Una vita al massimo (1993): Una Storia d’Amore in una Favola Pulp

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true romance locandina

Una vita al massimo

Titolo originale: True Romance

Anno: 1993

Paese: Stati Uniti D’america

Genere: CrimeCommediaAzione

Produzione: Miramax

Distribuzione: Warner Bros.

Durata: 119′ min

Regia: Tony Scott

Sceneggiatura: Quentin Tarantino

Fotografia: Jeffrey L. Kimball

Musiche: Hans Zimmer

Attori: Christian Slater, Patricia Arquette, Dennis Hopper, Gary Oldman, Brad Pitt, Christopher Walken, Michael Rapaport, James Gandolfini

Trailer di Una vita al massimo

Trama di Una vita al massimo


Clarence è un ragazzo semplice, che lavora in una negozio di fumetti, ama i Film di Arti Marziali e il mitico Elvis Presley. La sera del suo compleanno lo troviamo in un locale che cerca di rimorchiare qualche donzella condividendo i suoi interessi, ma senza troppo successo. Caso vuole però, che durante la sua maratona di Film della Mezzanotte, al Cinema, si sieda di fianco a lui una ragazza, un po’ strampalata che comincia ad attaccare bottone nella maniera più spontanea possibile. I due decidono di conoscersi meglio e di trascorrere insieme la serata, Clarence sembra vivere un sogno, ha trovato una ragazza dolce, simpatica e che condivide le sue stesse passioni, un sogno che si realizza quando la ragazza (Alabama) lo bacia, mentre lui è impegnato a raccontargli dei fumetti di Spider-man. Finiscono per passare la notte assieme, ma Alabama nasconde un segreto, che non riesce più a trattenere dopo quei momenti meravigliosi che ha vissuto, insieme a Clarence, gli confessa di essere una ragazza squillo, ingaggiata dal suo datore di lavoro per farlo svagare un po’ dalla sua routine, un regalo di compleanno alternativo.

I due non si erano incontrati proprio per caso, ma va finire che si innamorano sinceramente l’uno dell’altra e si sposano in men che non si dica, sigillando il loro legame indissolubile, una vera storia romantica. Sfortunatamente le cose cominciano a prendere una piega non troppo piacevole, quando Alabama confessa a Clarence di essere fuggita dalle grinfie di un Pappone molto pericoloso di nome Drexl, interpretato da Gary Oldman. Clarence una volta appresa questa notizia, non riesce a togliersi dalla mente l’idea che ci sia in giro un tipo del genere e che la passi liscia. Così, spinto dallo spirito di Elvis che gli appare in bagno, come un moderno virgilio, riflette tra sè e sè… prendendo la decisione di occuparsi del tipo, con l’intento di farlo fuori, così da impedire che possa in futuro fare del male ad Alabama. Da qui cominciano i guai per i nostri due neo-sposini.

Recensione di Una vita al massimo

“… perché, Si, le cose possono andare male, è così che funziona, ma ricordatevi sempre…

Che a volte, possono andare anche nella direzione opposta.”

Una vita al massimo – True Romance

Il perfetto lavoro di squadra fra tutti i membri coinvolti nella realizzazione di Una vita al massimo, non può che aver condotto quest’opera alla sua completa riuscita. Tony Scott, riesce in modo impeccabile a trasportarci insieme ai protagonisti in questo Road Movie, dove viaggiamo con loro vivendo avventure adrenaliniche, attraversando diversi generi, mondi agli antipodi che alla resa dei conti sembrano più simili di quanto si pensi, riesce a farci entrare in sintonia fin da subito con la storia e il personaggio principale di Clarence, interpretato da Christian Slater.

In molti si possono ritrovare in lui, soprattutto chi ha scritto il suo personaggio e l’intera sceneggiatura, tipo il nostro caro Quentin Tarantino, che a questo giro non dirige la pellicola, ma ci regala una stupenda Favola in salsa Pulp, che non può che essere diventato un cult, anche solo per quella incredibile scena tra Christopher Walken e Dennis Hopper, rispettivamente nei ruoli del temibile mafioso, Vincenzo Coccotti e del padre di Clarence. Il crescendo di tensione, il monologo e l’accompagnamento musicale in sottofondo, la rendono già di per sé un buon motivo per vedere il film.

Se conoscete un po’ della Storia personale dell’autore, sicuramente saprete che prima di diventare un Filmaker lavorava in una videoteca, Clarence in un negozio di fumetti, altra grande passione del regista di Pulp Fiction. Non ci si mette molto a capire che questa storia ricalca molte sfaccettature dello stesso Tarantino, raccontandoci molto su di lui, sul suo amore per il Cinema e sulle sue fantasie. Va a rappresentare chiaramente la manifestazione del suo mondo immaginario e dei suoi sogni, riproducendoli attraverso il mezzo Cinema, che permette di costruire quell’universo ideale che ha in mente, in una dimensione parallela, cosa che in questa nostra realtà rimane irraggiungibile.

Clarence ama i Film e vorrebbe anche lui vivere la sua vita come i suoi idoli del grande schermo, stare seduto in una sala di un Cinema e improvvisamente vedere apparire la donna dei suoi sogni, con cui passerà e vivrà mirabolanti avventure, come i suoi personaggi preferiti. Cosa che poi effettivamente avverrà. Clarence è immerso nel mondo della cultura pop, e lo è anche Alabama, vivono nello stesso mondo e di conseguenza, quello che prima andavano a vedere al Cinema, diverrà poi realmente parte della loro esperienza reale, si trasformeranno loro stessi in dei personaggi di un Film, del loro Film, che sperimenteranno in prima persona sulla loro pelle e anche a caro prezzo.

Tony Scott alla regia, ci mostra che non sempre le cose belle accadono così per magia come avvengono nei Film romantici, ma è più probabile che si presentino con delle sfumature più vicine alla realtà, magari con una iniziale forzatura, che poi si trasforma in qualcosa di più vero di una storia romantica. Sogniamo quel tipo di amore e di realtà che abbiamo visto e amato nei Film, cercando di ricrearla e sperando di vederla concretizzarsi nella nostra vita, al di fuori della nostra fantasia. Così che possa diventare qualcos’altro, non più solo un Romance. Ma un TRUE ROMANCE.

Lo spettatore si sente vicino ed empatizza con Clarence non tanto per ciò che fa o il suo atteggiamento, ma perché condivide con lui quel sentimento di passione per i propri interessi e il desiderio d’incontrare qualcuno con cui sentirsi a suo agio, capiamo le sue motivazioni per quanto estreme e folli possano essere. Riusciamo a vedere i suoi stessi sogni, di vivere quella folle ma romantica storia d’amore, con una persona al nostro fianco con la quale condividere l’esistenza e insieme cercare una vita migliore fuori da tutto quel caos e dal degrado, rimanendo uniti e complici, contro tutte le avversità che ci mette di fronte la vita. Clarence e Alabama instaurano un legame solidissimo, e il tutto va a rafforzarsi ancor di più quando superano gli ostacoli e le difficoltà che incontrano, rimanendo complici l’uno dell’altra. Alabama piuttosto che vendere suo marito ai gangster e salvarsi, si fa pestare a sangue da Virgil, uno dei malavitosi interpretato da un sublime James Gandolfini. Quella sequenza risulta difficile da sopportare, è cruda e violenta, ma ci dice tanto sull’amore e la lealtà, che la donna dimostra di avere per il suo Clarence. Sono disposti a sacrificarsi per l’altro, a essere sinceri ed avere fiducia del proprio compagno/a di vita.

Alabama e Clarence Sono delle persone comuni, che si vanno a invischiare in degli affari più grandi di loro, finendo per essere ricercati da polizia, mafia e produttori Cinematografici che non spacciano solo Film. Ma grazie all’autentico affetto e al sostegno reciproco, sormonteranno la grottesca realtà in cui vivono, riuscendo a crearsi il loro angolo di paradiso e la loro personale favola moderna.

Note Positive

  • Sceneggiatura
  • Interpretazioni
  • Regia

Note negative

  • Struttura narrativa prevedibile
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