Codice genesi: Un analisi sul film

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Codice genesi

Titolo originale: The Book of Eli

Anno: 2010

PaeseStati Uniti d’America

Genereazione, fantascienza, thriller

Produzione: Alcon Entertainment, Silver Pictures

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 117 min.

Regia: Albert e Allen Hughes

Sceneggiatore: Gary Whitta

Fotografia: Don Burgess

Montaggio: Cindy Mollo

Musiche: Atticus Ross, Claudia Sarne, Leopold Ross

Attori: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis

Trama ( con spoiler) di Codice genesi

In un mondo post apocalittico distrutto da una guerra nucleare un viaggiatore di nome Eli (Denzel Washington) cammina verso la costa occidentale sulle note delle musiche riprodotte dal suo iPod, uno degli ultimi collegamenti che ancora ha con la vita prima dell’attuale desolazione che impregna il mondo. Dopo aver percorso un lungo cammino, si ferma presso una cittadina per ricaricare l’iPod e cercare acqua potabile. Fa dunque il suo ingresso in un pub della città dove si scontra però con un gruppo di motociclisti che riesce a disarmare e annientare con estrema facilità catturando così l’attenzione del proprietario del locale e protettore della città, Carnegie (Gary Oldman), un uomo senza scrupoli tormentato dal desiderio di trovare un libro, un libro che possa fornirgli gli strumenti necessari ad avere il controllo totale delle anime sopravvissute. Notando l’istruzione di Eli, Carnegie costringe il viaggiatore a fermarsi una notte come suo ospite, convinto che egli sappia dargli preziose informazioni sul libro. Per convincerlo a collaborare manda Solara (Mila Kunis), la figlia della sua compagna cieca, a sedurlo. Essendo uomo di grande integrità morale Eli non cede alla provocazione ma, al contrario, invita la ragazza a cenare con lui e insieme recitano una preghiera prima del pasto. L’indomani, Solare riferisce a Carnegie della preghiera e di aver visto un libro con un simbolo a forma di croce sulla copertina nella stanza del viaggiatore. Capendo che quello è il libro che cerca, Carnegie manda i suoi uomini a uccidere Eli e recuperare il prezioso manoscritto ma il viaggiatore non rimane ferito dai proiettili e riesci quindi a scappare. Colpita dal profondo carisma del viaggiatore Solara segue Eli desiderosa di saperne di più su questo libro. Inseguiti da Carnegie i due viaggiatori, dopo alcune peripezie, riusciranno a raggiungere la metà di Eli e portare in salvo un altro pezzo della cultura umana.

“Poichè siamo stati creati dalla polvere, alla polvere ritorneremo”

— Eli

Recensione di Codice genesi

Il film si apre con pochi fotogrammi chiave che permettono immediatamente allo spettatore di capire la gravità della guerra nucleare che ha colpito la terra fornendogli in pochissimi secondi tutte le informazioni necessarie per comprendere la causa della desolazione che vedrà nei fotogrammi successivi. Questo concetto di desolazione viene ulteriormente accentuato e sottolineato dai colori contrapposti che caratterizzano questi due gruppi di scene: i colori freddi dei primi fotogrammi si contrappongono alle sfumature calde dei colori della terra proprie delle scene successive. È interessante notare come i colori vengano utilizzati in tutto il film come strumenti di comunicazione volti solamente ad aumentare il coinvolgimento emotivo dello spettatore enfatizzando ciò che viene raccontato. Dopo queste scene iniziali infatti, tutti i fotogrammi centrali del film sono caratterizzati dallo stesso tono cromatico tendente al grigio caldo, un assenza dunque di colori che rispecchia in qualche modo l’assenza di vita intesa in senso lato nel film. Solo verso la fine della pellicola, quando Eli raggiunge il suo scopo i colori tornano lentamente alla normalità per poi ritornare ad essere desaturati quando Solara inizierà il proprio viaggio.

Così come i colori anche la luce ricopre un ruolo fondamentale nel film: durante la maggior parte del film i protagonisti indossano occhiali da sole a causa della forte luce che caratterizza gran parte della pellicola. Questa luce si contrappone sempre a una gran quantità di ombre che implicitamente sottolineano l’infinta lotta tra luce e tenebre, bene e male.

Un ulteriore elemento chiave di Codice Genesi è la religione: nonostante sia descritto un mondo in cui non c’è più alcuna religione, è curioso che sia proprio il Libro Sacro a muovere i personaggi. Interessante è notare la differenza d’interpretazione del concetto di religione dei due personaggi principali; per il protagonista la parola sacra è un insegnamento che se seguito permette di vivere appieno, dall’altra parte per l’antagonista rappresenta solo un potente mezzo da utilizzare per raggiungere il controllo totale visto che “sa parlare al cuore della gente”.

“Questa cittadina è appena agli inizi, tutto quello che ci serve è quel libro, io ne conosco il potere, dammelo o giuro che ti seppellirò”

— Carnegie

Anche se mai chiaramente dichiarato esistono una serie di elementi nel film che possono portare lo spettatore a pensare che Eli sia cieco: non uccide il gatto prima che questo miagoli, si accorge che l’iPod è scarico schiacciando un bottone e non leggendo la scritta “Batteria scarica” che compare sullo schermo.

Note positive

  • Fotografi
  • Capacità di dosare bene la presenza di riferimenti diretti alla religione trattando il tema sempre in modo rispetto
  • Il film è uno dei ritratti più convincenti della fede cristiana nel moderno cinema laico
  • Capacità di fondere salmi e versetti biblici con scene che prescindono da essi

Note negative

  • Poco spiegato il passato di Eli e di come sia entrato in possesso del Libro
  • Non si spiega come mai principalmente solo il protagonista e l’antagonista sono a conoscenza del potere del Libro
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