilginer, Serkan Keskin, Sevket Süha Tezel, Gokcen Gokcebag, Ahmet Kursat Ocalan

Trailer ufficiale The Last Schnitzel

The Last Schnitzel è il film vincitore del Premio Mélies d’argent 2017 al Miglior Cortometraggio Fantastico Europeo e una volta visto è facile capire il perché di tale riconoscimento. In soli 22 minuti di corto i due registi turchi condensano alla perfezione politica, commedia, satira e fantascienza. Per questo motivo The Last Schnitzel può essere definito, senza esagerare, un capolavoro. Inserito nel programma del Trieste Science+Fiction Festival, il corto è disponibile per la visione fino al 6 novembre sul sito ufficiale di MyMovies.

Trama di The Last Schnitzel

In un futuro non ben definito, la popolazione mondiale è costretta ad abbandonare il pianeta Terra, ormai invivibile. Ma il Presidente della Grande Repubblica Turca impedisce al suo Paese di salpare per Marte fino a quando non avrà realizzato il suo ultimo desiderio: quello di mangiare una vera cotoletta di pollo dopo anni di pillole alimentari. Peccato che i polli siano però estinti da più di 200 anni.

Recensione di The Last Schnitzel

The Last Schnitzel è un’opera di fantasia ma i riferimenti a fatti o persone “non” sono puramente casuali. La Terra divenuta inospitale per gli essere umani, un Presidente che condanna il suo popolo per un suo sfizio e un altro che minaccia di bombardare l’intera popolazione mondiale solo perché offeso: il panorama dipinto in The Last Schnitzel è tutto fuorché di fantasia.

Quella dei due registi è una vera e propria opera satirica, una critica al menefreghismo degli uomini nei confronti dell’ambiente ma, soprattutto, una critica all’egoismo caratteristico della classe politica. Non c’è da stupirsi se a The Last Schnitzel non è stato concesso l’attestato di classificazione necessario alla proiezione in Turchia, Paese al quale si fa esplicito riferimento. Grazie alla censura ufficiosa il film dei due turchi Kaan Arici e Ismet Kurtulus è diventato il corto più famoso in Turchia, quello che tutti vorrebbero vedere ma a cui nessuno può accedere.

In The Last Schnitzel, come in molti altri film, l’eroe è proprio colui che non ti aspetti: per fortuna, infatti, che a salvare le sorti del popolo della Grande Repubblica di Turchia ci pensa Kamil, l’assistente del Presidente. Kamil non solo dimostra di essere abile ai fornelli in un periodo in cui cucinare non serve più (la popolazione si sfama a pillole, come nel post-apocalittico Snowpiercer), ma dà prova anche di un grande altruismo caricandosi sulle spalle la responsabilità di far salpare per il Pianeta Rosso i suoi concittadini. Come dice lo stesso Kamil, “Fatemi una statua su Marte“.

Geniale la fotografia di Alp Korfali, che contribuisce a fare di The Last Schnitzel un gioiellino. I campi totali o semitotali con cui ci viene mostrata il congresso tra le alte cariche della Grande Repubblica Turca si alternano ai primi piani dei volti preoccupati dei Ministri per la richiesta del Presidente e ai dettagli sugli ingredienti necessari per la preparazione. Inoltre, come in ogni programma di cucina che si rispetti, i dettagli dell’olio che unge la padella e del pezzo di carne che viene infarinato sono rigorosamente accompagnati da una colonna sonora suggestiva.

Infine, menzione d’onore anche per la sceneggiatura, costruita su una storia semplice ma efficace e su dialoghi ricchi di citazioni. La frase finale pronunciata da Kamil “Non chiederti mai cosa può fare il tuo Paese per te. Chiediti piuttosto cosa puoi fare tu per il tuo Presidente” ne è un esempio e racchiude il messaggio di tutto il film.

NOTE POSITIVE

  • Sceneggiatura, semplice ma efficace nel lanciare una critica;
  • Fotografia, varia e suggestiva;
  • Colonna sonora.

NOTE NEGATIVE

  • Nessuna.
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