Conferenza stampa della serie Netflix Questo mondo non mi renderà cattivo (2023)

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Questo mondo non mi renderà cattivo, racconta la storia di Cesare e del suo ritorno nel quartiere di Rebibbia. Un’esperienza che illustra come sia difficile rimanere integri, nella morale e nei valori, di fronte alle contraddizioni della vita. Una narrazione fedele allo stile del fumettista romano, dove i momenti più drammatici si alternano a quelli più esilaranti, mischiandosi in un “cocktail” stupefacente che non può lasciare indifferenti. 

Questo mondo non mi renderà cattivo scritto da Michael Reich e prodotto da Movimenti Production, uscirà il 9 Giugno 2023 sulla piattaforma Netflix. 

Le dichiarazioni

Dopo Strappare lungo i bordi sarebbe sembrato sicuramente naturale immaginare di realizzare una seconda stagione. D’altra parte il formato, lo stile narrativo e tutto ciò che la  caratterizzava erano piaciuti al pubblico, dunque perché non realizzare una nuova versione mantenendo gli stessi elementi?

Michele Rech-autore: Perché c’è sempre un rovescio della medaglia che in questo caso era rappresentato dal rischio che non venisse bene come la prima, ma soprattutto perché mi piaceva l’idea di alzare l’asticella sia nella  forma sia nel contenuto, provando a realizzare un prodotto più complesso.

Quando ho iniziato a pensare di voler fare animazione è stato perché avevo in mente proprio la storia di Questo mondo non mi renderà cattivo, ma solo dopo l’incontro con Giorgio Scorza e Davide Rosio di Movimenti production e con il team di DogHead Animation che, lavorando a Strappare lungo i bordi, una storia che era molto più nella mia comfort zone narrativa, mi sono sentito rassicurato: sapevo che insieme potevamo realizzare qualcosa che avesse un respiro più ampio.

Questa serie è sicuramente più complessa della precedente e non sono mancate le sfide per gli storyboardisti. In questo caso per me è stato utile confrontarmi con la regia tecnica di Giorgio e Davide che proponevano delle soluzioni in grado di dare una resa cinematografica.

Questo mondo non mi renderà cattivo: ha infatti una struttura molto più articolata, con un filone orizzontale principale su cui si intersecano una serie di vicende e personaggi.

Ci spieghi il titolo?

Michele Rech-autore: Nasce da una canzone di Path, non è da intendersi necessariamente a me, ma sono tanti i personaggi che nelle serie che vengono messi alla prova, prove molto più difficili e dolorose di quello che affronta il sottoscritto. 

Giorgio Scorza-produttore: Il suo approccio all’animazione nasce dalla volontà di costringere il pubblico ad ascoltare le canzoni che lui stesso aveva in mente per le sue storie.

La musica che fa da colonna sonora è stata dunque inserita già in fase di scrittura come parte integrante della sceneggiature, al pari di un personaggio.Un ruolo di protagonista in questo senso lo ha certamente la sigla che apre i singoli episodi che introduce già lo spettatore all’interno della narrazione.

Dopo il successo del brano Strappati lungo i bordi, si rinnova la collaborazione tra Zerocalcare  e il cantautore romano Giancane.

Ci sono personaggi nuovi come Cesare, ce ne parli?

Michele Rech-autore: Cesare ovviamente non è una persona vera , ma è ispirato a diverse conoscenze della mia vita, ci sono tanti “Cesari” che tornando nel quartiere dopo tanti anni non trovano punti di riferimento. 

Nella mia biografia questa è una storia umana ed emotiva che ha attraversato anche tutte le mie amicizie, da quelle più strette a quelle con la gente del quartiere con cui si rompono i legami, più che una serie strettamente politica è una serie personale.

Ci sono stati dei salti evolutivi nel tipo di approccio al lavoro? 

Giorgio Scorza- produttore: Rispetto alla produzione di strappare lungo i bordi, questa nuova seria presenta due forti elementi di novità da un punto di vista di produzione: un formato più lungo, essendo composta da circa mezz’ora ciascuno, dunque quasi il doppio rispetto alla produzione precedente, una storia che ha un respiro molto più simile al racconto cinematografico.

Le sfide non sono state poche, abbiamo sempre ben chiara l’idea di lavorare con un’artista così abile a parlare in maniera schietta, uno dei primi motivi di attenzione era rispettare il racconto, il punto di vista di Michele e il suo stile così potentemente generazionale.I protagonisti possono essere persone che abbiamo incontrato realmente nella nostra vita, il rischio era che ciascuno ci mettesse del proprio nella lavorazione della serie.

Con strappare lungo i bordi avevamo in qualche modo settato un linguaggio ed era indispensabile non contraddirlo, abbiamo così potuto immaginare soluzioni alternative per dare più forza al racconto, come per esempio l’inserimento della Pixel Art e di alcune sequenze di Stop Motion, tutto questo grazie ad un enorme team composto da 300 persone.

Da come ne parli sembra essere andato tutto liscio, ma ci sono stati aneddoti o difficoltà?

Giorgio Scorza-produttore: Ci sono stati momenti divertenti nelle situazioni di doppiaggio, in cui è intervenuta Mastandrea che aveva il potere di decostruire i dialoghi.Questi momenti hanno rappresentato un’opportunità di confronto per confermare o rivedere le scelte fatte a livello stilistico.L’alchimia tra loro due era perfetta e ha portato in alcuni casi a rivedere le battute dell’armadillo per renderle più aderenti al personaggio, che sappiamo essere ispirato proprio a Valerio.

Giuseppe Franchi-responsabile doppiaggio: È stata un’esperienza emozionante lavorare con doppiatori professionisti, abituati a dare voce a grandi produzioni internazionali di successo, non solo come fan di Zerocalcare, ma come estimatore del valore di quest’opera.

Vi aspettate qualcosa anche a livello di polemiche e di partecipazione del pubblico?

Ilaria Castiglioni- distribution manager: Ciò che mi ha stupito è stata la partecipazione del pubblico, leggendo i commenti mi ha soprattutto colpito l’identificazione, la serie è riuscita a toccare delle corde che hanno coinvolto tutti e questo è uno dei risultati più gratificanti del nostro lavoro.

In precedenza tutti noi facevamo un’altro mestiere prima di approcciarsi all’arte dell’animazione per gli adulti, essendo nuovi siamo stati costretti ad ascoltarmi e a fidarci per andare avanti in questo mondo pionieristico tutto questo ci ha dato la possibilità di non avere limiti o imposizioni.

Qual è stata l’accoglienza internazionale e la reazione che ti ha stupito di più del pubblico internazionale?

Michele Rech-Autore: Sono rimasto colpito dalle reazioni che la serie ha provocato nei paesi ispanofoni dove c’è stato un affetto molto caloroso e simili all’impatto che la serie ha avuto in Italia.

Per te le polemiche sono un barriera ideale o un limite da superare?

Michele Rech-Autore: Non ho mai superato i limiti, ma dico le cose come le penso nella maniera più diretta possibile, non mi piace superare i limiti per creare polemiche e attirare l’attenzione, tranne in una vignetta disegnata quando avevo 17 anni…

Sei già a lavoro su una terza serie?Cosa ti piacerebbe raccontare?

Michele Rech-Autore: No, non sono a lavoro su nessuna serie ma ci sono tante cose che mi piacerebbe raccontare soprattutto in relazione nell’esperienza della mia vita.

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