
I contenuti dell'articolo:
Lanterne Rosse
大紅燈籠高高掛
Titolo originale : Da hong deng long gao gao gua
Anno: 1991
Paese di produzione : Cina,Hong Kong,Taiwan
Genere: drammatico
Casa di produzione: Era International, China Film Coproduction Corporation, Century Communications, Salon Films
Distribuzione in italiano: Mikado Film – Pentavideo, Medusa Video, Cecchi Gori Home Video
Durata: 122 min
Regia: Zhang Yimou
Sceneggiatura : Ni Zhen
Fotografia: Lun Yang, Fei Zhao
Montaggio: Yuan Du
Musica: Naoki Tachikawa, Jiping Zhao
Attori: Gong Li, He Caifei, Ma Jingwu, Cao Cuifeng, Zhao Qi, Ma Jungwu, Kong Lin, Hu Shimiao, Jin Shuyuan, Cui Zhihgang, Chu Xiao, Ding Weimin, Cao Zhengyn
Trama di Lanterne Rosse
Anno 1920 nella Cina del Nord. Dopo l’avvenuta morte del Padre, Songlian, una giovanissima studentessa universitaria, viene chiesta in moglie da Chen Zuoqin, un uomo maturo che discende da un’antica dinastia. La giovane per la sua situazione attuale è costretta ad accettare Chen a causa della sua caduta nella miseria sia per il terribile rapporto insanabile che ha con la sua matrigna. L’uomo con cui si sposerà possiede già tre moglie: Yuru, Zhuoyun e Meishan. Tutte loro non fanno che attendere che venga appesa davanti alla loro porta delle lanterne rosse, simbolo della scelta del marito di trascorrere con lei la notte e che gli permetterà di disporre per il giorno attuale e quello successivo di vari privilegi.


Recensione di Lanterne rosse
Tra gli uomini e i fantasmi… La sola differenza è il respiro.”
Songlian – Lanterne Rosse
Lanterne rosse, traduzione divergente del titolo originale che sarebbe correttamente in italiano “Appendete in alto la grande lanterna rossa” è un lungometraggio cinese diretto dal cineasta Zhang Yimou nel 1991 e liberamente ispirato dal romanzo di Su Tong ” Moglie e concubine”. Il film venne premiato con il Leone d’Argento alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e ottenne l’oscar come miglior film straniero. Grazie a Lanterne rosse,il cinema orientale cominciò a destare interesse in tutto il mondo ,e fece riavvicinare il pubblico occidentale a un lilingaggio differente di raccontare storie.
Bene o male, tutto è rappresentazione. Se reciti bene, inganni gli altri; se reciti male, inganni te stessa. Se non sai ingannare neppure te stessa, non ti restano che i fantasmi.”
Meishan – Lanterne Rosse
Zhang Yimou gira questo splendido lungometraggio (molto contestato in Cina) per mostrarci la perversione del potere e l’impossibilità di emancipazione della donna. In questo film il regista lascia perdere i suoi splendidi virtuosismi per concentrarsi sull’essenza di questa tragedia.
La protagonista è Songlian, una splendida ed eterea Gong Li, che per sottrarsi al rapporto contrastato con la matrigna, lascia l’università e sposa il nobile Chen Zuoquin.Un’istruzione universitaria era cosa assai rara in quegli anni in Cina, per una donna. Da un percorso d’ipotetica e illuminata libertà, e crescita personale, Songlian sceglie invece un percorso arcaico e paradossale, ovvero un matrimonio combinato, per sfuggire alla miseria. Si troverà catapultata in un mondo fittizio, fatto di vessazioni, divieti e convenzioni, in cui l’unica concessione di piacere è la notte in cui il padrone decide di trascorrere con una delle mogli.Solo in quel momento su quella stanza saranno accese le lanterne rosse.
Zhang Yimou affresca di rosso il dolore di queste donne, la loro impossibilità di ribellarsi a certi meccanismi. Songlian viene accolta con gentilezza ossequiosa ed ipocrita dalle tre donne, con le quali instaura rapporti molto differenti. La moglie più anziana, Yuru, che ha concepito l’unico erede, è severa e distaccata. La seconda signora, Zhouyun, è in apparenza rispettosa e gentile con la nuova arrivata, in realtà trama alle sue spalle, con la complicità della domestica personale di Songlian, Y’ner. La terza signora, la splendida Meishan, è gelosa di Songlian, perché bella e giovane e ne teme l’ascendente sul padrone del palazzo. In realtà, l’ex soprano Meishan sarà l’unica ad avere una certa confidenza con Songlian. Meishan è un usignolo in gabbia. Ex cantante d’opera, allieta la sua prigione dorata con un canto armonioso e delicato.
Songlian la quarta signora è troppo ribelle per riuscire ad accettare questo mondo dorato e doloroso allo stesso tempo, in cui le donne sembrano bambole perfette e vengono private della loro personalità. Ecco che allora il suo arrivo innesca una terribile reazione di orrore e morte . Songlian cerca d’ingannare tutti con una finta gravidanza, una volta accortasi dell’ipocrisia, delle volontà maligne tramate alle sue spalle dalla seconda moglie e della solitudine a cui è costretta. La serva Yan’er denuncia l’inganno al padrone, che farà ricoprire con luttuosi drappi la stanza di Songlian, segno di eterna vergogna. La domestica sarà costretta dalla giovane a inginocchiarsi per ore nella neve. Yan’er perderà la vita a causa della polmonite contratta per il freddo. Anche la bellissima Meishan sarà uccisa, tradita dalla rivelazione di Songlian ubriaca, della sua relazione con il dottor Gao,medico di famiglia. Meishan sarà impiccata, come la legge arcaica disponeva per le fedifraghe.
Qui cala il sipario su questo tragico affresco, Songlian dilaniata dai sensi di colpa ed incapace di recitare ancora il suo “ruolo” sul palcoscenico della vita , sprofonda nella follia, diventando come un fantasma.
Note positive :
- Interpretazione di Gong Li
- Splendida ambientazione
- Storia affascinante
Note positive :
- Interpretazione di Gong Li
- Splendida ambientazione
- Storia affascinante