A History of Violence: quando il passato torna per riscuotere il conto

Condividi su

A History of Violence

Titolo originale: A History of Violence

Anno: 2005

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Drammatico, thriller, azione

Produzione: Chris Bender, J. C. Spink

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 1 hr e 36 (96 min)

Regia: David Cronenberg

Sceneggiatura: Josh Olson

Fotografia: Peter Suschitzky

Montaggio: Ronald Sanders

Musiche: Howard Shore

Attori: Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Ashton Holmes

Trailer italiano di A History of Violence

Trama di A History of Violence

Tom Stall (Viggo Mortensen), proprietario di un diner, vive nella piccola cittadina di Millbrook con sua moglie Edie (Maria Bello) e i suoi due figli Jack (Ashton Holmes) e Sarah. Agli occhi della gente del posto, Tom è rispettato, apprezzato e visto come un uomo tranquillo con una vita ed un passato normale.

Una sera, mentre Tom sta per chiudere il locale, due malviventi entrano nel diner per effettuare una rapina e minacciano di uccidere una giovane donna lì presente. Prontamente Tom riesce a sventare la rapina e ad uccidere i due criminali. Da questo momento i suoi concittadini inizieranno a guardare l’uomo in maniera radicalmente divergente, come un eroe, la gente lo acclama e i giornali fanno a spallate per ottenere un’ intervista da lui e dai membri della sua famiglia.

Tutta quest’attenzione porta anche all’arrivo di alcuni membri di cosche criminali, tra cui lo sfregiato Carl Fogarty (Ed Harris), che sostiene che Tom in realtà è Joey Cusack, ex sicario e fratello del boss della mala di Philadelphia Richie Cusak (William Hurt). Queste affermazioni, inizialmente rigettate dalla famiglia del protagonista, col tempo trovano conferma in certi atteggiamenti e azioni che Tom o forse Joey manifesta.

Recensione del film A History of Violence

Lo vede quest’occhio? Non è del tutto andato, ma l’unica cosa che riesce ancora a vedere è Joey… è sempre quel pazzo scatenato. Gli chieda com’è che spara così bene, o perchè non gli parla mai dei genitori

— Carl parla con Edie

Tratto dall’omonima graphic novel di Jhon Wagner e Vince Locke, ancora una volta Cronenberg ci stupisce utilizzando un soggetto semplice per poter raccontare una storia molto profonda e che porta a dei notevoli spunti di riflessione lasciando qualcosa dentro ad ognuno di noi. A History of Violence ha la capacità di trattare molte tematiche senza cadere nel banale come il passato che torna sempre e mai ti abbandona, i mostri dentro di noi che non possono mai sparire, ma che ci rimangono sempre attaccati come fossero una seconda pelle, il tutto accompagnato da una profonda critica alla società contemporanea, che ha sempre caratterizzato l’operato del regista. Il nostro protagonista è eletto eroe per aver ucciso due persone, ciò risulta essere un controsenso, se si pensa che in passato Tom uccideva ugualmente criminali, ma era un emarginato e uno scarto della società. Il film si concentra maggiormente su una domanda che in realtà non troverà una sua vera e propria risposta: Che cosa rende un individuo un eroe?

Qual è la sottile linea di confine che separa un uomo dall’essere un esempio ad essere additato negativamente? Un uomo può realmente cambiare e diventare un modello positivo o dentro di lui vi sarà sempre un demone dormiente pronto ad attaccare e a distruggere ciò che di buono è riuscito a fare?

Una scena dal film A History of violence
Una scena dal film A History of Violence

Qual’è il ruolo della violenza nella vita di un uomo?

La violenza è sempre e comunque un qualcosa di negativo, o a volte il fine giustifica i mezzi e invece del duo carota/bastone è più opportuno bastone/bastone? La pellicola gioca molto sul tema della violenza in molte delle sue forme (vedi il crescere del sentimento di violenza nel figlio di Tom, Jack, che lo porterà ad aggredire un suo coetaneo, in parallelo alla deriva di un rapporto sempre più violento tra i due coniugi anche a livello sessuale). Queste sono solo alcune delle riflessioni e tematiche che il regista riesce a far trapelare, in questo mix straordinario di scene d’azione e di violenza accompagnate da un atmosfera thriller che rende il tutto più avvincente e godibile agli occhi dello spettatore.

Ottimo tutto il comparto attoriale, un plauso speciale al protagonista impersonato da Viggo Mortensen, che riesce ad entrare perfettamente nella parte trasformando ed evolvendo il proprio stile di recitazione all’evoluzione del proprio personaggio. Dopo questa pellicola il duo Cronenberg-Moertensen si unirà solo in altre due occasioni ma altrettanto riuscite (La promessa dell’assasino e A Dangerous Method) Straordinaria la sceneggiatura di Josh Olson, che scorre veloce ma non tralascia nulla e alza minuto dopo minuto i toni del film fino ad arrivare a momenti di altissima tensione. E che dire poi della regia, che ci regala delle scene d’azione eccezionali e delle inquadrature che rimarranno scolpite negli occhi di chi le guarda.

Nulla da aggiungere, questo film è sicuramente uno dei capolavori contemporanei più peculiari e controversi che merita di essere visto.

Note positive

  • Regia
  • Sceneggiatura
  • Interpretazioni attoriali

Note negative

  • Nessuna di rilevante
Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.