Antigone (2019): eroina e simbolo moderno

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Trailer italiano di Antigone

Antigone è un film drammatico del 2019, diretto da Sophie Deraspe, ispirato all’omonima tragedia greca di Sofocle, di cui fa una moderna rivisitazione basandosi su un reale fatto di cronaca. E’ stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019, nonché come pellicola rappresentante del Canada ai Premi Oscar 2019. Il film è in uscita nelle sale italiane il 4 novembre 2021.

Trama di Antigone

La giovane Antigone, dopo la morte dei genitori, si trasferisce a Montreal dall’Algeria, insieme ai suoi fratelli, Étéocle e Polinice, la sorella Ismene, e la nonna Menoeceus. Giovane e brillante studentessa, conduce una vita modesta; la sua quotidianità viene stravolta quando suo fratello Étéocle viene ucciso dalla polizia e Polinice arrestato. Le tre donne, rimaste sole, dovendo far fronte al rischio di espulsione, cercano dei modi per aiutare il fratello in carcere. Antigone, delusa dalle autorità, decide di farsi giustizia da sola.

Recensione di Antigone

Nella tragedia greca, da cui il film Antigone prende spunto creando una moderna storia di ribellione, la protagonista desidera per il fratello, morto assediando la città di Tebe e quindi ritenuto nemico, una degna sepoltura che il re non vuole concedergli. Ella viene condannata da quest’ultimo a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta. Alla fine quando il re, Creonte, decide di liberarla, è tardi; Antigone si è tolta la vita.

La storia narrata da Sophie Deraspe vede i personaggi chiamati con gli stessi nomi della tragedia: Antigone appunto, la protagonista, Polinice, Étéocle, Ismene, e il fidanzato Emone (nella tragedia greca, promesso sposo di lei). Basata su un reale fatto di cronaca, e con numerosi spunti di riflessioni liberamente tratti dalla nostra realtà contemporanea, questa protagonista di una tragedia moderna rappresenta gli stessi valori che un tempo furono gli stessi dell’opera: Antigone è un simbolo di ribellione alle leggi umane, al potere, legata all’amore nei confronti del fratello e al valore della famiglia. Un personaggio femminile estremamente forte, coraggiosa, che non ha paura di lottare per ciò in cui crede, legante di un nucleo familiare che va avanti a fatica, che tenta d’integrarsi in una nuova società permeata di pregiudizi.

I fratelli sono dei soggetti problematici che, reduci da una infanzia difficile e traumatica, in mancanza dei genitori e di un sostegno economico e psicologico, entrano nel mondo della criminalità. Personaggi simbolo di una società che non sostiene le diversità, che non aiuta nell’integrazione di coloro che fuggono da una realtà difficile: divengono simbolo di una legge ingiusta. Il mondo della criminalità diviene una delle scelte plausibili, soluzione per sopravvivere. Étéocle viene ucciso dalla polizia e Polinice arrestato; Antigone, pur condannando lo stile di vita dei due fratelli, disperata cerca in ogni modo di salvarlo, di evitargli l’estradizione. Riuscirà ad attuare uno scambio di persona e a prendere il posto del fratello in carcere.

La morte del fratello maggiore a opera della polizia, rappresentata nella sua durezza e freddezza, è l’ennesima prova vicina alla realtà dei fatti che vengono narrati ogni giorno, un esempio lampante le recenti manifestazioni a seguito dell’uccisione di George Floyd, cui proteste narrate nel film si avvicinano, quasi in un preludio di ciò che sarebbe accaduto negli Stati Uniti un anno dopo le riprese.

La pellicola mostra il razzismo, il pregiudizio, la mancata integrazione in una società occidentale che non aiuta, la violenza della polizia che agisce in base all’etnia di coloro che hanno di fronte.

Diviene chiaro agli occhi dello spettatore e dei personaggi del film che la criminalità dei due fratelli diviene solo un pretesto: la verità è che nulla giustifica la violenza e la morte. L’aggressività della polizia è chiaramente mossa dal pregiudizio, piuttosto che da un senso di giustizia. Nessuno è innocente e completamente salvo, ogni personaggio ed evento viene rappresentato nelle sue sfumature, ambiguità e problematicità. I media divengono particolarmente incisivi in questo processo e nel percorso di questa eroina moderna e vengono rappresentati in delle sequenze a tratti grottesche e disturbanti, che vedono un tripudio d’immagini che invadono lo schermo. Questo montaggio veloce e serrato rappresenta l’invadenza dei media, il loro potere di cambiare le cose, nel male ma anche nel bene: alla fine parte dell’opinione pubblica sarà dalla parte di Antigone, la trasformerà in un simbolo di lotta contro il potere, di amore per la famiglia, operazione che attua la stessa regista nel corso della narrazione.

Tutti i personaggi, sia principali che secondari, risultano ben caratterizzati, nonostante il loro tempo ridotto in scena: uno dei personaggi secondari, molto legato ad Antigone, assoluta protagonista, più interessanti è quello del fidanzato Emone; viene rappresentato nella sua delicatezza, dolcezza, nel suo rapporto conflittuale con un padre facoltoso e assente. Emone è per Antigone un puro amore adolescenziale, un rapporto accogliente ed esente da pregiudizi sociali. Sono protagonisti di una delle sequenze finali più struggenti e potenti della pellicola.

Un finale ‘troppo’ aperto

Il finale è aperto e lascia libero lo spettatore d’immaginare una ipotetica (e forse tragica) fine per la protagonista e la sua famiglia. Per quanto possa risultare talvolta interessante la scelta di lasciare all’immaginazione una conclusione della vicenda, qui non risulta essere funzionale: appare scarno, quasi interrotto bruscamente, un finale non effettivamente conclusivo.

Nonostante una sequenza finale forse non particolarmente appagante per lo spettatore, la narrazione della pellicola risulta avvincente, scorrevole, interessante per le riflessioni che ne scaturiscono, con una protagonista femminile ben scritta; una storia necessaria, riflesso della realtà della società odierna.

Note positive

  • Ottima interpretazione della protagonista
  • Buona scrittura di tutti i personaggi
  • Spunti di riflessioni sulla società
  • Regia interessante

Note negative

  • Finale non davvero conclusivo e insoddisfacente
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