We Can Be Heroes (2020): Gli Avengers per i più piccoli

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WECAN BE HEROES locandina

We Can Be Heroes

Titolo originale: We Can Be Heroes

Anno: 2020

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: AzioneCommedia

Produzione: Racer Max

Distribuzione: Netflix

Durata: 1h 40m

Regia: Robert Rodriguez

Sceneggiatura: Robert Rodriguez

Fotografia: Robert Rodriguez

Musiche: Rebel Rodriguez

Attori: Priyanka Chopra, Pedro Pascal, Christian Slater, YaYa Gosselin, Boyd Holbrook, Sung Kang, Taylor Dooley, Christopher McDonald, Akira Akbar, Haley Reinhart, Andy Walken, Andrew Diaz, Brittany Perry-Russell, Hala Finley, Adriana Barraza, Rachel Specter, Wayne Pére

Trailer di We Can Be Heroes

Distribuito direttamente su Netflix il 25 dicembre 2020 a causa della pandemia Covid-19 che ne ha reso impossibile l’uscita cinematografica, Robert Rodriguez con We Can Be Heroes riprende idealmente l’universo cinematografico iniziato con Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D (2005), essendone il sequel. Nonostante ciò l’opera audiovisiva si può tranquillamente visionare senza essere a conoscenza della trama e della storia presentata nel 2005, nel cui lungometraggio del 2020 si mantengono esclusivamente i due supereroi Sharkboy e Lavagirl (interpretati da altri attori) che però ottengono un ruolo marginale al racconto.

Trama di We Can Be Heroes

In un momento in cui il mondo sembrava dare sempre meno certezze, c’era una cosa su cui si poteva sempre contare gli Heroics

We Can Be Heroes

Quando degli sconosciuti alieni invadono la Terra, gli Heroics devono cercare di sconfiggerli. Nel frattempo i loro figli vengono condotti in un sicuro rifugio del Governo ma la situazione, inaspettatamente per il pianeta Terra, si complica. Gli Heroics sono sconfitti e catturati. I loro bambini si devono organizzare insieme e scappare dalla minaccia aliena, tra di loro è presente Missy Moreno (Yaya Gosselin), una bambina priva di qualsiasi potere che deve ricercare di divenire la leader del gruppo, cercando di condurlo alla vittoria per salvare il pianeta terra.

I personaggi di We Can Be Heroes
I personaggi di We Can Be Heroes

Recensione di We Can Be Heroes

Il genere è un ottimo modo per presentare una mitologia, ma fondato su valori e messaggi familiari per bambini. Se i bambini guardano un film più e più volte, dai loro qualcosa che insegna loro la famiglia, il lavoro insieme, l’ispirazione per gli altri e l’utilizzo di tutto il loro potere personale per cambiare il mondo in meglio.

Robert Rodriguez

Dal regista di Sy Kids, Sin City – Una donna per cui uccidere e Alita – Angelo della battaglia prende vita un film di puro intrattenimento per bambini e ragazzini che va a riprendere le tematiche ambientalistiche dell’epoca Greta Thunberg per risollevare il pianeta e quelle prettamente riferite sul senso di forza realistica, ponendo fin dall’incipit la questione primaria: conta di più il gruppo che non il singolo, nonostante questo possieda formidabili poteri, infatti possiamo ben vedere come in We Can Be Heroes i supereroi adulti perdono lo scontro in battaglia contro gli alieni a causa della loro eccessiva eccentricità e per la loro incapacità stessa di far lavoro di squadra. Divenire una squadra invece è la sfida che i più giovani eroi dovranno cogliere per poter condurre il pianeta alla salvezza e la Terra verso una rinascita ambientalistica ed economica. Il tutto viene sviluppato attraverso il personaggio di Missy, una bambina priva di poteri e che sembrerebbe totalmente comune, ma lei possiede una caratteristica speciale che la contraddistingue dagli altri: saper essere una leader giusta e corretta.

In We Can Be Heroes, se escludiamo la tematica dell’unione fa la forza e della critica ambientalistica e della presa di posizione contro una generazione incapace di fare del bene per il pianete stesso, siamo dinanzi a un opera che punta esclusivamente sull’azione e che risulta nel suo costrutto poco originale peccando nella costruzione dei suoi personaggi che vengono caratterizzati esclusivamente attraverso i loro poteri e poco altro, donando a un pubblico di bambini dei personaggi quasi del tutto piatti. Questa bidimensionalità narrativa assume maggior importanza quando confrontiamo la storia con il suo tema principale, ovvero di divenire una squadra per sconfiggere il male e osserviamo un dettaglio particolare: i bambini fanno gruppo immediatamente e la testardaggine e l’egoismo tra di loro compare solo in minimi momenti senza però dare uno sviluppo drammaturgico interessante. Tale pecca, nonostante il ritmo sia elevato grazie a un buon montaggio action, crea un film privo di pathos e che pecca di emotività reale elemento che poteva fuoriuscire almeno nel rapporto padre – figlio ma nemmeno qui l’emozione si mostra realmente.

We Can Be Heroes richiama in maniera evidente nel suo costrutto narrativo e nella sua scenografica, riguardante il centro degli Heroics, il mondo Avengers partendo proprio dal logo palesemente copiato e che cita il franchise Marvel Comics, tanto da parere, nella prima parte del lungometraggio, una parodia stessa della saga Avengers attraverso varie battute drammaturgiche riferite ai supereroi che distruggono le città e che fanno molti danni economici ai contribuenti dello stato. Peccato però che tale parodia e venatura prettamente comica sia presente solo nei primi minuti scomparendo per il resto dell’opera.

Taylor Dooley è Lavagirl, Jj Dashnaw è Sharkboy
Taylor Dooley è Lavagirl, Jj Dashnaw è Sharkboy

L’ambientazione in cui i personaggi si muovono possiede una sensazione fumettistica e d’irreale, reso anche dalle forti tinte cromatiche presenti sulla scena. Il tutto potrebbe rendere la scenografia e gli effetti mal realizzati, nonostante ciò si abbinano perfettamente alla regia e alla recitazione attoriale in cui tutto appare un pizzico assurdo e irreale, e ciò appare come una scenegrofia realizzata in gran parte al computer che pur nella sua poco qualità tecnica visiva risulta narrativamente adatta al film.

In ultima analisi We Can Be Heroes non è assolutamente niente di eccezionale ma ha la forza di donare al pubblico un messaggio interessante, sia per i più piccoli che per i più grandi, peccato che emozioni poco o nulla.

Note positive

  • Scenografia
  • Tema trattato
  • I primi minuti del film che sembrano una parodia degli Avengers

Note negative

  • Personaggi piatti
  • Storia banale
  • Assenza di reale evoluzione dei caratteri
  • Assenza di emozione ed empatia
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