I Luminari – Il destino nelle stelle (2020): Intrighi per la conquista dell’oro

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the Luminaries locandina serie

I Luminari – Il destino nelle stelle

Titolo originale: The Luminaries

Anno: 2020

Paese: Nuova Zelanda, Regno Unito

Genere: romanticothriller

Produzione: Tnt

Distribuzione: Tnt

Regia: Claire McCarthy

Sceneggiatura: Eleonora Catton

Musica: David Long

Stagione: 1

Puntate:  6

Attori: Eve HewsonEva Green, Himesh Patel, Marton Csokas, Ewen Leslie, Gary Young, Erik Thomson, Callan MulveyBenedict Hardie, Richard Te Are, Matt Whelan, Yoson An

I Luminari – Il destino nelle stelle – Original Trailer

Trama di I Luminari – Il destino nelle stelle

Nuova Zelanda, 1866. La luna piena risplende nel cielo notturno, in cui si odono le fragorose onde del mare agitarsi sulla scogliera. Una donna con un lungo abito cammina faticosamente e ansiosamente all’interno di una radura alberata. Nel medesimo istante un indiano si sta avvicinando verso un casolare dove si imbatte in un misterioso individuo che gli spara direttamente al petto, scaraventandolo a terra. Due uomini al cavallo, tra cui il nobile Alistair Lauderback, odono il rumore sordo emesso dalla pistola e decidono di dirigersi verso quella direzione. Nel frattempo anche la ragazza è giunta sul luogo degli eventi e si dirige immediatamente all’interno dell’abitazione, qui si rende conto di star perdendo da uno strappo dell’abito della polvere d’oro; poco dopo ser. Lauderback, con il suo compagno di avventura, giunge sul luogo degli eventi, intravedendo la giovane donna svenire sull’uscio dell’abitazione, domandandosi:

L’uomo: Chi è?

Lauderback: Non lo so

Incipit 1×01 – The Luminaries

L’indiano apparentemente morto si risveglia privo di qualsiasi ferita fisica, nel medesimo istante i due rintracciano all’interno dell’abitazione un cadavere. Da questo istante inizierà un indagine della polizia, intenta a scoprire il colpevole dell’omicidio e chi poteva trarre vantaggio da tutto ciò. L’unica indagata, ritenuta presunta colpevole, è la giovane ragazza, una prostituta giunta nove mesi fa sul luogo e che è dipendente d’oppio. Il suo nome è Anna Wetherell, ma lei chi è realmente? Sarà lei l’assassina? Chi è il deceduto? In un enigma dove magia, tradimento ed egoismo ne fanno da padroni.

Eva Green in The Luminaries
Eva Green in The Luminaries

Recensione di I Luminari – Il destino nelle stelle

Strutturata come una miniserie di sei puntate dal network TVN, The Luminaries si basa sull’omonimo romanzo del 2013, vincitore del prestigioso premio letterario Booker Prize, scritto da Eleanor Catton. La giovanissima autrice letteraria si è anche dedicata alla riscrittura in veste cinematografica della sua storia andando a scrivere in solitaria tutte le sei puntante, che vedono alla regia Claire McCarthy.

La storia si mostra fin dal suo incipit come un thriller investigativo a tinte oscure e magiche dove la luna, inquadrata insieme al mare nella prima sequenza visiva, sembrano ottenere un importanza fondamentale all’interno della drammaturgia e degli eventi. Il tutto viene narrato, a eccezione della 1×06 “The Old Moon in the Young Moon’s Arms”, sfruttando due piani temporali che mescolandosi bene tra loro, viaggiando tra il presente e il passato della giovane protagonista Anna Wetherell, riescono a creare quella sorta di pathos necessario per una drammaturgia impiantata su un giallo atipico all’interno dell’epopea dell’oro del 1866. L’investigazione e l’aura del mistero con inondano lo show sono supportati ottimamente da una fotografia che richiama tonalità cupe e buie che donano a The Luminaries un clima di pericolo ma anche di stregoneria e spiritismo, il tutto accentuato dal personaggio di Lydia Wellsm ( Eva Green) ma anche da una sceneggiatura ricca di azioni e di dettagli visivi e testuali che evita di ricadere in qualsiasi tipo di didascalia sfruttando pochi dialoghi tra i personaggi che parlano solo nei momenti adatti, utilizzando poche parole, preferendo concentrarsi sul volto degli attori stessi.

The Luminaries si sorregge ottimamente sulle spalle delle due reali protagoniste della storia che vanno a mostrare la forza delle donne e delle loro lotte interiori (e non) in un mondo prettamente patriarcale come lo era in una scogliera polverosa abitata quasi esclusivamente da uomini in cerca di fortuna. Eva Green interpreta Lydia Wellsm, la fragile antagonista della narrazione, che trascorre il tempo tra divertimento e magia – spirituale comprendendo l’importanza stessa delle stelle e della luna andando a inserire all’interno dello show quel contesto sovrannaturale che la miniserie possiede ma che non riesce a sfruttare realmente, apparendo una aggiunta interessante ma non funzionale alla vicenda che diverrà sempre più una storia di rivincita femminile e d’investigazione che di magia. Se Eva Green fa il suo lavoro nei migliori dei modi, la vera star attoriale risulta essere Eve Hewson, la figlia di Bona degli U2, che dimostra tutto il suo talento attoriale entrando completamente all’interno della vita e delle sfortune del suo personaggio riuscendo a mostrarne ogni singola sfaccettatura da quella più forte a quella più fragile, che viene interpretata ancora con più forza rispetto alla prima. Il suo talento però non è una scoperta ma è più che altro una riconferma di una talentuosa attrice dato che aveva già avuto una parte di rispetto nella serie cult The Knick.

Erik Thomson e Eve Hewson in The Luminaries
Erik Thomson e Eve Hewson in I Luminari – Il destino nelle stelle

Piccole imperfezioni

Il giallo romantico a tinte storiche però non risulta perfetto nel suo sviluppo nonostante una buona fotografia e regia e un ottima e dettaglia creazione dei costumi e del set di Hokitika, ma pecca nella sua pochezza di puntante perché come si fa a riscrivere un libro di 800 pagine in sole sei puntate? Tale problematica a reso tutte le altre figure secondarie delle vere e proprie macchiette, perfino alcuni personaggi fondamentali alla narrazione come Emery Staines, Crosbie Wells o Francis Carver appaiono solo abbozzati e di loro sappiamo veramente poco nonostante la loro importanza fondamentale all’interno della narrazione. Anche il legame tra Emery e Anna risulta solo un riempitivo alla vicenda e non una svolta fondamentale interna alla serie tv, solito discorso vale per il rapporto tra Wells, Carver e Lydia che pur essendo comprensibile dallo spettatore trova la sua forza solo in un aspetto superficiale perdendo quella potenza introspettiva che i personaggi avrebbero dovuto avere.

Avete chiesto del mio compleanno?

Si

Cosa significa se si condivide il compleanno con qualcun’altro?

Quasi niente, è molto comune. Vedete non è il giorno che conta, ma l’anno, l’ora, il minuto, persino l’orizzonte, fanno tutti la loro parte. […] Certamente, c’è una condizione. È molto raro… cose da leggenda, davvero. Ne ho letto solo nei libri, ma se due persone dovessero nascere nello stesso esatto istante e molto vicine tra loro, diventerebbe quelli che chiamano Gemelli Astrali. Le loro carte natali sarebbero identiche, quindi i loro destini sarebbero la solita cosa. Condividerebbero un destino.

1×01 – The Luminaries

Lydia introduce Anna in un mondo di magia divenendo nella prime puntate il mentore stesso della ragazza. Qui Anna imparerà a conoscere e comprendere il senso di destino e del moto fondamentale delle stelle e dell’universo nella creazione di una data persona, che altro non è che un impronta digitale di quel medesima configurazione, unica più che rara, delle stelle nel firmamento. Tutto ciò però a cosa serve realmente? Solo per creare un intesa tra i personaggi? Difficile a dirsi, ma tutto l’aspetto magico appare fin troppo superficiale all’interno della vicenda e forse solo con una seconda stagione, che il finale lascia possibile mostrandosi nella sua conclusione leggermente aperto, questa venatura della serie potrà divenire più profonda. Tale ulteriore pecca risulta la non comprensione appieno del personaggio di Lydia di cui non comprendiamo mai il suo comportamento iniziale: perché far si che Anna venga a lei, sfruttando un escamotage e truffandola? Perchè vuole la morte fin dall’inizio di Emery Staines? Piccole domande prive di una reale risposta.

Note positive

  • Interpretazioni di Eva Green e Eve Hewson
  • Ambientazione
  • Regia

Note negative

  • Elemento magico non sviluppato
  • Personaggi secondari appena accennati
  • Storia d’amore poco funzionale alla storia

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