The Rental – L’inaspettata resa dei conti

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Locandina di The Rental

The Rental

Titolo originale: The Rental

Anno: 2020

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: horror, thriller

Produzione: Black Bear Production

Distribuzione: IFC Films

Durata: 88 min.

Regia: Dave Franco

Sceneggiatura: Dave Franco, Joe Swanberg

Fotografia: –

Montaggio: Kyle Reiter, A.C.E.

Musiche: Danny Bensi & Saunder Jurriaans

Attori: Dan Stevens, Alison Brie, Sheila Vand, Jeremy Allen White, Toby Huss

Trailer italiano di The Rental

The Rental è un film del 2020 che ha per protagonisti quattro amici che decidono di trascorrere il week end in una meravigliosa villa a ridosso dell’oceano. L’atmosfera si fa sempre più tesa, non solo a causa della scomoda presenza di Taylor, l’affittuario, ma anche per via di segreti e sentimenti mal celati che portano le due coppie alla deriva e ad un finale carico di tensione.

Trama di The Rental

Charlie, Michelle, Mina e Josh sono quattro amici e coppie di fidanzati che decidono di trascorrere un week end in una villa sulla costa a ridosso dell’oceano. Appena arrivati incontrano Taylor, l’affittuario, che fin da subito mette a disagio i quattro protagonisti rivolgendo commenti poco gradevoli a Mina. Il week end che si prospettava loro all’insegna del relax e dell’amicizia, si trasforma in un vortice di sentimenti, dubbi e tradimenti che porteranno a conseguenze disastrose, costringendo i quattro protagonisti a rivalutarsi.

Mina, Josh, Charlie e Michelle in una scena di The Rental
Mina, Josh, Charlie e Michelle in una scena di The Rental

Recensione di The Rental

The Rental è il film d’esordio alla regia di Dave Franco, fratello del famoso James, e scritto con Joe Swanberg.

Quello che a tutti gli effetti si presenta come un classico horror, che fa leva sul ruolo centrale della casa, ci rivela aspetti interessanti.

L’enorme villa affacciata sull’Oceano, dispersa nel nulla, un apparente paradiso, che, con il passare dei minuti, si trasforma in un nodo di tensioni e tradimenti che cambieranno per sempre la vita dei personaggi. Ma, la casa non è solamente questo; sotto la superficie di una simbologia ormai nota al pubblico, si nasconde un fenomeno contemporaneo e diffuso, esplicitato dallo stesso regista: a oggi, sono milioni le persone che si affidano ai siti AirBNB per affittare casa a completi sconosciuti, in un mondo che si fida più d’internet, quindi di poche righe di una recensione e di due fotografie del luogo, mette in dubbio la fiducia di chiunque conosca.

A tal proposito, un altro tema fondamentale in The Rental e che si lega a quello sopra citato, è il sospetto. Tra i protagonisti è Mina la prima a esserne colpita quando, la mattina dell’arrivo, incontriamo Taylor, l’affittuario, che, oltre a rivolgere commenti poco gradevoli alla ragazza, tutti percepiscono come razzista e strano. Il sospetto degenera quando, dopo aver scoperto la videocamera nella doccia, Nina incolpa subito Taylor, pur non avendo prove certe della sua colpevolezza.

Mina però non è l’unica “vittima”; allo stesso modo, anche in Michelle si insinua il sospetto dopo una breve conversazione con Josh circa la fedeltà del marito Charlie. Sarà proprio l’insinuarsi del dubbio che porterà lentamente alla rottura delle relazioni e a una nefasta conclusione.

Un ritmo discontinuo

The Rental non è il classico horror fatto di spaventi improvvisi e spargimenti di sangue. Dave Franco ha voluto dare spessore alle sensazioni e agli stati d’animo che lo spettatore avrebbe provato guardando il film.

Per questo motivo, la prima metà del girato procede lentamente, costellato di piccoli avvenimenti che, pur non essendo inquietanti nel loro accadere fisico, trasmettono allo spettatore un senso di disagio, il presentimento che di lì a poco succederà qualcosa di grave.

Infatti, l’ansia accumulata nei quarantacinque minuti precedenti esplode improvvisamente con lo scontro tra Josh e Taylor, travolgendoci. È questo il momento in cui l’angoscia si mescola all’adrenalina, accompagnate da un crescendo di violenza che cesserà solo a pochi minuti dal termine.

Divisione che viene sottolineata dalla regia che nella prima parte predilige inquadrature più lunghe e movimenti di macchina ampi e fluidi. Stile che viene invertito nella seconda parte del film, insieme al montaggio, che diventa più frenetico saltando continuamente di personaggio in personaggio per seguire le loro azioni: dopo quello che succede a Taylor, il gruppo si divide definitivamente, ognuno andando incontro al proprio destino.

Questa variazione del genere horror e del suo ritmo può risultare famigliare agli spettatori più navigati, mentre per coloro che ne sono a digiuno potrebbe rivelarsi un buon punto di partenza per esplorare più a fondo il genere.

Una trama incerta

The Rental riesce senza dubbio a coinvolgere lo spettatore emotivamente, tenendolo sospeso in un limbo fatto di turbamento e curiosità nell’attesa di scoprire come si concluderà la vicenda.

Coinvolgimento che però non è, in una certa parte, dettato dalla trama. Quanto è funzionale l’intreccio amoroso nella trama? La percezione suggerisce che sia utile solamente ai personaggi e alla loro caratterizzazione, quasi un pretesto per farli interagire e portarli verso la verità, più che al lato horror del film.

Del resto, Josh aggredisce Taylor per difendere Mina, la sua ragazza; Michelle e Charlie giungono al capolinea per l’infedeltà del secondo. Quindi probabilmente la trama avrebbe funzionato lo stesso, magari trattando i quattro protagonisti come amici ai quali si aggiungono i vari elementi tipicamente horror già presenti.

Personaggi variegati

I quattro protagonisti di The Rental sono stati caratterizzati in modi completamente diversi, dando loro un tratto unico.

Josh è il più interessante: si presenta calmo e vulnerabile, con qualche complesso d’inferiorità verso Mina perché pensa di non essere abbastanza per lei, visti i risultati lavorativi appena raggiunti e verso il fratello maggiore Charlie, che vede come perfetto, il figlio modello contro il sé stesso combina guai. Più passano i minuti più emerge la vera personalità di Josh, che esterna in un’esplosione di rabbia incontrollata verso Taylor mista a un tocco di possessività e gelosia verso Mina.

Rapporti complicati che invece non troviamo in quello con Michelle; anzi, a un certo punto, prima di partire per l’escursione e durante, si ha l’impressione che vadano molto d’accordo, che siano simili, quasi a suggerire un possibile riassortimento delle coppie.

È interessante il rapporto inesistente tra Mina e Michelle; le due ragazze non interagiscono mai da sole e se lo fanno sono presenti anche Charlie e Josh. Infatti, quando passeggiano sulla spiaggia Michelle è con Josh e Charlie con Mina, scena che si ripresenta la mattina dell’escursione, quasi a suggerirci come sarebbero dovute andare davvero le cose.

Mina racchiude una perfetta dualità tra l’avere una grande forza di volontà e sangue freddo, infatti aiuta Josh e Charlie a liberarsi del cadavere di Taylor gettandolo dalla scogliera. L’altro lato però, è caratterizzato dalla vulnerabilità, da questo senso di fragilità che può farla crollare da un momento all’altro.

Michelle invece presenta un’indole molto equilibrata, che riesce a districarsi tra momenti fortemente drammatici e altri più leggeri, riuscendo quindi a dare spessore, togliendole le caratteristiche della moglie perfetta per lasciare spazio a una donna che nel momento di cambiare sceglie sé stessa e la sua indipendenza andandosene.

Infine, Charlie il classico belloccio, quel personaggio con il quale riusciamo a empatizzare senza dargli subito la colpa per ciò che di sbagliato sta compiendo. Traspare, dunque, una discrepanza tra le sue azioni e il bell’aspetto che al contrario ispira fiducia e bontà.

In conclusione, The Rental è un film che nel complesso funziona, regalando allo spettatore un’ora e mezza di tensione e curiosità, che però non lo abbandonano nemmeno ai titoli di coda, che ci rilevano l’inquietante continuo della vicenda facendoci sentire costantemente osservati da qualcosa che non vediamo e di cui non riusciamo a percepire la presenza.

Note positive

  • La tensione in sottofondo che accompagna lo spettatore
  • La regia

Note negative

  • La trama poco sviluppata
  • Il ritmo non omogeneo

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