Apollo 13 (1995): Un fallimento eroico che segnò la storia

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Apollo 13

Titolo originale: Apollo 13

Anno: 1995

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Avventura, Drammatico, Biografico

Produzione: Universal Pictures

Durata: 134 minuti

Regia: Ron Howard

scenografia: Merideth Boswell

Sceneggiatura: William Broyles Jr

Fotografia: Dean Cundey

Montaggio: Daniel P Hanley, Mike Hill

Musiche: James Horner

Attori: Tom Hanks, Kathleen Quinlan, Kevin Bacon, Bill Paxton, Ed Harris, Gary Sinise, Mary Kate Schellhardt

Trailer di Apollo 13

Trama di Apollo 13

Dopo il grande evento dell’allunaggio sulla Luna del 20 Luglio 1969 a opera di Neil Armstrong e Buzz Aldrin, la Nasa decide un anno dopo, d’inviare nuovamente dei coraggiosi astronauti in un’ulteriore missione direzione luna, chiamata Apollo 13. Così l’11 Aprile del 1970, dalla base di Cape Canaveral decolla la missione con a bordo il comandante Jim Lovell (Tom Hanks), Fred Haise (Bill Paxton ) e il subentrato dell’ultimo minuto Jack Swigert (Kevin Bacon). Ma dopo tre giorni, in prossimità dell’arrivo sulla Luna, un evento catastrofico incombe sull’incolumità degli astronauti. L’esplosione dei serbatoi di ossigeno nella procedura di rimescolamento danneggia la resistenza della navicella, mandando in fumo la missione e compromettendo oltre al tanto desiderato allunaggio, anche la vita degli astronauti. La Nasa perciò da quel momento in poi ha gli occhi puntati addosso del mondo e il tempo contato. Con l’aiuto del direttore di volo Gene Kranz (Ed Harris) e del suo staff di scienziati, la famosa agenzia spaziale dovrà trovare a tutti i costi la soluzione per sovvertire l’accaduto e riportare sani e salvi i membri dell’Apollo 13.

Un’immagine del film

Recensione di Apollo 13

Houston, abbiamo un problema“. Questo fu l’iconico epiteto diretto alla Nasa, che il comandante Lovell in un momento cardine e tragico della missione, pronunciò all’interno della navicella Saturn V diretta verso la Luna. Una frase rimasta nella storia, capace ancora di suscitare emozioni a tanti anni di distanza. Quattro parole dense di significato e potenza, che portarono a riflettere gli Stati Uniti e tutto il mondo, su quanto bella e difficile possa essere l’esplorazione dello spazio, intrigata di stelle e pianeti, ma anche di molti pericoli, spesso difficili da superare con le nostre vecchie e attuali conoscenze. Con questo film superlativo sulla debolezza e grandezza dell’uomo davanti allo sconfinato e pericoloso cosmo che ci circonda dalla notte dei tempi, il navigato e grande regista Ron Howard, porta lo spettatore dentro un’avvincente dramma a pochi chilometri dalla Terra, dove sono gli astronauti a fare da cornice al protagonista indiscusso, lo spazio. La spettacolare scena del decollo dell’Apollo 13, quando i motori si accendono e decollano verso l’alto, creano un’adrenalina ed emozione, capace di entrarti dentro le ossa e farti sentire fiero di essere umano.

L’immedesimazione con gli astronauti è così grande, che tutti noi ci sentiamo partecipi di quell’impresa, cosi pericolosa ma degna di essere perseguita. La pellicola oltre a richiami esistenziali su chi siamo noi davanti al misterioso e ignoto universo, manda anche un messaggio di speranza, come altri film del calibro di “Sopravvissuto – The Martian” (2015) di Ridley Scott, innalzando a unico baluardo identificativo, la capacità di cooperazione tra gli uomini, come una potenza che di portata può superare qualsiasi avversità. Ci viene mostrata in modo magistrale la tensione e la sana paura, che gli scienziati della Nasa, in quelle fatidiche e lunghe ore dovettero affrontare in quel di Huston sotto la supervisione del veterano comandante di missioni Gene Kranz (Ed Harris), per trovare una soluzione plausibile, che potesse riportare con i piedi per terra sani e salvi i tre malcapitati a spasso nello spazio profondo, privi di ossigeno e cibo. Nonostante la situazione drammaticamente compromessa, Ron Howard vuole essere ottimista nello stesso modo, puntando sulla sconfinata capacità della scienza di ribaltare ogni più nefasta previsione all’orizzonte, nominando come nuovi eroi di quel momento, non più gli astronauti partiti per la gloriosa missione, ma gli scienziati e ingegneri del comando missione, che come dei soldati, combattono incessantemente contro i numeri e le probabilità.

Un’immagine dei veri astronauti della missione Apollo 13, da sinistra Jim Lovell, Jack Swigert e Fred Haise.

In film di questo calibro pionieristico, dove il concetto di epica viene spinto oltre ogni immaginazione utopistica e terrena, il senso di patriottismo americano è molto palpabile, scandito in modo magistrale dalla superlativa musica del leggendario compositore James Horner, dove gli acuti di tamburi e i solfeggi ascendenti di tromba, accompagnano in modo eroico gli attimi prima, durante e dopo la missione. Inoltre come ben accenna l’inizio del film, la voglia di ripercorrere le gesta di Neil Armstrong, è molto forte e sentita nel personaggio di Jim (Tom Hanks), tanto da immaginarsi un giorno di vivere con la sua famiglia su qualche cratere al centro della Luna, auspicandosi in un futuro tutto che tutto ciò possa essere possibile. Di riguardo, la scena nel quale saltato l’allunaggio a causa dell’incidente a carico della navicella, Jim si immagina, facendo scontrare il sogno con la dura realtà, di camminare sul suolo lunare e di scattare una foto della vista della Terra, immortalata realisticamente nel 1968 dalla missione Apollo 8, venendo definita da molte riviste in ambito scientifico come la migliore foto di tutti i tempi. Quindi la devozione, che la regia del film ha mostrato ad un evento cosi importante per l’umanità, non fa che accrescere sempre più la qualità e la potenza di un film, che nonostante passino gli anni rimarrà, per la sua accuratezza scientifica, le interpretazioni attoriali di alto livello e l’impatto visivo, un avvincente capolavoro.

il famoso scatto durante la Missione Apollo 8. La foto è stata definita dalla rivista Science, come la più importante di tutti i tempi.

Note Positive

  • La colonna sonora
  • La scenografia
  • La regia
  • Le interpretazioni attoriali
  • L’accuratezza scientifica
  • Il finale del film epico ed emozionante

Note Negative

  • Effetti speciali

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