Un uomo tranquillo (1952). Un romanticismo d’altri tempi 

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Locandina di Un uomo tranquillo

Un uomo tranquillo

Titolo originale: The Quiet Man

Anno: 1952

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: Sentimentale, Commedia

Casa di produzione: ARGOSY PICTURES-REPUBLIC

Distribuzione italiana: RKO Radio Pictures

Durata: 129 min

Regia: John Ford

Sceneggiatura: Frank S. Nugent

Fotografia: Winton C. Hoch, Archie Stout

Montaggio: Jack Murray

Musiche: Victor Young

Attori: Ward Bond, Ken Curtis, May Craig, Eileen Crowe, Barry Fitzgerald, Charles Fitzsimmons, Francis Ford, Elizabeth Jones, James Lilburn, Kevin Lawless, Jack MacGowran, Mae March, Victor McLaglen, Sean McClory, Webb Overlander, Paddy O’Donnell, Joseph O’Dea, Mildred Natwick, Maureen O’Hara, Arthur Shields, Harry Tenbrook, John Wayne, Melinda Wayne, Patrick Wayne, Antonia Wayne, Hank Worden, Eric Gorman, Maj. Sam Harris

Trailer di Un uomo tranquillo

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Presentato in concorso alla 13ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, tenutasi dal 20 agosto al 12 settembre 1952, “Un uomo tranquillo” (The Quiet Man) è una commedia romantica basata su un racconto breve del 1933 di Maurice Walsh pubblicato sul Saturday Evening Post. Il rinomato regista di film western, John Ford (Cape Elizabeth, 1º febbraio 1894 – Palm Desert, 31 agosto 1973), autore di numerosi classici cinematografici di genere, tra cui “Il traditore” (1935), “Furore” (1940) e “Com’era verde la mia valle“, rimase profondamente colpito da questa novella di Walsh, che narrava di un’irresistibile Irlanda del sud dal fascino tradizionale e dolce, chiaramente diversa dal brutale Nord dell’Irlanda immerso in un crescente conflitto religioso tra cattolici e protestanti, che avrebbe portato l’Isola di Smeraldo in una lunga e dolorosa guerra civile, notoriamente denominata “Conflitto nordirlandese”. Ford, con le sue radici irlandesi, essendo lui stesso discendente di immigrati provenienti dal sud dell’Irlanda, rimase affascinato dalla storia di Maurice Walsh e decise nel 1944 di acquisire i diritti del racconto breve per la modesta somma di dieci dollari, intenzionato a effettuare una trasposizione cinematografica. Questo segnò l’inizio di un progetto ambizioso per realizzare un lungometraggio, che il regista considerò il più personale della sua carriera.

Tuttavia, la realizzazione di questa pellicola si rivelò tutt’altro che semplice. Le case di produzione si dimostrarono riluttanti a trasporre la novella di Walsh in un film. Nonostante la fama di Ford nel genere western gli fu difficile trovare finanziamenti per il progetto. La svolta avvenne quando incrociò la strada con la neonata casa di produzione Republic Pictures, che al tempo si occupava principalmente di film di serie B, di genere avventura e western a basso budget. Alla proposta di produrre “Un uomo tranquillo” il capo della Republic Pictures, Herbert J. Yates dichiarò:

Una sciocca storia d’Irlanda che non guadagnerà un centesimo

Nonostante il loro scetticismo, la Republic Pictures accettò di finanziare “Un uomo tranquillo” a condizione che Ford realizzasse un altro film per loro, con i medesimi attori (al fine di risparmiare sui costi di produzione). Questo accordo portò alla creazione di “Rio Bravo” (1950), un film di grande successo commerciale che rafforzò ulteriormente la posizione di Ford nel mondo del cinema. In “Rio Bravo” troviamo i soliti attori presenti in “Un uomo tranquillo” come: il fedele interprete di Ford, John Wayne, Maureen O’Hara e Victor McLaglen. Grazie al successo di “Rio Bravo” e al rinnovato interesse attorno alla Republic Pictures, “Un uomo tranquillo” finalmente vide la luce e fu distribuito nel 1952, sette anni dopo l’acquisizione dei diritti da parte del regista di film western. Nonostante le preoccupazioni iniziali di Herbert J. Yates, il film si rivelò un autentico successo sia dal punto di vista del pubblico che della critica. Venne candidato a numerosi premi Oscar, tra cui Miglior Film, alla 25ª edizione degli Academy Awards, e vinse il premio per la Miglior Regia e la Miglior Fotografia a colori. “Un uomo tranquillo” è un testamento alla determinazione di John Ford e alla sua abilità nel portare a termine un progetto che aveva a cuore, dimostrando ancora una volta il suo talento di narratore visivo.

Trama di Un uomo tranquillo

Nel 1920, l’americano di Pittsburgh, Sean Thornton, fa ritorno nella sua patria, l’Irlanda, e nel suo luogo natale, Innisfree, dove aveva trascorso un’infanzia felice e tranquilla prima che la sua famiglia emigrasse in America. Una volta tornato, ha un obiettivo: acquistare la sua vecchia proprietà. Nel frattempo, si integra nella vita quotidiana del villaggio, facendo le prime conoscenze con i suoi concittadini, dal simpatico ubriacone Michaleen al reverendo Peter Lonergan, appassionato di scommesse. Durante questo periodo, si imbatte nella bellissima Mary Kate Danaher e se ne innamora profondamente. Anche Mary Kate comincia presto a nutrire sentimenti d’affetto per l’americano, che si distingue dagli altri uomini del villaggio per il suo comportamento diverso. Tuttavia, la loro storia d’amore si complica notevolmente quando Sean riesce finalmente ad acquistare il pezzo di terra che in passato apparteneva ai suoi antenati. Con questa azione, si guadagna un nuovo nemico: Will Danaher, il fratello di Mary Kate. Anche Will aveva da tempo ambizioni di acquistare quel pezzo di terra e, non avendo avuto successo, decide di opporsi in tutti i modi possibili al fidanzamento tra l’americano e sua sorella.

Nonostante gli ostacoli e le tensioni causate dal conflitto tra Sean e Will, l’amore tra Sean e Mary Kate continua a crescere, mettendo alla prova la loro determinazione e la loro capacità di superare le sfide. La vicenda si sviluppa attraverso una serie di avvenimenti emozionanti e coinvolgenti, mostrando come l’amore possa resistere e trionfare anche nelle circostanze più difficili.

Fotogramma di Un uomo tranquillo (1952)
Fotogramma di Un uomo tranquillo (1952)

Recensione di Un uomo tranquillo

Dal punto di vista strettamente tecnico, potremmo definire “Un uomo tranquillo” alquanto didascalico. Questa etichetta potrebbe venire dalla penna di uno spettatore avvezzo al cinema d’autore, che riconoscerebbe nel film una regia e una struttura di sceneggiatura orientate verso una comprensione agevole da parte del vasto pubblico. In molti aspetti, possiamo affermare che “Un uomo tranquillo” è stato concepito come un prodotto commerciale, combinando azione, romanticismo e tradizionalismo irlandese. Uno dei segni distintivi di questa tendenza didascalica è rappresentato dalla colonna sonora, che sottolinea i momenti visivi. Utilizzando violini e melodie cinematografiche classiche, composte da Victor Young, le emozioni dei personaggi vengono amplificate, permettendoci di connetterci maggiormente con loro. Questo ci consente di comprendere in modo semplice e intuitivo i sentimenti di Sean e Mary Kate, attraverso scene sia comiche che romantiche, che ci porteranno a emozionarsi per la loro tribolata storia d’amore.

La colonna sonora è capace di variare rapidamente, passando da tonalità sentimentali a melodie tipiche irlandesi, specialmente nelle scene di rissa presenti nella parte finale della pellicola, dove il paese stesso sembra scuotersi di tensione e pulsare di una frenetica voglia di lotta. Tuttavia, il brano principale del film è senza dubbio “Isle of Innisfree“, scelta personalmente da Ford. Nonostante il magnifico lavoro di Victor Young, è proprio “Isle of Innisfree” a emergere come la canzone principale del film. Questo dolce e romantico brano, con i suoni dei flauti in primo piano, è stato composto da un poliziotto/cantautore irlandese di nome Richard Farrelly. Questa melodia accompagnerà diverse parti del film, iniziando proprio dalla scena iniziale, che si apre con questa tranquilla e romantica melodia.

La trama principale ci offre una classica storia d’amore tormentata, ambientata in tempi passati, e possiede un’impronta leggermente maschilista. In un’epoca di sensibilità politica e femminismo, un lungometraggio come questo potrebbe non sussistere. John Ford ci trasporta nell’ambientazione tradizionalista dell’Irlanda del sud degli anni ’20, un luogo in cui l’uomo detiene il comando e le donne desiderano uomini forti, virili e capaci di lottare, anziché uomini tranquilli che temono la violenza. Sean è un uomo di origini irlandesi che ha trascorso gran parte della sua vita in America. Non è familiare con le tradizioni irlandesi, ma si comporta in quella terra selvaggia (che richiama in parte l’atmosfera dei film western) come se si trovasse in una città civilizzata americana. Tuttavia, Innisfree non è una città statunitense, bensì un villaggio del “Paese Verde”. Qui sopravvivono antichi costumi e tradizioni culturali radicate nel popolo. Sean si innamora di Mary Kate, ma i suoi modi all’americana non sono sufficienti per conquistarla. Mary Kate desidera un uomo vero, in pieno stile irlandese, e il tranquillo Sean dovrà trasformarsi per guadagnarsi un posto in quel luogo selvaggio e conquistare il cuore e il rispetto di quella donna.

Mary Kate Danaher è la tipica ragazza di Innisfree, e al suo fianco non c’è spazio per un uomo gentile e raffinato, ma piuttosto per una figura dal cuore deciso, capace di dimostrare il proprio amore attraverso gesti fisici e spesso brutali. Mary è legata alle tradizioni, alla proprietà e ai costumi della società del villaggio in cui è cresciuta. Per lei, l’amore non è sufficiente; è richiesto qualcosa di più, è necessario che l’uomo con cui vive (che qui è rappresentato dal rude fratello Will Danaher, interpretato in modo magistrale da Victor McLaglen) accetti il fidanzamento. Se questo rifiuta il corteggiamento di Sean, la storia termina qui e Mary accetterà, seppur con un profondo senso di infelicità, la situazione senza proteste reali.

Il contesto in cui si svolge la vicenda è profondamente diverso dall’anno 2023, una società basata su tradizioni altamente patriarcali, in cui le donne sembrano essere “sottomesse” agli uomini e trovano soddisfazione in questo ruolo di semi-sottomissione. Un mondo difficile da comprendere appieno nella società attuale, e che probabilmente non potrebbe essere raccontato in termini così brutali nell’epoca dell’iper-correttezza politica e del femminismo a tutti i costi della società del post Movimento Me Too. Il finale, in molti aspetti, rappresenta l’apice del maschilismo, in cui la felicità della donna è legata a un compagno forte, in grado di dominarla fisicamente. In questo senso è interessante osservare l’evoluzione di Sean, un uomo che si allontana dalla lotta fisica e brutale a causa di un tragico incidente, ma che si ritrova costretto a tornare a quella violenza per conquistare il cuore di una donna legata alle usanze popolari e alla propria eredità. Tutto ciò è narrato attraverso una sceneggiatura impeccabile e una regia efficace, supportate da un talentuoso cast attoriale, capace di interpretare i personaggi con grande maestria.

Frame del film romantico Un uomo tranquillo
Frame del film romantico Un uomo tranquillo

In conclusione

Un film dalla semplicità incantevole, capace di dipingere con vividi dettagli visivi e un’abilità sceneggiativa gli usi e costumi della società irlandese degli anni ’20. Ford dimostra maestria nel caratterizzare i personaggi attraverso delineazioni talvolta stereotipate (i personaggi irlandesi del film sono spesso ritratti come fumatori di pipa, amanti della birra e giocatori incalliti). Anche se agli occhi dell’attuale pubblico potrebbe apparire ingenuo, il film è innegabilmente ben realizzato. Nonostante presenti tratti di maschilismo pervasivo e un’approccio anti-femminista nella sua dialettica, la pellicola si distingue per la sua qualità.

Si consiglia vivamente di guardare il film in lingua inglese, poiché il doppiaggio, disponibile nelle edizioni DVD e Blu-ray di Plaion Pictures, non riesce a catturare appieno l’essenza del film.

Note positive

  • Interpretazione del cast
  • Musica
  • Scenografia

Note negative

  • Fin troppo didascalico
  • Doppiaggio italiano
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