Presentato al 74esimo Festival del Cinema di Berlino, Through Rocks and Clouds nella sezione ufficiale Generation Kplus è un film peruviano, opera prima del regista Franco Garcia Becerra, che ci fa riflettere sulla contaminazione ambientale e i danni inimmaginabili a cui può portare.

Trama Through Rocks and Clouds

L’allevatore di alpaca Feliciano, otto anni, è in estasi: Il Perù ha l’opportunità di qualificarsi per la Coppa del Mondo. Tuttavia, i piani di una compagnia mineraria stanno mettendo in pericolo il suo villaggio.

Sinossi ufficiale del film
Feliciano, otto anni, trascorre le sue giornate allevando alpaca in una remota regione delle Ande. I suoi unici compagni sono Ronaldo, un giovane alpaca, e Rambo, un vecchio cane. Feliciano parla con loro di calcio e delle partite di qualificazione ai Mondiali della Nazionale peruviana. Ma dietro questa routine apparentemente monotona e pacifica si nasconde una realtà minacciosa: un lago contaminato e le profonde inquietudini dei suoi genitori. Una compagnia mineraria fa pressioni sulla comunità affinché venda la sua terra e ricorre a mezzi di intimidazione radicali: diversi alpaca vengono trovati con la gola tagliata. Le autorità ignorano tutte le richieste di aiuto; Feliciano e il villaggio sono soli. Quando un giorno Ronaldo scompare, Feliciano si imbarca in una ricerca disperata. Nel frattempo, i suoi genitori e i vicini si uniscono per agire contro l’azienda…

Recensione di Through Rocks and Clouds

Franco García Becerra
La ricerca di Feliciano si è svolta in diverse fasi. La fase iniziale ha comportato un casting aperto, con visite a varie scuole di Ocongate, della Valle Sacra e di Cusco. Questo processo ha aiutato a identificare i bambini che sono passati alla seconda fase, restringendo ulteriormente il gruppo. La selezione finale di Feliciano e degli altri personaggi è avvenuta attraverso un workshop conclusivo con i candidati selezionati. Abbiamo incontrato Alberth (Feliciano) in una delle scuole e un fattore cruciale nella scelta è stata la visita alla sua casa nella comunità di Upis. Durante la visita sono apparsi i suoi animali domestici, un cane e un alpaca, creando un legame magico tra loro tre e fugando ogni incertezza. Nely Huayta (la madre), originaria di Puno, ha presentato dei provini video in risposta al nostro bando di casting. Essendo madrelingua quechua e avendo recitato in un documentario presentato in vari festival, ha mostrato una naturale disinvoltura davanti alla telecamera. Richard Taipe (il padre), anch’egli di Puno, è stato scelto per la sua precedente esperienza di attore.

Girare tra le alture di Cusco con attori locali per la prima volta su un set cinematografico non è stata un impresa facile per il regista peruviano Franco García Becerra che ha raccolto la sfida, su iniziativa di Annemarie Gunkel, una giovane sceneggiatrice tedesca che vive da molti anni nel suo paese.

L’entusiasmo di Feliciano per la qualificazione della nazionale peruviana ai Mondiali di calcio in Russia contrasta con la minaccia alla sua comunità da parte di un’azienda mineraria che inquina il lago in cui vive con la sua famiglia e il suo fedele alpaca.

Il regista parla così della sceneggiatura:

La storia mi ha catturato. Mi riferisco allo sguardo che un ragazzo peruviano ha in quel momento, quando arriva alla Coppa del Mondo e vede la situazione avversa della sua comunità. Ho amato la parte magica della sceneggiatura, la parte mistica.

Gli attori protagonisti sono persone del luogo, che parlano solo ed esclusivamente Quechua e ciò contribuisce a rendere la storia ancora più autentica e reale. Il film però ha un obiettivo concreto: rendere visibile l’impatto negativo nelle aree remote di Cusco, dove l’industria mineraria spesso non rispetta il suo impegno sociale e ambientale.

Attraverso questo film il regista ha voluto farci conoscere queste zone che sono state messe nell’anonimato, poiché le autorità si sono concentrate sulla Coppa del Mondo lasciando in secondo piano l’impatto ambientale negativo. Racconti come questi possano essere da auspicio per riflettere e intervenire in maniera importante su questi territori sempre più dimenticati.

In conclusione

In conclusione, Through Rocks and Clouds, è un film dolce ma allo stesso tempo potente, che mostra con poche e semplici sequenze la devastazione che l’uomo può raggiungere con le sue scelte senza scrupoli.

Note positive

sceneggiatura
fotografia
regia

Note negative

Through rocks and clouds (2024): un luogo da proteggere