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Fright Night – Il vampiro della porta accanto
Titolo originale: Fright Night
Anno: 2011
Paese: Stati Uniti d’America, Regno Unito
Casa di produzione: DreamWorks Pictures
Prodotto da: Michael De Luca, Alison Rosenzweig
Durata: 1 hr 48 min (108 min)
Regia: Craig Gillespie
Sceneggiatura: Marti Noxon
Montaggio: Tatiana S. Riegel
Dop: Javier Aguirresarobe
Musiche: Ramin Djawadi
Attori: Colin Farrell, Anton Yelchin, Toni Collette, David Tennant, Imogen Poots, Christopher Mintz-Plasse
Recensione di Fright Night – Il vampiro della porta accanto
Il regista Craig Gillespie, che si era fatto notare con il notevole Lars e una ragazza tutta sua, si misura in questo caso con il rifacimento di un celeberrimo horror vampiresco degli anni Ottanta, Ammazzavampiri di Tom Holland, del quale segue abbastanza fedelmente l’intreccio senza apportare grandi novità.
Al posto dell’elegante succhia-sangue di Chris Sarandon del film originale (comunque presente in un cameo) troviamo un freddo e affascinante Colin Farrell (The Lobster), fronteggiato dal giovane e compianto Anton Yelchin e da David Tennant. Nel cast figurano anche Toni Collette (Il sesto senso) e Christopher Mintz-Plasse (Kick-Ass).
TRAMA DI FRIGHT NIGHT
Charlie Brewster (Anton Yelchin) è il tipico liceale che vive assieme agli amici e alla fidanzata Amy (Imogen Poots) in un tranquillo paese di provincia, dove però si stanno verificando alcune misteriose sparizioni.
Il ragazzo sospetta che il nuovo vicino di casa, Jerry Dandrige (Colin Farrell), affascinante donnaiolo, sia un vampiro che cattura le donne per cibarsene.
Svelata la verità, Charlie sarà costretto a misurarsi con il mostro per impedire che possa sterminare l’intero quartiere, e nella lotta si unirà all’eccentrico Peter Vincent (David Tennant), un cacciatore di vampiri ciarlatano.
Analisi di Fright Night – Il vampiro della porta accanto
Prodotto dalla DreamWorks di Steven Spielberg, Fright Night è un prodotto che oscilla tra il mediocre e il pessimo. Se si esclude l’efficacia visiva di alcune, sporadiche scene, il film è diretto in maniera anonima, manca di vera tensione, e neppure sotto il profilo della violenza riesce ad andare oltre quella stucchevole patinatura da horror adolescenziale becero come ce ne sono fin troppi ai nostri giorni (inspiegabile il divieto ai minori di 14 anni di cui è stato insito in Italia).
Telefonata negli sviluppi e tirata per le lunghe con una durata eccessiva (quasi due ore sono troppe per una trama del genere), la sceneggiatura di Marti Noxon si limita ad annoiare con personaggi banalissimi che si comportano nella maniera più idiota possibile e a cui vengono messe in bocca le battute più infelici (di un umorismo talmente caricato da scadere nella parodia).
Con uno script così sterile sarebbe stato prevedibile pensare che la recitazione ne avrebbe risentito, tuttavia il cast si difende abbastanza bene, in special modo un Colin Farrell giuggiolone (che sembra divertirsi un mondo a sciorinare faccette truci( e un David Tennant perfettamente sintonizzato sul tono del film.
Particolarmente riuscita la colonna sonora di Ramin Djawadi (Game of Thrones), ottimo contrappunto atmosferico ricco d’intrigante materiale per violoncelli e droni. Però è troppo poco per anche solo pensare di salvare la pellicola da un punto di vista tecnico, visto poi il ricorso a effetti speciali digitali per nulla ispirati.
NOTE POSITIVE
- Gli attori hanno fatto di meglio, ma se la cavano abbastanza.
- Ottime le musiche di Ramin Djawadi.
NOTE NEGATIVE
- La regia è anonima.
- Poco inventiva la sceneggiatura.
- Troppo patinato e spesso parodistico per essere un horror efficace.
- Mediocri gli effetti speciali.