Wonder – White Bird (2023). Un viaggio di formazione attraverso i ricordi

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Trailer di Wonder – White Bird

Il trailer del film Wonder: White Bird

Informazioni sul film Wonder – White Bird

Distribuito dal 4 gennaio 2024 al cinema, Wonder – White Bird è un film diretto dall’acclamato regista di Neverland e Non così vicino, Marc Forster, e interpretato da Ariella GlaserOrlando SchwerdtBryce GheisarGillian Anderson ed Helen Mirren. La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo di R. J. Palacio A Wonder Story – Il libro di Julian, con protagonista il personaggio di Julian Albans, ed è lo spin-off del celebre film campione d’incassi Wonder (Stephen Chbosky, 2017). Se nel film di Stephen Chbosky veniva raccontata la coinvolgente storia di August Pullman, detto Auggie che, nato con una rara malattia, si trovava ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta, riuscendo a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola grazie alla sua travolgente gentilezza, in Wonder – White Bird ci si concentra sul bullo Julian.

Trama di Wonder – White Bird

La pellicola segue la storia di Julian. Dopo essere stato espulso da scuola in seguito agli eventi narrati in Wonder, il ragazzo è costretto a frequentare un nuovo istituto. Dopo ciò che successo a scuola, un giorno Julian riceve la visita della nonna Sara(Hellen Mirren) che gli racconta della sua infanzia da ragazzina ebrea nella Francia della seconda guerra mondiale, nella speranza di insegnare al nipote l’importanza della gentilezza.

I protagonisti di Wonder - White Bird
I protagonisti di Wonder – White Bird
Sara – Hellen Mirren

Recensione di Wonder – White Bird

Wonder – White Bird è lo spin-off sequel del film Wonder del 2017, in cui Stephen Chbosky passa il testimone a Marc Forster alla regia. La pellicola è un racconto di formazione, in un viaggio nel passato dove vengono svelati ricordi dolorosi proprio per insegnare a non ripetere gli stessi errori. Il film si sviluppa tra passato e presente, con una narrazione che si evolve lenta e che prende tutto il suo tempo per raccontare il passato del personaggio di Sara, interpretato da una convincente Hellen Mirren.

La tematica del bullismo è centrale, ma è anche un espediente narrativo per raccontare una storia intima, fatta di gentilezza, di compassione, di enorme coraggio, in un periodo storico difficile. La trasposizione di Mark Bomback risulta abbastanza fedele al materiale originale e riesce a trasmettere il messaggio per la maggior parte del film, ma visivamente poteva essere più potente, dilatando i momenti nel presente tra il protagonista e la nonna, cosa che avrebbe dato maggior equilibrio alla storia stessa sottolineando ulteriormente i concetti. Bomback esce dalla sua confort zone di film action drammatici, ma non riesce a essere così incisivo, anche se nella sceneggiatura ci sono spunti valevoli.

La regia di Marc Foster è pulita ed è funzionale alla storia, non rischia soprattutto nella parte in cui viene raccontato il passato, per la maggior parte del film funziona, ma non riesce ad assere convincente del tutto.
Interessante invece l’uso della fotografia con un utilizzo di luci fredde e calde per raffrontare alcuni momenti del passato del personaggio di Sara durante la seconda guerra mondiale.

Funziona la caratterizzazione della maggior parte dei personaggi, si poteva approfondire maggiormente la figura del protagonista Julian a cui questa storia di formazione è dedicata, notevole l’interpretazione dei giovani Orlando Scherdt e Ariella Glaser, nel ruolo di Julian e la giovane Sara; commovente invece l’interpretazione di Gillian Anderson nel ruolo della madre di Julian.

Un scena del film Wonder: White Bird

In conclusione

Il film Wonder: White Bird porta sullo schermo una storia emozionante ed emozionale, un racconto di formazione che insegna la gentilezza. Un film con molti spunti di riflessione, ma che non riesce a essere così incisivo nel suo intento iniziale.

Note positive

  • fotografia
  • personaggi
  • intenzioni

Note negative

  • Sceneggiatura e regia che potevano essere più incisive rispetto la storia raccontata
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