Tromperie – Inganno (2022): il feticismo della parola tratto dal romanzo di Philip Roth

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Tromperie - Inganno (2022) locandina film

Tromperie

Titolo originale: Deception

Anno: 2022

Nazione: Francia

Genere: drammatico, sentimentale

Casa di produzione: Why Not Productions

Distribuzione:  No.Mad Entertainment

Durata: 105 minuti

Regia: Arnaud Desplechin

Sceneggiatura: Arnaud Desplechin, Julie Peyr

Fotografia: Yorick Le Saux

Montaggio: Laurence Briaud

Musiche: Grégoire Hetzel

Attori: Denis Podalydès, Léa Seydoux, Anouk Grinberg, Emmanuelle Devos, Rebecca Marder, Madalina Constantin

Trailer del film Tromperie – Inganno

Presentato in anteprima alla 74ª edizione del Festival di Cannes nella nuova sezione Cannes Première, Tromperie – Inganno è l’ultimo lavoro scritto e diretto dal regista francese Arnaud Desplechin, famoso per il suo acclamato Roubaix, una luce nell’ombra, che arriva in Italia alla 39ª edizione del Torino Film Festival nella sezione Fuori Concorso/Surprise. Tromperie – Inganno è l’adattamento cinematografico del romanzo Inganno del 1990 di Philip Roth, interpretato da Denis Podalydès nel ruolo dello scrittore Philip e Léa Seydoux nel ruolo dell’amante inglese.

Trama di Tromperie – Inganno

Philip (Denis Podalydés) è uno scrittore americano trapiantato a Londra. Parla tanto con la sua amante inglese raffinata, eloquente e seducente (Léa Seydoux), intrappolata nel suo matrimonio insoddisfacente. Man mano, la loro relazione sessuale e le lunghe chiacchierate portano alla luce dettagli delle rispettive vite che diventano fonte di ispirazione per il suo ultimo successo letterario Deception.

Denis Podalydès e Léa Seydoux in una scena del film Tromperie - Inganno
Denis Podalydès e Léa Seydoux in una scena del film Tromperie – Inganno (2022)

Recensione di Tromperie – Inganno

Sono un ascoltatore, sono un audiofilo. Sono un feticista della parola

Philip in una scena del film

È la parola la vrai protagoniste du film Tromperie – Inganno. La parola pronunciata, inserita nei dialoghi tra Philip (Denis Podalydès) e la sua ammaliante amante inglese (Léa Seydoux), la parola scritta con l’inchiostro nero sulle pagine bianche di un taccuino. E la parola non detta, che trascina gli strascichi di un matrimonio appeso a un filo.

È una storia immaginaria (?) quella dello scrittore ebreo che dall’America si trasferisce a Londra. Fantasticata nella dimensione onirica di una conversazione che inizia sul “palcoscenico teatrale” e finisce con un saluto cordiale alla donna dai profondi occhi azzurri che volge lo sguardo altrove, alla consapevolezza di un nuovo futuro. E inizia nel pieno coinvolgimento emotivo Tromperie – Inganno, con la bellissima Léa Seydoux che si trucca davanti allo specchio e guarda dritto davanti a noi spettatori. Come in una pièce teatrale, con due immagini di Londra del 1987 che aprono il sipario e con les auditeurs che attendono impazienti il flusso di parole cadenzate, smaniosi di scoprire cosa può nascondere la creatività di un artista di fama internazionale.

Una scena dal film
Léa Seydoux in primo piano nel film Tromperie – Inganno (2022)

Crisi coniugale con il marito, una bambina di quattro anni, Philip son amour, gli appuntamenti segreti nello studio inglese e la mancanza fisica l’uno dell’altra. E comincia così la lunga chiacchierata intrisa di eloquenza, seduzione, amore consumato, dialoghi spinti a sfondo sessuale senza nessun pudore. E le verbe tiene salde le redini di una relazione fra deux amoureux, e assorbe più personaggi, tra discussioni al telefono con l’amica speciale e la studentessa bipolare innamorata del suo charme di scrittore famoso.

È l’utilizzo sapiente della parola ben incastonata scritta dal regista francese Arnaud Desplechin (regista tra l’altro del bel thriller drammatico Roubaix, una luce nell’ombra con una magnifica Léa Seydoux) e Julie Peyr che fa di Tromperie – Inganno un film ben costruito che fila liscio, senza annoiare e con un buon uso della cinepresa che chiude il suo obiettivo su particolari inquadrature ricche di suspense (come la scena in cui il viso di Léa Seydoux viene illuminato da una luce diversa per esprimere una repentina emozione) per (ri)aprirlo su un’altra scena, alla maniera alleniana. Come fosse un punto e a capo all’interno di una sceneggiatura scritta, letta e revisionata.

Una scena del film Tromperie - Inganno
Scena del film Tromperie – Inganno (2022)

E ha più le sembianze di un libro aperto diviso in 12 capitoli con le pagine bianche in attesa di assaporare l’inchiostro di una biro che di un’opera audiovisiva l’adattamento cinematografico del romanzo Inganno di Philip Roth del 1990. Con lo stesso nome dell’autore nel ruolo del protagonista, lo stesso titolo del romanzo non autobiografico ma simile invece a pura finzione quasi catartica. Senza rinunciare alle ottime performance e alla percettibile affinità alchemica très érotique tra Denis Podalydès e Lèa Seydoux.

In conclusione

Tromperie – Inganno è un’opera cinematografica tratta dal romanzo Inganno di Philip Roth del 1990 che si regge su una sceneggiatura ben scritta da due mani (Arnaud Desplechin e Julie Peyr), impreziosita dalle ottime performance attoriali intrise di passion érotique di Denis Podalydès e Lèa Seydoux che chiacchierano su diversi argomenti prima e dopo aver fatto l’amore (o almeno il più delle volte). Dietro l’obiettivo della cinepresa che si chiude e si apre su nuovi capitoli della storia, fino ad arrivare alla tangibile mancanza l’uno dell’altra e all’epilogo finale.

Note positive

  • La parola come vera protagonista della storia
  • Uso sapiente della cinepresa nei suoi “apri e chiudi” per introdurre una nuova scena
  • Script ben scritto dalle mani di Arnaud Desplechin e Julie Peyr
  • Ottima interpretazione nel ruolo del protagonista di Denis Podalydès
  • Ottima interpretazione nel ruolo della protagonista di Léa Seydoux

Note negative

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