Vita da Carlo (2021): Verdone sbarca su Amazon – Festa del cinema di Roma 2021

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recensione Vita da Carlo ep.1-2-3-4

Vita da Carlo

Titolo originale: Vita da Carlo

Anno: 2021

Paese: Italia

Genere: Commedia

Casa di Produzione: Filmauro, Amazon Prime Video

Distribuzione: Amazon Prime Video

Stagione: 1

Episodi: 10

Regia: Carlo Verdone e Arnaldo Catinari

Sceneggiatura: Carlo Verdone, Nicola Guaglianone, Arnaldo Catinari, Pasquale Plastino, Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni

Attori: Carlo Verdone, Max Tortora, Monica Guerritore, Anita Caprioli , Pietro Ragusa, Giada Benedetti, Brando Improta e Caterina de Angelis, Alessandro Haber, Roberto D’Agostino, (Dagospia), Antonello Venditti, Rocco Papaleo, Paolo Calabresi, Massimo Ferrero e Marco Castoldi (Morgan)

Trailer “Vita da Carlo”

Dopo 22 anni da quando l’attore romano portava in Rai con Piero Chiambretti il prototipo del tamarro nel varietà Orgoglio coatto (1999), Carlo Verdone decide di tornare in televisione distribuito dalla piattaforma streaming Amazon Prime Video. Il prodotto del cineasta sarà dunque inserito in un catalogo vastissimo di contenuti d’intrattenimento e film nostrani offerti dall’azienda statunitense: tra cui Anni da cane (anch’esso presentato alla Festa del cinema di Roma), Dinner ClubLOL: Chi ride è fuoriFERRO e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1 e S2 Ed allora eccovi direttamente le parole del regista, in merito alla sua nuova avventura :

Ero molto incerto, però alla fine m’intrigava percorrere un sentiero nuovo. Ho cominciato con una mitchell in Un Sacco Bello (1980) e ora mi sono ritrovato davanti all’enormità di questo progetto, nel quale ho avuto il bisogno d’avvalermi di un grande regista e d.o.p come Arnaldo Catinari. Vita da Carlo è iniziato come una sfida, mi sono detto “vediamo che riesco a fare”, ma sopratutto: “vediamo se riesco ad avere più libertà rispetto al film” e così è stato, perché comporre un lungometraggio è molto più difficile, nella serie infatti l’enorme dilatazione del tempo ti mette al riparo dall’ansia del momento comico, del momento intimo etc.. In 2 mesi d’altronde siamo riusciti a elaborare 10 puntate, eravamo molto in forma e più andavamo avanti e più accrescevano le motivazioni. Ho messo in questa serie molto della mia vita privata e questo ha fatto sì che recitassi anche in maniera diversa rispetto ai miei lungometraggi: un’interpretazione più leggera e naturale.

Con Arnaldo abbiamo avuto il merito di rendere la regia più dinamica, un unicuum nel panorama televisivo italiano, al fine di dare eleganza alla confezione. Ciò è stato reso possibile anche grazie a un cast ottimo, forse il migliore della mia carriera, dato che non ho avuto alcuna fatica nel dirigerlo…perché gli attori erano già pronti. In più avere degli emergenti come Caterina De Angelis, Filippo Contri e Antonio Bannò, è stato fantastico poiché mi sono dedicato molto a loro. Arrivato a tal punto della mia professione, la più grande soddisfazione è stata proprio quella d’indirizzare questi ragazzi nel migliore dei modi. C’è un motivo se faccio ancora questo mestiere : “Avere dei giovani accanto a me”

Estratto dalla conferenza stampa di Vita da Carlo alla Festa del cinema di Roma 2021
Photo edit di Baldoni Edoardo

Trama di Vita da Carlo

Carlo Verdone rielabora in chiave televisiva le proprie vicissitudini quotidiane: La sua immagine pubblica è quella di un uomo generoso e sempre disponibile a scattarsi selfie per strada anche in situazioni poco consone, ai limiti del surreale, mentre lavorativamente gli si apriranno davanti tre strade antitetiche: rispolverare i suoi personaggi in chiave senile, provare a dar luce al proprio lato artistico strettamente autoriale oppure cambiare totalmente stile di vita candidandosi a sindaco di Roma…

Recensione di Vita da Carlo (ep.1-2-3-4)

Alla 16° edizione della Festa del cinema di Roma sono stati presentati i primi quattro episodi della serie tv: Vita da Carlo, disponibile dal 5 novembre su Amazon Prime Video.

Una serie nata come sfida personale da parte del regista, il quale per questa nuova avventura, com’è stato ricordato anche in conferenza stampa, si è servito sia del regista e d.o.p Arnaldo Catinari che dello sceneggiatore oramai noto al grande pubblico: Nicola Guaglianone, autore di scritture cinematografiche di grande successo come Lo chiamavano Jeeg Robot (2015), L’Ora legale (2017), Non ci resta che il crimine (2019), Il Primo Natale (2019) e tante altre… Compreso il nuovo film di Gabriele Mainetti (Freaks Out) presentato al Festiva di Venezia 2021, in sala dal 28 Ottobre Una serie italiana che, seguendo le orme statunitensi di Curb Your Enthusiasm di Larry David, autore della sitcom Seinfeld (1989-1998), prova a mostrare un pizzico d’originalità verdoniana con la messa a nudo di alcune dinamiche private, attraverso una manifestazione piuttosto eloquente e autoreferenziale delle proprie perplessità quotidiane. Una confessione a cuore aperto, sancita secondo il regista da una maggiore libertà della serialità televisiva rispetto al grande schermo. Libertà creativa che a sua volta lo ha portato a una recitazione più naturale e leggera.

Non sempre però tutti questi supposti privilegi riescono a restituire un prodotto degno di nota ed è proprio il caso di Vita da Carlo, che negli episodi mostrati, avrebbe avuto bisogno di un taglio netto ad alcune eccessive divagazioni personali, a tratti sin troppo didascaliche e pompose. Una mediazione produttiva maggiormente restrittiva infatti sarebbe stata sicuramente d’aiuto nel rendere il pacchetto più compatto e funzionale, sopratutto nella gestione dei tempi narrativi.

Nonostante alcune note fuori posto, al livello nazional – popolare le prime quattro puntate della serie ideata da Carlo Verdone fanno e faranno sicuramente breccia nello spettatore, che può ridere di gusto ad alcune gags del comico romano, in particolare quelle in cui duetta assieme al mattatore Max Tortora. Con un plauso particolare allo sketch più compiuto tra i tanti presenti, ispirato liberamente a un episodio raccontato dallo stesso regista in un capitolo del suo ultimo libro: La Carezza della Memoria.

Una sitcom che fino a metà della realizzazione (si dovranno vedere tutti e dieci gli episodi per darne un giudizio definitivo) , oltre allo storytelling poco interessante di alcuni personaggi, presenta proprio nella regia così tanto sponsorizzata durante la press, una menomazione della fluidità della messa in scena, che in altre occasioni ha contraddistinto delle vere e proprie perle cinematografiche del cineasta: Compagni di Scuola (1988), Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992) o anche il più recente Posti in piedi in paradiso (2012), lungometraggi in cui sono presenti anche picchi recitativi che la serie non sembra eguagliare, seppur gli interpreti mostrino grande classe nell’immedesimarsi nella quotidianità del regista.

Si spera dal 5 Novembre (quando saranno “trasmessi” tutti gli episodi) che Vita da Carlo riesca a far sbocciare nelle puntate mancanti tutto il potenziale intravisto in qualche spunto narrativo piuttosto interessante, recuperando in corsa da un inizio in salita.

Valutazioni sui primi quattro episodi

Note Positive

  • Interpretazioni dei membri principali del cast
  • Riuscita di alcune gags e situazioni paradossali ideate
  • Sketch rielaborato in chiave comica del libro : La carezza della memoria

Note Negative

  • Difficoltà nel gestire i tempi narrativi
  • Divagazioni personali a tratti didascaliche e pompose
  • Regia “pseudomoderna” che non attecchisce pienamente

Vita da Carlo ep.(5-6-7-8-9-10)

Dopo qualche settimana dalla presentazione dei primi quattro episodi della serie Vita da Carlo alla Festa del cinema di Roma 2021, il 5 novembre saranno disponibili tutti e dieci direttamente sulla piattaforma streaming: Amazon Prime video. Ma prima di andarveli a visionare, ecco qualche considerazione aggiuntiva rispetto alla recensione delle puntate 1-2-3-4

Riassunto critico degli ep.(1-2-3-4)

Vi avevamo lasciati con dei commenti non così esaltanti della prima metà della serie ideata dal comico romano. Ciò nonostante rimanessero ancora delle note positive quali l’interpretazione complessiva del cast e la riuscita di alcune gags, tra cui lo sketch basato sulla trasposizione in farsa di uno dei capitoli presenti nell’ultimo scritto del cineasta: La carezza della memoria. Si faceva riferimento inoltre anche a degli spunti interessanti, che tuttavia per onestà intellettuale non essendo ancora sciolti non potevano essere valutati nella loro interezza.

Recensione di Vita da Carlo (episodi 5-6-7-8-9-10)

Gli episodi finali si aprono subito con i tormenti del cineasta (vedi trama Vita da Carlo) che proseguono incessanti, senza lasciare al nostro protagonista qualche momento di relax. D’altronde questa sarà la base di tutta la narrazione, che tenderà sempre di più a esasperare i problemi quotidiani del regista. Il surreale e le guest stars del resto non mancheranno nemmeno in questa seconda metà del prodotto, che cerca di fare dell’effetto sorpresa il proprio punto di forza, anche perché il contenuto proposto risulta davvero deludente… Se infatti all’inizio (primi quattro episodi) gli sketch riuscivano a smorzare un tono eccessivamente retorico, la seconda parte di Vita da Carlo (con rare eccezioni) è “vittima” di una sovrastruttura melodrammatica mal calibrata.

Il tutto porta i tre assetti narrativi principali a essere gestiti in modo goffo, proprio in virtù di una dilatazione temporale non sfruttata a pieno, con situazioni che si susseguono senza lasciare né personaggi iconici né un’analisi autoreferenziale che possa dirci qualcosa in più del “privato” di quest’importantissimo artista nostrano, del quale ci rimane solo l’immagine di una figura onesta, dubbiosa, cinefila e amante della propria città. Nulla che non si potesse già reperire dalle innumerevoli interviste e aneddoti tramandati dall’attore nel corso degli anni. Un’occasione persa che svela come non sempre l’eccessiva libertà possa portare poi a un prodotto ben confezionato avente una gestione non approssimativa dei tempi comici.

In conclusione Carlo Verdone anche nei suoi lavori meno riusciti può sempre strappare una risata, ma a conti fatti questo suo ultimo progetto ha davvero poco da offrire e ciò che mostra è tutt’altro che intrigante.

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