The Parades (2024). Vivere nel limbo dei rimpianti 

Condividi su
Locandina di The Parades (2024)

The Parades

Titolo originale: The Parades

Anno: 2024

Nazione: Giappone

Genere: Drammatico

Casa di produzione: Babel Label

Distribuzione italiana: Netflix

Durata: 122 minuti

Regia: Michihito Fujii

Sceneggiatura: Michihito Fujii

Fotografia: Keisuke Imamura

Montaggio:

Musiche: Yojiro Noda

Attori: Masami Nagasawa, Kentarô Sakaguchi, Ryûsei Yokohama, Lily Franky, Nana Mori, Denden, Kino Yukiya, Kuroshima Ayumu

Trailer di The Parades

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Michito Fujii, classe 1986 e diplomato alla Nihon University College of Art, Dipartimento di Cinema, Corso di Sceneggiatura, è un autore cinematografico poliedrico che si occupa sia della regia che della sceneggiatura dei suoi lavori. Nonostante la sua giovane età, ha già accumulato un impressionante curriculum con oltre 28 regie tra cortometraggi, film e serie televisive. Tra i suoi lavori più noti figurano film come “Shinbun kisha” (2019), “Ao no Kaerimichi” (2018) e “Hikari to chi” (2017), oltre al successo di pubblico giapponese “Gli ultimi 10 anni” (2022).

Nel 2024, Fujii ha realizzato “The Parades”, un film che vanta un cast attoriale di alto livello, tra cui spiccano Masami Nagasawa, famosa per i suoi ruoli in “Our Little Sister” e “MOTHER”, Kentaro Sakaguchi, vincitore del premio come miglior artista agli Asia Artist Awards 2023, nel ruolo di Akira, un giovane appassionato di letteratura, e Nana Mori, conosciuta per la sua performance in “The Makanai: Cooking for the Maiko House“.

“The Parades”, prodotto dalla casa di produzione Babel Label, fondata dallo stesso Fujii, è stato distribuito in Italia su Netflix a partire dal 29 febbraio 2024.

Trama di The Parades

Una donna di trentacinque anni, Minako (Masami Nagasawa), si risveglia su una spiaggia piena di detriti dopo che un forte terremoto e tsunami hanno raso al suolo gran parte della città in cui vive. Minako, stordita da ciò che è successo, è preoccupata per le sorti del proprio figlio di sette anni, che intende rintracciare a tutti i costi. Nel suo viaggio verso la ricerca del figlio si reca al centro di raccolta, ma qui si rende conto che nessuno dei presenti è in grado di vederla e che lei non è in grado di toccarli e farsi udire da loro. Preoccupata e spaventata, la donna inizia a girare per una città fantasma, invasa solo da detriti. Nel suo girovagare s’imbatte in un gruppo eterogeneo di persone: un giovane di nome Akira (Kentaro Sakaguchi), l’ex yakuza Shori (Ryusei Yokohama), l’ex produttore cinematografico Michael (Lily Franky), l’ex gestrice di un bar Kaori e il signor Tanaka, un silenzioso ex banchiere. Il gruppo la mette al corrente della dura verità, ovvero che tutti loro sono morti e che sono bloccati tra il mondo dei vivi e dei morti, incapaci di andare avanti a causa di affari incompiuti con i vivi e con sé stessi. Nonostante faccia fatica ad accettare completamente questa nuova realtà, Minako inizia a integrarsi con questo strano gruppo che vive ai margini di una sorta di luna park. Ogni mese, tutti i deceduti rimasti sulla terra, compiono un raduno in cui cercano le persone che sperano di rivedere. Minako riuscirà a ritrovare suo figlio, per andare oltre?

Frame di The Parades (2024)
Frame di The Parades (2024)

Recensione di The Parades

Morire per poi risvegliarsi senza la consapevolezza di essere morti e ritrovarsi a vagare come fantasmi per il mondo, senza una reale meta. Uomini e donne che si ritrovano invisibili, scrutando di nascosto la vita dei propri cari che continua a scorrere senza la loro presenza. “The Parades”, attraverso la storia di cinque personaggi, ci racconta del mondo degli spiriti inquieti, degli spiriti che si ritrovano a vagare sulla Terra senza sosta, senza una data certa di fine al loro vagare nel mondo tra vivi e morti. L’unica cosa a loro certa è che devono ritrovare o scoprire ciò che hanno perduto nella loro vita, ottenendo, in ultima analisi, ciò che nella vita non sono riusciti ad afferrare o a donare agli altri. I loro dolori, le loro scelte sbagliate e i loro desideri non realizzati sono gli elementi che impediscono loro di abbandonare quell’esistenza e di andare nel misterioso oltre, un luogo che il lungometraggio non intende sviscerare, concentrandosi esclusivamente sulla costruzione dei legami interpersonali e sulla società che prende forma all’interno di questo limbo tra vita terrena e morte.

Citazione del film

– Le persone che hanno dei rimpianti nel mondo dei vivi si ritrovano qui. Beh, non solo qui. Ci sono posti come questo in tutto il paese. 
– Rimpianti? Cosa intendi?
– […] Allora, in pratica, sei morta. Ma non puoi andare dall’altra parte perché hai qualcosa in sospeso

Michito Fujii realizza un’opera cinematografica piena di poesia e toni delicati e dolci, mai marcatamente comici né marcatamente drammatici. È in grado di farci sorridere e talvolta anche emozionarci profondamente attraverso lo svisceramento delle storie dei vari protagonisti, man mano che il film procede nel suo racconto. Si tratta di un’opera corale, dove ogni personaggio ha il suo giusto carisma e una personalità ben delineata, che si discosta dagli altri membri del gruppo. Se Akira, Michael, Kaori e Nana, una giovane ragazza che compare nella seconda parte del film, sono fondamentali per la comprensione del racconto e della tematica trattata, il vero motore della storia è la giornalista Minako. È con lei che entriamo in contatto con questo limbo, è attraverso di lei che scopriamo il mondo tra vivi e morti, e tramite lei che conosciamo e comprendiamo gli altri personaggi presentati nel corso della pellicola. Minako è la nostra protagonista, il cui obiettivo interiore è l’elemento portante del film. La sua ricerca del bambino, del proprio figlio, costituisce l’elemento centrale della sceneggiatura. Con grande abilità, la storia riesce a narrarci anche delle vite degli altri personaggi mentre Minako cerca il proprio bambino, mostrandoci i motivi che li trattengono dal superare il confine tra vita e morte.

Se per Minako il motivo che la tiene sulla Terra è il proprio suo figlio e il bisogno di sapere se sta bene, per gli altri personaggi il motivo che li tiene imprigionati in quel luogo è divergente. Ad esempio, è ben raccontato in maniera tridimensionale il motivo di Michael, il regista deceduto prima di donare al mondo la sua pellicola testamento cinematografico, quel film che doveva parlare al mondo di se stesso e del suo più grande rimpianto. Il personaggio di Michael è uno degli elementi di forza della pellicola, il carattere che più ci avvicina a narrare, in maniera non didascalica, i rimpianti e il non riuscire ad avere ciò che si desiderava. Michael è colui che, più di tutti, ha paura, ha il terrore di andare nell’Oltre, e ha il terrore di rivedere colei che ama, il suo più grande rimpianto. Solo grazie al gruppo e all’interazione con gli altri, elementi fondanti della pellicola, l’uomo riuscirà a superare il proprio ostacolo.

In conclusione

Se il pubblico riesce ad andare oltre al ritmo narrativo della pellicola, piuttosto lento, ha la possibilità di cogliere la poesia dell’opera e della sua tematica, trattata con grande delicatezza e poesia. Il tutto è arricchito da un finale sorprendente che dà ancor più potenza all’opera in questione, non parlandoci solo di morte ma anche di vita e del ritorno alla vita.

Note positive

  • Il regista Michito Fujii offre una narrazione delicata e poetica, evitando estremismi comici o drammatici e creando un’atmosfera coinvolgente e suggestiva.
  • a tematica dei rimpianti e dei desideri non realizzati offre al pubblico l’opportunità di riflettere sulla propria vita e sul significato dell’esistenza, aggiungendo un elemento di profondità alla narrazione.
  • Il personaggio di Minako emerge come il motore della storia, fornendo un punto focale per il pubblico e guidando la narrazione attraverso la sua ricerca emotiva del proprio figlio.
  • Ogni personaggio è ben sviluppato e ha una personalità unica, contribuendo alla ricchezza della storia e permettendo al pubblico di connettersi emotivamente con le loro storie.

Note negative

  • Il ritmo
  • Alcuni elementi della trama e delle motivazioni dei personaggi potrebbero risultare prevedibili per alcuni spettatori, riducendo l’impatto delle rivelazioni narrative.
Condividi su