Wood and Water (2021): La paura di una vita in cui non accade nulla di significativo

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wood and water locandina

Wood and Water

Titolo originale: Wood and Water

Anno: 2021

Paese: Germania, Francia

Genere: Drammatico

Produzione: Trance Films

Distribuzione:

Durata: 1h 19

Regia: Jonas Bak

Sceneggiatura: Jonas Bak

Fotografia: Alex Grigoras

Montaggio: Jonas Bak

Musiche: Brian Eno

Attori: Anke Bak, Ricky Yeung, Alexandra Batten, Patrick Lo, Theresa Bak, Susanne Johnssen, Lena Ackermann, Christel Johnssen, Patrick Shum, Edward Chan

Trailer originale di Wood and Water

Vincitore del Compass-Perspektive Award – Special Mention al Berlin International Film Festival 2021, Wood and Waters è l’opera prima del cineasta tedesco Jonas Bak, il quale si avvale di un cast alquanto emergente per il suo lungometraggio come la protagonista interpretata da Anke Bak (probabilmente madre del regista stesso). La pellicola è stata presentata in Italia al LFFEC 2021 dal 01 al 10 ottobre 2021.

Trama di Wood and Water

In una piccola cittadina tedesca situata nella Foresta Nera, seguiamo la storia di Anke, che smette di lavorare nella chiesa del paese per andare definitivamente in pensione, con la speranza di riunirsi con i suoi figli durante il periodo delle vacanze estive sul Mar Baltico, il luogo in cui ha vissuto, insieme alla sua famiglia, gli anni migliori. Il periodo estivo però viene rovinato dalla mancanza del figlio Max, che contrariamente alla figlia, non viene a trovarla a causa delle proteste civile ad Hong Kong che hanno bloccato tutti gli aeroporti. Anke, che non vede il figlio da tre anni, e stanca della sua monotonia e noia causatagli dalla pensione, decide di andarlo a trovare a Hong Kong. Anke giunta sul suolo cinese dovrà stare tre giorni da sola, all’interno della casa del figlio, e solo dopo questo lasso di tempo Max potrà staccarsi dal lavoro e giungere da lei.

Fotogramma di Wood and Water 2021
Fotogramma di Wood and Water

Recensione di Wood and Water

L’immobilità dell’esistenza, di un vivere apatico senza senso e senza ragione in cui il concetto di esistere è svanito del tutto, all’interno di un mondo inemotivo e in cui quotidianamente non accade niente se non movimenti meccanici esistenzialistici del vivere, di un falso vivere, di una vita che ha già il sapore della morte. Questo è il filo conduttore di Wood and Water e della sua Anke, di colei che nell’istante in cui va in pensione perde ogni senso al suo vivere relegandosi entro una routine fredda priva di quel senso d’azione che va connessa in maniera fondamentale al lemma Vivere, poiché senza azione, senza un movimento interiore spinto verso un attività o uno scopo che doni un senso all’io che senso ha la vita? Dunque esiste una distinzione tra esseri vivi e vivere? Si, è l’opera di Jonas Bak attraverso una breve frase risponde in maniera chiara a questo quesito attraverso la sua protagonista che dichiarerà che la sua paura non sta tanto nel terrore che accada qualcosa di brutta ma che quel qualcosa non accada mai e dunque di vivere una vita vuota dove tutto procede in costante appiattimento e monotonia dell’esistenza.

Wood and Water descrive attraverso una fotografia e un montaggio autoriale e sperimentale l’emozione della staticità. L’immobilità è ben rappresentata dall’uso d’inquadrature statiche che donano nelle scene e nei dialoghi un unico punto di vista, spesso e volentieri situato lontano dai personaggi che vengono ripresi in maniera distaccata, soprattutto nella prima parte ambientata in Germania, donando quel senso fondante di apatia e freddezza, reso ancora più intenso da un montaggio alquanto lento e da un sonoro privo di musica ma denso di rumori, da quello cittadino di Hong Kong a quello della natura e del vento della Foresta Nera. Il tutto pone al centro della narrazione la sua protagonista Anke di colei che sfrutta il viaggio nel terreno asiatico sia per riconnettersi con il suo figlio perduto che con il mondo e con sé stessa, ritrovando un suo scopo al suo vivere ora che è priva di lavoro e reali amicizie personali. Proprio in questa terra straniera la donna come una turista inizierà a vagare nella cittadina facendo nuove e interessanti conoscenze come quella con una giovane donna che è triste di lasciare Hong Kong, il portiere di Max, uno psichiatra, un indovino e un attivista sociale. Incontri in grado di aiutarla a dare una svolta alla sua esistenza e iniziare una nuova vita accanto al figlio, in un nuovo mondo.

Fotogramma di Wood and Water
Fotogramma di Wood and Water

Note positive

  • Lo stile registico autoriale che dona quel senso di ansia e disagio che il regista vuole donare
  • La protagonista
  • La fotografia

Note negative

  • A tratti appare eccessivamente lento
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