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Azor
Titolo originale: Azor
Anno: 2021
Paese: Svizzera, Francia, Argentina
Genere: Drammatico, thriller
Produzione: Alina Film, Local Films, Radio Télévision Suisse (RTS)
Distribuzione: MUBI
Durata: 1 hr e 40 (110)
Regia: Andreas Fontana
Sceneggiatura: Andreas Fontana, Mariano Llinás
Fotografia: Gabriel Sandru
Montaggio: Nicolas Desmaison
Musiche: Paul Courlet
Attori: Fabrizio Rongione, Stéphanie Cléau, Elli Medeiros
Azor è una pellicola del 2021 diretta dal giovane regista svizzero Andreas Fontana, quì al suo esordio, che narra del viaggio d’affari di un banchiere ginevrino nella città di Buenos Aires. Il film, presentato in anteprima mondiale alla 71° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, sarà disponibile in streaming sulla piattaforma MUBI, dal 3 dicembre 2021.
Trama del film Azor
Il banchiere privato svizzero Yvan De Wiel (Fabrizio Rongione) intraprende un viaggio in compagnia della moglie Ines (Stéphanie Cléau) in Argentina, più precisamente nella città di Buenos Aires. Scopo di questo viaggio è quello di ritrovare Renè Keys, amico e collega di Yvan, che si era recato nel Sud America per vedere dei ricchi clienti e del quale si sono perse le tracce. Il giovane Yvan dovrà coprire i buchi lasciati dal collega e addentrarsi in una foresta di denaro sporco che dall’ Argentina dovrà silenziosamente arrivare in Svizzera.
Yvan con la moglie Ines Yvan in compagnia di alcuni clienti
Recensione del film Azor
Pellicola d’esordio di Andreas Fontana, che ha già ottenuto importanti riconoscimenti da parte della critica di tutto il mondo. Importanti riviste come il The New York Times e il The Guardian lo hanno acclamato e premiato di recensioni assolutamente positive, elogi indubbiamente meritati. La pellicola cerca di richiamare i fasti del grande thriller americano, fatto non di sparatorie, inseguimenti e rumori assordanti ma di grandi silenzi e riflessioni socio-politiche. L’opera vuole scavare sull’oscuro mondo delle transizioni bancarie “fantasma” e sul periodo di terrorismo politico che colpì l’Argentina negli anni ottanta e che ancora attanaglia molti paesi nel mondo. Un applauso al regista Fontana, che in modo semplice, lineare e senza sbavature ci accompagna non solo nei grandi palazzi, saloni e giardini della classe dirigente argentina ma anche nelle sue strade e foreste più selvagge. Veramente ben scritta la sceneggiatura dello stesso fontana e di Mariano Llinás, sia nel soggetto che nel linguaggio, in alcuni momenti scioccante, come quando un uomo d’affari prende Yvan da parte e gli parla in modo volgare e scurrile, cosa mai accaduta durante i dialoghi precedenti sempre molto signorili ed impostati, segno di un mondo che viaggia sui binari di una cattiveria e falsità celata da ricchezza e buon costume.
Yvan in barca Casa di un ricco cliente di Yvan
Ottime anche le interpretazioni attoriali, in particolare Fabrizio Rongione e Stéphanie Cléau, che ben interpretano una ricca coppia dedita troppo spesso all’ Azor (dal dialetto svizzero stare zitto, farsi i propri affari). Bene anche gli altri comprimari. Molto bella anche la fotografia di Gabriel Sandru, molto calda e luminosa, che ben rappresenta i paesaggi sudamericani. Anche la colonna sonora, affidata al compositore Paul Courlet che, nonostante la scarsa presenza, riesce a dare i giusti toni all’opera della quale fa da contorno.
Si consiglia assolutamente la visione di questo film, dal quale non ci si deve aspettare un thriller action dai ritmi narrativi veloci e dalle sparatorie continue, ma piuttosto un film che vuole ricordare e che si ispira ai grandi pilastri del passato come La Conversazione o I tre giorni del Condor.
Note positive
- Regia
- Sceneggiatura
- Interpretazioni attoriali
- Fotografia
Note negative
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