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Il sacrificio del cervo sacro
Titolo originale: The Killing of a Sacred Deer
Anno: 2018
Nazione: Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Irlanda
Genere: Drammatico, Thriller
Casa di produzione: Film4, A24, Element Pictures
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 121 minuti
Regia: Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura: Yorgos Lanthimos, Efthymis Filippou
Fotografia: Thimios Bakatakis
Montaggio: Yorgos Mavropsaridis
Musiche: György Ligeti
Attori: Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan, Raffey Cassidy, Sunny Suljic, Alicia Silverstone, Bill Camp, Denise Dal Vera
Il sacrificio del cervo sacro (The Killing of a Sacred Deer) è un film del 2017 diretto da Yorgos Lanthimos su una sceneggiatura di Lanthimos ed Efthymis Filippou. Interpretato da Colin Farrell, Nicole Kidman e Barry Keoghan, il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2017, dove ha vinto il Prix du scénario.
Trama de Il sacrificio del cervo sacro
Steven Murphy, cardiochirurgo di successo, sembra vivere una vita apparentemente normale e felice con la moglie e i figli Kim e Bob quando succede l’irreparabile. Dopo aver bevuto troppo commette un errore irreparabile a causa del quale un suo paziente muore in sala operatoria. La famiglia di Steven (Colin Farrell) viene così colpita da una maledizione, lanciata dal figlio della paziente, come punizione per aver commesso un omicidio, dato che Steven si rifiuta di accettare la realtà e quindi di ammettere il reato che ha commesso, l’unico modo che ha per romperla è senza mezzi termini sacrificare un membro della sua famiglia.

Recensione de Il sacrificio del cervo sacro
Dopo aver diretto The Lobster, Lanthimos si cimenta in una pellicola dove non svolte il solo ruolo di regista ma anche di sceneggiatura, andando a scrivere una storia dal sapore di già visto ma con dei risvolti molto particolare. Il cineasta greco nell’andare a realizzare la sua opera cinematografica evita qualsiasi imitazione artistica – registica o di citazionismo filmico, andando, come aveva già fatto nelle sue passate opere, a immettere il suo lato d’autore all’interno del film, anche se in maniera minore rispetto ai suoi lavori precedenti.
La storia del film risulta una rivisitazione attuale dell’antica tragedia greca d’Ifigenia Aulide, tragedia di Euripide, scritta tra il 407 ed il 406 a.C, una metamorfosi femminile (metaforica e reale, perché alla fine al posto della ragazza appariva un cervo) verso il sacrificio come atto supremo di bene nei confronti del proprio popolo e quindi dei propri simili. Ifigenia figlia di Agamennone, accetta quindi di essere sacrificata alla dea Artemide per placarla in modo da cambiare il vento, per permettere così alla flotta greca, bloccata nel porto dai venti avversi, di partire per assediare Ilio. Le cause della maledizione non vengono spiegate perché tutto è una metafora per dimostrare che quando sbagliamo non esiste alcun perdono, ma solo una punizione. È possibile quindi personificare Steven in Agamennone in quanto pecca di arroganza, in quanto si rivela incapace di ammettere l’errore fatale che ha portato alla morte di un uomo ed è quindi costretto a correre ai ripari trovandosi così costretto a sacrificare suo figlio, completando in questo modo il suo rito di espiazione. A differenza del film, nella tragedia il sacrificio non è mai stato compiuto in quanto la dea Artemide ebbe pietà della ragazza e la sostituì appunto con un cervo. Ma in questa storia non ci sono eroi, perché Steven non è in grado di assumersi le proprie responsabilità, dimostrandosi inetto e incapace di agire. Significativa la scena in cui la giovane e ingenua Kim (Raffey Cassidy) canta questa canzone. Il sacrificio del cervo sacro si riflette esattamente in queste parole. È possibile notare che è una colpa che brucia lentamente in un climax che esplode in un vero e proprio incendio.
“Cause we got the fire and we gonna let it burn”
Il sacrificio del cervo sacro

In conclusione
Note positive:
- Regia e musiche
- Suspense e clima di tensione
- Riferimenti letterari
Note negative:
- Una storia a tratti cruenta