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Wendell & Wild
Titolo originale: Wendell & Wild
Anno: 2022
Paese: Stati Uniti d’America
Produzione: Netflix Animation, Monkeypaw Productions, Gotham Group, Principato-Young Entertainment
Distribuzione: Netflix
Durata: 105 min.
Regia: Henry Selick
Sceneggiatura: Henry Selick, Jordan Peele
Fotografia: Peter Sorg
Montaggio: Mandy Hutchings, Jason Hooper
Musiche: Bruno Coulais
Cast vocale originale: Lyric Ross, Keegan-Michael Kay, Jordan Peele, Angela Bassett, Ving Rhames
Animatori: Amy Adamy, Richard Kent Burton, Kim Blanchette, Ian Boone, Eric Leighton, Matias Liebrecht, Malcolm Lamont, Anthony Scott, Pablo Lobato
Wendell & Wilde è l’ultima fatica in stop motion di Henry Selick (Nightmare before Christmas, Coraline e la porta magica). Alla sceneggiatura ha collaborato anche Jordan Peele (Scappa – Get Out, Noi, Nope ). Stop motion sublime per una storia godibile. Wendell & Wilde è disponibile su Netflix dal 28 Ottobre.
Trama di Wendell & Wild
La tredicenne Kat Elliot, dopo che a soli otto anni ha perso i genitori in un incidente d’auto, e aver passato gli ultimi cinque anni della sua vita fra casa famiglia e riformatorio, torna nel suo paese d’origine per essere accolta in un istituto gestito da un ordine religioso.
Nel frattempo, nel regno degli inferi i fratelli demoni Wendell e Wild, cercano un modo per poter salire al mondo dei viventi e poter così realizzare la loro fiera dei sogni; la giovane Kat, ancora vittima dei suoi ricordi sembra proprio poter essere la persona giusta cui chiedere una mano; come finirà?

Recensione di Wendell & Wild
Wendell & Wild è l’ultima fatica di un veterano dell’animazione come Henry Selick cui viene in aiuto, in fase di scrittura, anche Jordan Peele; l’inedita coppia presenta al pubblico un cartoon completo e di indubbia qualità.
La storia raccontata, pur non avendo nulla di così straordinario, coinvolge grazie ad una globale linearità che viene scossa di tanto in tanto, da piccoli ma calibrati colpi di scena che evitano al pubblico non tanto la noia ma una sostanziale mancanza di veri e propri stimoli: le due ore di racconto rischiano di sentirsi tutte, quando si arriva alla fine di una storia che non è così densa di eventi.

Uno dei punti forti di questo film è il messaggio che, per quanto possa essere già stato rappresentato cinematograficamente rimane comunque importante anche grazie al fatto che questo si vada a comporre lungo tutti i 105 minuti di narrazione: dal proprio dolore, dai propri ricordi tristi, dai propri demoni interiori non solo è difficile fuggire ma, per crescere e andare avanti con la propria vita in maniera sana, è necessario abbracciare questo nostro lato oscuro, accettarlo e trasformarlo. Questo il film lo fa vedere molto chiaramente.
Di grande interesse sono anche i personaggi, più nella loro totalità che a livello di singoli. Gli “abitanti” di questa storia, formano un collettivo votato alla folle leggerezza, anche quelli mossi da più nobili sentimenti (si pensi a Sorella Helley) nascondo lati più bui.
Quello che veramente riesce ad incantare è la grande attenzione alle animazioni; una stop motion di qualità sopraffina evidenziata anche grazie alla fotografia di Peter Sorg e giustamente si rende omaggio ai vari artisti che hanno creato e animato il mondo di Wendell & Wild durante i titoli di coda dove si può apprezzare, mentre questi scorrono, il duro e certosino lavoro cui si sottopone chi si dedica a questo mestiere.

Sulla regia di Henry Selick non c’è molto da dire: il regista del New Jersey ha abituato pubblico e addetti ai lavori al suo estro creativo, che anche qui si conferma sempre all’altezza delle aspettative. Selick dipinge una storia sopra le righe – anche se non sempre vi riesce – che strizza l’occhio ai suoi lavori passati senza però che il pubblico debba rimpiangerli più di tanto.
In conclusione
A detta di chi scrive, Wendell & Wild non supera Coraline e la porta magica ma resta comunque un film da vedere per il tipo di scelta estetica fatto sulla stop-motion e per la bizzarria che avvolge tutta questa storia; l’utilizzo alternativo della crema per capelli di Buffalo Belzer da parte di Wendell e Wild in primis
Note positive
- La stop – motion
- La colonna sonora
- La fotografia
- I titoli di coda
- I personaggi nella loro globalità
Note negative
- Il personaggio di Kat non sempre convincente
- La storia, a tratti, cade nell’anonimato