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The son
Titolo originale: The Son
Anno: 2022
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: drammatico
Casa di produzione: See-Saw films, Film4, Ingenious Media
Distribuzione italiana: 01 distribution
Durata: 2h3min
Regia: Florian Zeller
Sceneggiatura: Christopher Hampton, Florian Zeller
Fotografia: Ben Smithard
Montaggio: Yorgos Lamprinos
Musiche: Hans Zimmer
Attori: Vanessa Kirby, Hugh Jackman, Laura Dern, Zen McGrath, Gretchen Egolf, Anthony Hopkins
Arriva il 9 febbraio 2023, nelle sale italiane, The Son, ultimo lungometraggio di uno dei cineasti di maggior successo degli ultimi tempi: Florian Zeller. Il regista francese è anche scrittore, commediografo e sceneggiatore. Il Times lo ha definito “il più interessante commediografo dei nostri tempi”. Ha scritto oltre dieci opere teatrali, tra cui The Father, The Mother, The Truth, The Lie e The Height of the Storm. The Son è stato presentato a Londra nel 2019 e, in generale, i suoi lavori hanno calcato i palcoscenici di molti teatri internazionali. The Father, uno dei lavori teatrali di maggior successo degli ultimi anni, è stato definito da The Guardian “il più acclamato play degli ultimi dieci anni” e ha vinto numerosi premi, così come il suo adattamento cinematografico del 2020: oscar per la Migliore sceneggiatura e per il Migliore attore a un grande Anthony Hopkins in stato di grazia (che in questo film interpreta ancora una volta un padre).
Trama di The Son
Due anni dopo il divorzio dei genitori, il diciassettenne Nicholas non può più vivere con sua madre. Il male di vivere che sente è diventato una presenza costante e il suo unico rifugio sono i ricordi dei momenti felici di quando era bambino. Il ragazzo decide di trasferirsi dal padre Peter, che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna. Peter prova a occuparsi di Nicholas pensando a come avrebbe voluto che suo padre si prendesse cura di lui ma nel frattempo cerca di destreggiarsi tra la sua nuova famiglia e la prospettiva di un’allettante carriera politica a Washington. Tuttavia, mentre cerca di rimediare agli errori del passato, perde di vista il presente di Nicholas.

Recensione di The Son
Il secondo lavoro dietro la macchina da presa di Zeller non risulta brillante e incisivo come il precedente The Father e lascia lo spettatore un po’ deluso per la mancanza di profondità con cui affronta l’intera tematica che porta sul grande schermo. La storia di Nicholas è estremamente delicata ed è interessante il fatto che il regista francese abbia l’occasione giusta per parlarne, ma con dei modi superficiali e non ben costruiti. Il film ci mostra una serie di personaggi che si trovano su universi paralleli. Il padre di Nicholas, Peter, un importante avvocato di New York, sembra essere del tutto incapace di comprendere il fardello che si porta dietro il figlio; la madre, Kate, continua a lamentarsi e a non capire per quale motivo il figlio sia così scostante e distaccato con lei. Infine Beth, la nuova compagna di Peter, tratta il ragazzo come fosse un essere inquietante senza sentimenti e non perde occasione per farglielo notare.
Personaggi e situazioni stereotipate fanno da sfondo a un malessere di vivere che sempre di più affligge le persone e i giovani in particolare che si trovano in balia di famiglie soffocanti e immersi in una società che vuole tutti vincenti e ottimisti. Questa problematica, che accresce d’importanza e gravità se vede protagonista un ragazzo nell’età della crescita, necessitava una più attenta analisi. Ciò che manca nel film di Zeller è la profondità dei personaggi e dei momenti di riflessione vera, che avrebbero aiutato lo spettatore a empatizzare con la situazione a validare quel male di vivere che può influire nell’esistenza di tutti i giorni a tal punto da stare male, non poter affrontare la propria quotidianità o addirittura la propria vita. In questo senso, il film si conclude con un finale che urta la sensibilità di ognuno e, specialmente, quella di chi nella vita reale deve affrontare ogni giorno questo dramma.

In conclusione
In conclusione, The Son è un film di pregevole fattura, che avrebbe potuto affrontare con più sensibilità e profondità una tematica di cui spesso si dovrebbe parlare con più attenzione e cura.
Note positive
- Regia
- Fotografia
- Musica
Note negative
- Sceneggiatura