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Chi ha incastrato Babbo Natale?
Titolo originale: Chi ha incastrato Babbo Natale?
Anno: 2021
Paese: Italia
Genere: Commedia
Casa di Produzione: Indiana Production, Bartlebyfilm
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 104 min
Regia: Alessandro Siani
Sceneggiatura: Alessandro Siani, Gianluca Ansanelli, Tito Buffulini
Fotografia: Tani Canevari
Montaggio: Valentina Mariani
Musiche: Umberto Scipione
Attori: Alessandro Siani, Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Leigh Gill, Sara Ciocca, Diletta Leotta, Kai Portman
Trama del film
a Wonderfast, azienda di consegne online più potente del mondo, domina il mercato per tutto l’anno tranne a Natale. Per far fallire Babbo Natale, assoldano il capo dei suoi elfi, convincendolo a infiltrare nella sua fabbrica un nuovo manager: Genny Catalano, conosciuto come il “re dei pacchi”. In realtà i pacchi in questione non sono i doni natalizi quanto piuttosto i famigerati “pacchi”. Genny, infatti, è un volgare truffatore che vive di espedienti coadiuvato da Checco, un piccolo scugnizzo di 8 anni. L’arrivo della coppia al Polo Nord darà vita a una serie di guai ma alla fine, complice l’improbabile contaminazione reciproca che nasce tra Genny e Babbo Natale e l’inaspettato aiuto della Befana, la magia natalizia riuscirà a trionfare.
Recensione del film
Freddure e monologhi scanzonati. E’ questa, ancora, una volta, la ricetta di “Chi ha incastrato Babbo Natale?”, film natalizio diretto e interpretato da Alessandro Siani. In questa sua nuova pellicola l’attore napoletano punta dritto al cuore dei bambini e delle famiglie, attraverso una trama semplice e lineare. Babbo Natale (il mitico Christian De Sica) è in pericolo: la sua indiscussa superiorità rischia di essere rovinata da un’agenzia di vendita e dall'”infiltrato” Genny (Alessandro Siani). In questo già si capisce uno degli spunti giusti. Christian De Sica, infatti, nel ruolo di “Babbo”, è perfetto. Disinvolto ma, in qualche modo, anche sbadato il giusto, riesce a conferire imponenza al personaggio e, unita a Genny, diventa la “coppia che scoppia”.

La verve e il ritmo del film sono dei pregi del film ma la ripetizione dello schema logico per cui ci si trova sempre dinnanzi ad un “assolo comico” di Siani potrebbe annoiare lo spettatore. Le freddure, infatti, non sempre sono in grado di suscitare il riso e, perlopiù, sembrano dover riempire un buco di trama. La presenza di figure nella storia quali gli elfi, pensati e rappresentati nel modo giusto, non compensano la pochezza dei dialoghi. L’incapacità degli attorni di cui si circonda “Genny” fa il resto. Tra una Diletta Leotta troppo acerba per fare l’attrice e “Ciruzzo” (il bambino), poco credibile, le speranze diventano inutili. Ci si ritrova, infatti, dinnanzi, all’ennesimo film di natalizio, di quelli in cui viene aggiunta una morale che ha un che di banale. Il film, in definitiva, visto con leggerezza, non ha alcun difetto ma, in un’analisi completa, risulta essere insufficiente. E’ adatto, insomma, per coloro che desiderano trascorrere un’ora e poco più immersi nell’atmosfera natalizia, senza troppe aspettative. I film di Siani, alla fine, sono questo. Capaci di fare sognare i bambini e farli volare sulle ali di un mondo incredibile ma, nello stesso modo, deludere i più grandi, incapaci di ritrovarsi in questo modo di narrare.
Conclusioni
La sensazione è quella di trovarsi dinnanzi a uno dei piatti natalizi. Non ti delude né ti sorprende. A differenza di tanti altri su questo genere, però, mantiene una sua dignità e non è mai volgare.
Note positive
- Babbo Natale e il modo in cui viene rappresentato
- Gli Elfi
- L’atmosfera natalizia
- Alcune freddure
Note negative
- Trama del film
- Schemi ripetuti
- Morale frivola
- Pochi spunti creativi