La moglie di Tchaikovsky (2022): un film sull’ossessione dell’amore

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Locandina di La moglie di Tchaikovsky

La moglie di Tchaikovsky

Titolo originale: ŽenaČajkovskogo, Tchaikovsky’s Wife

Anno: 2022

Nazione: Russia, Francia, Svizzera

Genere: drammatico

Casa di produzione: Hype Film, Arte France Cinéma, Charade Films, Logical Pictures, Sovereign Films

Distribuzione italiana: Arthouse di I Wonder Pictures

Durata: 143′     

Regista: Kirill Serebrennikov

Sceneggiatura: Kirill Serebrennikov

Fotografia:  Vladislav Opelyants      

Montaggio: Yuriy Karikh

Musiche: Daniil Orlov

Attori: Alyona Mikhailova, Ekaterina Ermishina, Odin  Biron, Nikta Elenev, Filipp Avdeev

Trailer de La moglie di Tchaikovsky

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

La moglie di Tchaikovsky è un film del 2022, diretto da Kirill Serebrennikov presentato in concorso al Festival di Cannes 2022, dove era l’unica pellicola di un autore russo nell’edizione del festival. La pellicola che viene distribuita nei cinema italiani il 5 ottobre 2023, racconta il rapporto malato tra il grande musicista russo (Odin Biron) e sua moglie Antonina Miljukova (Alyona Mikhailova) sposata da lui per celare al mondo la sua omosessualità.

Trama de La moglie di Tchaikovsky

Russia, seconda metà dell’Ottocento. In un’epoca in cui le donne non sono altro che un nome scritto sul passaporto dei mariti, Antonina Ivanovna, aspirante musicista, s’innamora perdutamente del compositore Pyotr Ilyich Tchaikovsky e lo convince a sposarla. Ma questo nuovo legame rischia di distruggere entrambi: Tchaikovsky, infatti, non ha mai amato una donna, e non inizierà certo con lei. Dal genio di Kirill Serebennikov (Summer, Petrov’s Flu), un sorprendente racconto di amore, ossessione e musica diretto con maestria e meticolosa cura del dettaglio.

Fotogramma de La moglie di Tchaikovsky (2022)
Fotogramma de La moglie di Tchaikovsky (2022)

Note di regia

Kirill Serebrennikov

“Il mio film sulla moglie di Tchaikovsky svela la storia della vita privata del compositore di fama mondiale. Per decenni, la vita privata e intima del compositore è stata oggetto di dicerie o tabù, intenzionalmente nascosta a coloro che si interessavano alla sua storia e al suo background. In epoca sovietica, tutte le lettere e i diari “illegittimi” e “immorali” del compositore furono trattenuti dalle autorità e censurati. A causa di ciò, la propaganda sovietica creò un ’immagine del “grande compositore russo”, senza qualità né tratt i uman i. Questa immagine solo dell’”alto” della vita e della musica di Tchaikovsky e la completa assenza del “basso” esiste ancora oggi nella società russa moderna. Il resto del mondo ha un ’impressione piuttosto limitata e scandalosa del compositore omosessuale che, come ogni mezza verità, è piena di dicerie, volgarità e ipotesi discutibili. La musica di Tchaikovsky, ovviamente, non è sempre necessariamente legata alla sua sessualità. Ma, per comprenderla e apprezzarla appieno, è molto importante capire la vita di Pyotr Ilyic h. “La moglie di Tchaikovsky” racconta un episodio cruciale della biografia di Pyotr Ilyich – il suo matrimonio con Antonina Ivanovna Milyukova. La decisione di sposarsi per porre fine alle dicerie e cambiare vita fu alla fine la causa di una grave crisi interiore e di depressione per Tchaikovsky e la separazione con la moglie Antonina praticamente distrusse lei fino a farla del tutto impazzire. Questa storia si basa su documenti, diari e corrispondenze, i pochi rimasti. Tutto questo è diventato possibile solo dopo la pubblicazione del libro del professore di Yale Alexander Poznansky, che ha compiuto un notevole sforzo per recuperare dagli archivi la vita quotidiana di Tchaikovsky. Il film ritrae gli eventi della vita di Tchaikovsky e della Milyukova a partire dal 1877, quando il compositore aveva 37 anni e sua moglie 28, fino alla morte di Pyotr Ilyich nel 1893. Il film mantiene il punto di vista di Antonina e il pubblico segue il suo percorso alla scoperta del grande Tchaikovsky e del suo mondo. Poiché la storia si svolge nella Russia della fine del XIX secolo e all ’apice dell’Impero russo, è importante notare che le donne avevano pochissima libertà e pochissimi diritti. Per chiedere il divorzio era necessario ottenere un permesso ufficiale o un ’ordinanza del tribunale e non era un compito semplice ” .

Recensione de La moglie di Tchaikovsky

Nel 1877 il compositore russo Tchaikovsky si sposò a trentasei anni con una giovane donna che gli scriveva lettera appassionate. Antonina era graziosa e appassionata. Lui prima si negò e poi fece questo passo difficile per lui e non certo per amore. Fu del resto molto sincero con lei sui suoi sentimenti di puro affetto. Kirill Serebrennikov racconta la storia dal punto di vista di lei, ossessionata dal desiderio di essere la sposa del compositore, così come aveva fatto dal punto di vista del musicista Ken Russell in “L’altra faccia dell’amore”. La narrazione parte dalla fine, in altre parole dalla morte dell’uomo, le cui spoglie erano esposte al pubblico e bastano i primi minuti dell’opera per comprendere tutto il film. Del resto, un’atmosfera funerea pervade il film, cosa enfatizzata anche dalla fotografia magnifica di Vladislav Opelyants .

Con una lentezza estenuante si entra nel non rapporto tra i due protagonisti. Il regista sembra fissare la camera sulla fragile figura di Antonina che sceglie di cadere nella follia, non riuscendo ad accettare il fallimento del suo matrimonio. L’unione tra i due durò pochi mesi ma lei non lo accettò mai, anche se il marito non la volle più vedere pur mantenendola finanziariamente. Nel film, gran parte del tempo è dedicato proprio a questo punto.  In un’atmosfera cupa illuminata solo da candele e lampade a petrolio si consuma la vita di questa giovane donna graziosa ma instabile psicologicamente, vedova sin dal giorno delle sue nozze. Dall’altra parte, lui il maestro è raccontato nel suo ambiente e tra quelli che erano i suoi sodali tutti omosessuali come lui, fratello compreso. A lui scrisse prima del matrimonio in una lunga lettera:

“Ora sto attraversando un periodo molto critico della mia vita. Andrò in dettaglio più avanti, ma per ora mi limito a dire, che ho deciso di sposarmi. E ‘inevitabile. Devo farlo, non solo per me, ma per voi, Modest, e per tutti quelli che amo. Penso che per entrambi le nostre disposizioni sono il più grande e il più insormontabile ostacolo alla felicità, e dobbiamo combattere la nostra natura al meglio delle nostre capacità. Per quanto mi riguarda, farò del mio meglio per sposarmi quest’anno, e se mi manca il coraggio necessario, io in ogni caso abbandonerò le mie abitudini per sempre. Sicuramente mi rendo conto di quanto sia doloroso per me sapere che le persone provino pietà e mi perdonino, anche se in verità non sono colpevole di nulla. Così come è spaventoso pensare che coloro che mi amano, provino a volte vergogna di me. In breve, io cerco il matrimonio o comunque un qualche tipo di coinvolgimento pubblico con una donna, in modo da chiudere la bocca alle svariate creature spregevoli, le cui opinioni non significano niente per me, ma che sono in grado di causare disagio a coloro che mi sono vicini”.

C’è un sottotesto politico in questo film che non è particolarmente ben riuscito: quello della situazione degli omosessuali all’epoca in Russia, Del resto, per molti anni di questa storia non se ne è parlato e ancora oggi è un tema scomodo.  C’è chi sostiene che il musicista si sia suicidato dietro ordine dello Zar. In realtà lui morì di colera e/o per aver bevuto dell’acqua non bollita, cosa pericolosissima durante l’epidemia.

Al regista, della verità storica non importa molto. Si è concentrato solo sulla sua figura, che riempie lo schermo con la sua figurina fragile e dolorosa, forse troppo al punto di non renderla empatica allo spettatore.

Frame de La moglie di Tchaikovsky (2022)
Frame de La moglie di Tchaikovsky (2022)

Certo, Alyona Mikhailova riesce perfettamente a incarnare il personaggio tragico di Antonina, che morì giovanissima e pazza in un ospedale psichiatrico dopo aver dato alla luce dei figli abbandonati in orfanatrofio. Si muove in ambienti cupi e privi di luce e colori (a parte un abito rosso odiato dal marito) come su un palcoscenico. Infatti, la messa in scena è molto teatrale nella sua lentezza e con poca attenzione alla musica elemento essenziale per il personaggio. E questo è senz’altro una delle più gravi lacune visto il calibro del personaggio.

“La moglie di Tchaikovsky” è un film che affascina sicuramente dal punto di vista estetico, ma non racconta il grande musicista e le sue opere, ma sua moglie prigioniera del suo sogno. Infatti, tutto appare onirico e nebbioso come le strade di Mosca durante l’inverno. Probabilmente era questo l’intento dell’autore.

In conclusione

Nella sua eleganza stilistica e nel rigore della regia il film di Kirill Serebrennikov convince solo dal punto di vista visivo senza passare per la musica, che sarebbe potuto essere un elemento essenziali

Note positive

  • Un ottimo impianto visivo
  • Una meravigliosa interprete femminile

Note positive

  • Un ottimo impianto visivo
  • Una meravigliosa interprete femminile

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