Il Silenzio Grande (2021): Il teatro al cinema di Venezia

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il silenzio grande locandina

Il Silenzio Grande

Titolo originale: Il Silenzio Grande

Anno: 2021

Paese: Italia

Produzione: Paco Cinematografica

Genere: Drammatico

Distribuzione: Vision Distribution 

Durata: 106 min

Regia: Alessandro Gassmann

Sceneggiatura: Maurizio De Giovanni, Alessandro Gassmann, Andrea Ozza

Fotografia: Mike Stern Sterzynski

Montaggio: Marco Spoletini

Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi

Attori: Massimiliano GalloMargherita BuyAntonia FotarasEmanuele Linfatti, Marina Confalone

Trailer de Il silenzio grande

Presentato fuori concorso alla 78a Mostra d’arte cinematografica di Venezia, Il silenzio grande, l’ultima fatica di Alessandro Gassmann da regista, riporta il teatro sullo schermo cinematografico. E lo fa in maniera sapiente, addentrandosi nell’animo di un malinconico scrittore disilluso, attraverso una recitazione sempre misurata e mai banale. Una prova che ha stregato gran parte di spettatori e critica

Trama de Il silenzio grande

Valerio Primic, un tempo scrittore affermato, vive da anni un blocco artistico che lo priva di ispirazione e denaro. Villa Primic, dove vive con la moglie, Rose e i due figli Massimiliano e Adele, è permeata dalla malinconia dell’uomo e dalle lamentele della moglie, che si sente trascurata e insoddisfatta, soprattutto per l’assenza del rapporto tra il marito e i figli. A mettere ancora un po’ di colore ci pensa la domestica, Bettina, pungente e attenta, forse l’unica che comprende di più il tormento di Valerio. La villa è ormai in decadenza e troppo costosa da sostenere, così Rose dopo averci rimuginato a lungo, decide di metterla in vendita, nonostante il parere contrario del marito. Che questo sia l’input che gli serviva per smuoversi dal suo torpore?

Recensione de Il silenzio grande

Alessandro Gassmann compie un’opera straordinaria di trasposizione del teatro al cinema. Il film, girato principalmente in interni, riporta sullo schermo l’alchimia e la magia della piece di De Giovanni già diretta a teatro e riadattata per il cinema assieme ad Andrea Ozza. Ciò che colpisce di questo film e della sua sceneggiatura sono i dialoghi, perfetti, calibrati, sempre ricchi di significato. A rendere grandi questi testi è l’indiscutibile bravura di cinque attori, Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia Fotaras, Emanuele Linfatti. Una speciale menzione va fatta per il protagonista, Massimiliano Gallo, che vogliamo vedere più spesso al cinema e in tv, perchè la qualità non ci stanca mai, e per Marina Confalone, la domestica che con Gallo forma una coppia artistica eccellente, i tempi comici di lei perfetti, la “spalla” di lui sublime. Un’opera raffinata, commovente, ma a tratti comica, ci fa empatizzare con quest’uomo quasi vittima degli eventi, fagocitato dal suo silenzio in cui stanno per scivolare anche moglie e figli. Possiamo sentirli graffiare con le unghie risalendo dal “burrone” in cui non voglio cadere. Pare abbiano accettato, assieme alla madre Rose, che il padre ci sia finito dentro, con le sue stesse mani, ma una speranza come una flebile luce è sempre accesa nel cuore di chi ama e soffre, per risalire la china tutti insieme come una vera famiglia.

Verranno qui da te a prendersi la loro dose di silenzio, senza ricevere nessun conforto, eppure verranno.

Rose al marito Valerio parlando dei figli


É una riflessione sui legami, sulla paura del confronto, sulla noia e l’immobilità che a volte avvolge l’uomo senza che se ne renda conto, mentre il silenzio di Valerio è la sua coperta di Linus, il silenzio della sua famiglia è un grido disperato. La domestica, Bettina, a cui sono affidati i momenti onirici e più goliardici con Valerio, usa le parole in modo tagliente, è l’unica che gli dice a chiare lettere che il silenzio è una brutta malattia. Un’opera riuscita, un modo per riavvicinare due mondi, teatro e cinema, che erroneamente si tende sempre a separare.

Note positive

  • Recitazione eccellente
  • Dialoghi mai banali
  • Spunti di riflessione molteplici

Note negative

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