The Quiet Girl (2022) – Un’opera prima da Oscar

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The Quiet Girl

Titolo originale: An Cailín Ciúin

Anno: 2022

Paese: Irlanda

Genere: Drammatico

Casa di produzione: Inscéal, Broadcasting Authority of Ireland, Fís Éireann / Screen Ireland, TG4

Distribuzione: Officine UBU

Durata: 95 min

Regia: Colm Bairéad

Sceneggiatura: Colm Bairéad

Fotografia: Kate McCullough

Montaggio: John Murphy

Attori: Catherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennet,
Michael Patric, Kate Nic Chonaonaigh, Joan Sheeny

Trailer italiano di The Quiet Girl

The Quiet Girl è l’adattamento in lingua irlandese di Foster, l’acclamata storia breve scritta da Calire Keegan, pubblicata, per la prima volta, sul New Yorker e dichiarata “La migliore dell’anno” dalla rivista. La storia in seguito è stata ampliata e pubblicata come libro da Faber & Faber nel 2010. La pellicola, opera prima di finzione del cineasta di Dublino Colman Bairéad è stata presentata al 72esimo Festival di Berlino, dove ha ottenuto il premio “Best Feature Film Generation” e arriva in Italia il 16/02/2023 grazie a Officine Ubu.

Trama di The Quiet Girl

Cáit, nove anni, è una bambina tranquilla e silenziosa che passa le sue giornate in solitudine, trascurata da una famiglia disfunzionale. Con l’arrivo dell’estate viene mandata dai genitori a passare qualche mese con una coppia di lontani parenti. Sotto la loro cura la bambina rifiorirà, ma in questa casa dove non dovrebbero esserci segreti ne scopre uno.

Fotogramma di The Quiet Girl
Fotogramma di The Quiet Girl

Recensione di The Quiet Girl

Solo dal 2008 l’Irlanda ha cominciato a presentare film all’Academy per essere rappresentata alla premiazione degli Oscar come miglior film internazionale e nel 2023 ottiene la nomination con The Quiet Girl, il caso vuole che, nel concorso principale, sia presente anche l’irlandesissimo The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh. Pur essendo film completamente diversi, mi hanno colpito due elementi che, seppur vagamente, li collegano: un nome e il silenzio. Colm è sia il nome del regista di The Quiet Girl, che il nome di uno dei due protagonisti del film di McDonagh. Ho controllato e, benché diffuso, non è un nome comunissimo in Irlanda tant’è che non lo avevo mai sentito fino alla visione ravvicinata dei due film in questione. Il silenzio è invece un tratto comune a due personaggi: da una parte Colm (appunto) che vuole ridurre al silenzio il suo ex amico compagno di bevute nel film di McDonagh, dall’altra Cáit, giovane protagonista di The Quiet Girl, la cui storia parte da una situazione d’isolamento familiare e scolastico, ma mentre nel primo caso si tratta di una ricerca e una scelta ben precisa, nel secondo è una conseguenza di una situazione opprimente.

Catherine Clinch in una scena del film
Catherine Clinch in una scena del film

Il silenzio di Cáit non è quello timido di chi non sa come comportarsi, ma è più quello riservato di chi capisce di non essere accettato. L’apertura del film è emblematica: un prato verde, il movimento della macchina da presa rivela Cáit distesa e seminascosta dall’erba, si sentono le voci fuori campo delle sorelle che la chiamano e, successivamente, della madre che chiede se l’abbiano trovata, nel frattempo lei si alza, si avvicina senza troppa fretta alla casa, entra senza essere notata da nessuno, va nella sua stanza e si rifugia sotto il letto prima dell’arrivo della madre. Lo spettatore vede con gli occhi di Cáit i piedi della madre nei pressi del letto, la sua unica frase informa la bambina che le sue scarpe sono sporche di fango, quello è l’unico indizio rivelatore della sua presenza altrimenti inavvertita. 

Questa prima scena dice molto della vita della bambina, è subito evidente come essa sia un corpo estraneo nell’ambiente sovraffollato in cui si trova, costretta tra sorelle più grandi e respingenti, la madre alle prese con il fratellino più piccolo e una gravidanza in fase avanzata e un padre quasi sempre assente e indifferente alle condizioni sempre più precarie e disagiate della famiglia. In questo contesto arriva quasi inevitabile la decisione di affidare la bambina e dei parenti lontani, lì Cáit troverà un’atmosfera e un’empatia sconosciuta, ma anche scogli e opposizioni che l’aiuteranno a crescere e a distinguere tra segreti che provocano vergogna e altri necessari ad allontanare il dolore.

Catherine Clinch in una scena del film The Quiet Girl
Catherine Clinch in una scena del film The Quiet Girl

La regia asseconda questo percorso di formazione attraverso un sapiente uso degli spazi e dei movimenti, le inquadrature negli interni delle case sono strette e spesso delimitate dagli stipiti delle porte per poi trasformarsi all’esterno in riprese ariose che abbracciano la pienezza della natura. Allo stesso modo le espressioni corporee si diversificano tra dentro e fuori: all’interno appaiono come piccoli gesti, significativi, ma appena accennati, all’esterno diventano movimenti pieni e totali, liberatori, fino a quando il sorriso, quasi del tutto assente dalle espressioni di Cáit, può finalmente distendersi durante una corsa che profuma di libertà. L’atto di correre ritorna, con un segno inverso, nel finale del film, delicato e commovente, una chiusura che mette a fuoco i temi toccati dalla storia, il significato di famiglia, l’esperienza dell’abbandono e quella della crescita.

Il film, recitato quasi interamente in gaelico, si avvale di un cast di prim’ordine a cominciare dalla protagonista al suo esordio cinematografico, Catherine Clinch, intensa e allo stesso tempo naturale, fino all’ottimo Andrew Bennet (l’uomo della coppia che ospita Cáit), i due insieme danno vita al bellissimo rapporto tra i due personaggi, prima guardingo e diffidente e via via complice ed affettuoso.    

Catherine Clinch – The Quiet Girl

The Quiet Girl si rivela essere un gran film e un’ottima opera prima seppur Colm Bairéad abbia alle spalle una grande esperienza come documentarista e realizzatore di cortometraggi. Oltre al regista, la troupe si avvale di altre due figure esperte e importanti che valorizzano ulteriormente la pellicola: la direttrice della fotografia Kate McCullogh, salita alla ribalta per il suo lavoro nella serie TV Normal People e affermatasi con i lavori successivi come testimoniano gli svariati riconoscimenti ottenuti; il compositore Stephen Rennicks, famoso per le colonne sonore dei film di Lenny Abrahamson tra cui spicca quella per il premio Oscar Room e per l’adattamento, sempre con Abrahamson, di Normal People di Sally Rooney.

In conclusione

Il film è tratto dal romanzo breve Foster di Claire Keegan, la vicinanza con i temi trattati dal regista nei suoi lavori precedenti come la complessità dei legami familiari, la crescita emotiva dei personaggi e la capacità del dolore di modellare i comportamenti lo hanno da subito convinto a farne un adattamento per il grande schermo. Il risultato è un racconto di formazione di grande impatto visivo ed emotivo nel quale la trama lascia il posto al fluire delle emozioni vissute attraverso lo sguardo della bambina. In attesa del verdetto nella serata degli Oscar, The Quiet Girl ha già ottenuto numerosi riconoscimenti in patria e all’estero, in Italia esce nelle sale il 16 febbraio grazie a Officine Ubu, il consiglio è di cogliere l’opportunità di assaporare questa storia intima e delicata.

Note positive

  • Regia
  • Intepretazioni
  • Scrittura

Note negative

  • /
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