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Le ali della libertà
Titolo originale: The Shawshank Redemption
Anno: 1994
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: Drammatico
Produzione: Columbia Pictures, Castle Rock Entertainment
Distribuzione: Cecchi Gori Distribuzione
Durata: 142 minuti
Regia: Frank Darabont
Sceneggiatura: Frank Darabont
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Richard Francis-Bruce
Musiche: Thomas Newman
Attori: Tim Robbins, Morgan Freeman, Bob Gunton, Clancy Brown, William Sadler, Gil Bellows.
Trama de Le ali della libertà
Maine 1947. Andy Dufresne viene condannato a due ergastoli dopo essere stato accusato di aver ucciso sua moglie e l’amante. L’uomo viene trasferito nel carcere Shawshank, un posto corrotto con regole severe a danno dei carcerati. Nel frattempo Andy incontra il vecchio Red, un uomo rispettato da tutti all’interno della prigione dato che ha passato metà della sua vita nel carcere. Tra i due nascerà una profonda amicizia.

Recensione de Le ali della libertà
O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire. Io ho scelto di vivere. E per la seconda volta in vita mia ho commesso un crimine: ho violato la libertà condizionata. Non credo che metteranno dei posti di blocco per questo, non per un vecchio come me. Sono così eccitato che non riesco a stare seduto, ne a concentrarmi su qualcosa. Credo sia l’emozione che solo un uomo libero può provare. Un uomo libero all’inizio di un lungo viaggio la cui conclusione è incerta. Spero di farcela ad attraversare il confine. Spero d’incontrare il mio amico e stringergli la mano. Spero che il Pacifico sia azzurro come nei miei sogni. Spero.
Le ali della libertà
Le ali della libertà è tratto dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank di Stephen King pubblicato nel libro “Stagioni diverse”. Il tema centrale è (come dal titolo) la libertà ma il film non ne parla seguendo una sola linea. Mostra diversi punti di vista. Cosa vuol dire essere libero? Cosa si è disposti a fare per raggiungere la libertà? Il protagonista è condannato all’ergastolo per un crimine che non ha commesso e il resto dei personaggi è apparentemente destinato a vivere per sempre nella prigione. L’unica ambientazione infatti è il carcere e notiamo una enorme cura nella scenografia e nei dettagli nell’andare a costruire e rendere il più verosimile possibile questo luogo, tanto che lo spettatore sente di farne parte lui stesso grazie anche all’atmosfera ben costruita all’interno del lungometraggio. Vediamo e sentiamo l’arrivo dei carcerati, i lavori che svolgono all’interno della struttura e il clima di tensione iniziale. Le guardie non si fanno problemi a picchiare i carcerati e le scene forti a livello visivo non mancheranno come quella della prima notte in carcere dove un povero mal capitato rimane vittima delle aggressioni di un secondino, questi divengono i veri antagonisti del film, manipolatori e corruttori che non si fanno scrupoli a nascondere le ingiustizie che accadono all’interno della prigione.

Il film non parla solo della libertà, è anche la storia d’amicizia tra due uomini: Red (Morgan Freeman) e Andy (Tim Robbins), un rapporto che si sviluppa con l’andare avanti della storia, non nasce da un conflitto ma si basa sulla fiducia ed il rispetto. Se Le ali della libertà fosse uscito negli anni post – politically correct sicuramente avrebbe scosso l’opinione pubblica internazionale venendo criticato come un film razzista, sopratutto nei confronti di Red, usando la scusa che negli anni ’40 del ‘900 c’era un forte astio in America, e non solo, nei confronti delle persone di colore, in parte come è accaduto per il cult Via col vento, ritenuto ormai un film razziale. Detto ciò va asserito che in questa pellicola non è sono presenti tematiche di questo tipo, e per fortuna, poiché avrebbero stonato fin troppo con la sceneggiatura, anzi, lo spettatore può trovere un livello di lettura interessante all’interno della storia, dove i personaggi pur partendo da situazioni diversi e da un colore della pelle divergente divengono amici. A volte non serve tirare fuori forzatamente certe morali, lo spettatore è capace di coglierle da solo.
La recitazione degli attori risulta di alto livello, Tim Robbins e Morgan Freeman sono l’anima della pellicola e la storia è narrata dal punto di vista di Red, l’uomo più umile e rispettato all’interno del carcere. Il film gode di diversi momenti memorabili attraverso scene semplici ma che rimangono impresse come quando Andy viola una legge del carcere e mette all’audio parlante “La canzonetta dell’aria” proveniente dalle Nozze di Figaro e tutti i prigionieri restano incantati. La pellicola vanta della meravigliosa colonna sonora di Thomas Newman, che riesce ad essere forte, malinconica e drammatica.
Le ali della libertà è un inno alla vita, all’amicizia e al desiderio di libertà, il tutto raccontato attraverso gli occhi di uomini che l’hanno perduta. Un classico da recuperare assolutamente.
Note positive
- Scenografia e ambientazione
- Interpretazioni attoriali
- La tematica sulla libertà
- Il rapporto tra i due personaggi
- Musica
Note negative