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Vita da bohème
Titolo originale: La vie de bohème
Anno: 1992
Nazione: Finlandia, Francia, Italia, Svezia
Genere: drammatico
Casa di produzione: Sputnik OY, Pyramide Production, Films A2, Pandora Filmproducktion Gimbh, Svenska Filminstitutet
Distribuzione italiana: Academu Pictures, Panarecord, Cecchi Gori Home Video
Durata: 100 min
Regia: Aki Kaurismäki
Sceneggiatura: Aki Kaurismäki
Fotografia: Timo Salminen
Montaggio: Veikko Aaltonen
Musiche: Autori Vari
Attori: Matti Pellonpää, Evelyne Didi, André Wilms, Kari Väänänen, Christine Murillo, Jean-Pierre Léaud, Samuel Fuller, Alexis Nitzer, Sylvie Van den Elsen, Maximilien Regiani, Gilles Charmant, Louis Malle
Basato sul celebre romanzo, Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, Vita da bohème (La Vie de bohème) è il più celebre lungometraggio del cineasta finlandese Aki Kaurismäki, uno dei maestri del cinema d’autore mondiale con alle spalle film come: La fiammiferaia (Tulitikkutehtaan tyttö, 1990) e Delitto e castigo (Rikos ja rangaistus, 1983).
La pellicola Vita da bohème ricevette due riconoscimenti all’European Film Awards del 1992: Miglior attore protagonista a Matti Pellonpää e Miglior attore non protagonista ad André Wilms.
Trama di Vita da bohème
Aki Kaurismäki ci narra con una regia sobria ed essenziale le vite dello scrittore parigino Marcel, del pittore albanese Rodolfo, e del compositore irlandese Schaunard. Tutti accomunati da una vita vissuta in assoluta povertà, e con la speranza di vivere della propria arte. Rodolfo conoscerà anche l’amore con Mimi.

Recensione di Vita da bohème
Kaurismaki nel suo film più celebre si concentra sui sentimenti e su ciò che è davvero autentico nei rapporti umani. Il lungometraggio, che si rifà in maniera alquanto libera al romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, racconta la vita di tre bohémien, che si conoscono a Parigi. L’autore mette subito in luce l’umanità dei personaggi che nonostante una vita povera e fatta di espedienti possiedono tra loro una sincera e profonda amicizia basata sul reciproco sostegno che i tre artisti si corrispondono. All’interno della pellicola c’è spazio per l’Amore pure e semplice fatto di cura e accudimento, rappresentato dalla storia che si andrà a creare tra Rodolfo e Mimì. Un amore però realista e che deve fare i conti con la realtà, non a caso il loro rapporto emozionale sarà distrutto dalla povertà e dalla mancanza di prospettive, mostrando chiaramente la distinzione tra emozioni e verità sociale. L’incertezza infatti travolge ogni ambito delle loro vite, tutte le loro esperienze sono dominate dall’instabilità e dal cambiamento repentino.
Vita da Boheme è un film sulle relazioni interpersonali basate solo sull’autenticità dei sentimenti. Questi uomini a causa delle loro scelte conducono uno stile di vita gramo, ma non rinunciano alla loro essenza ed all’anticonformismo. La cultura e l’arte non possono collimare con il conformismo e la ricchezza. I protagonisti vivendo in modo eccentrico e travalicando le categorie sociali, si condannano al degrado esistenziale, ma non perdono loro stessi. Loro non rinunciano alla loro umanità e personalità in nome di un precostituito benessere, la vita decadente che svolgono è raccontata dal regista con leggerezza e ironia. Non sono falsi o avari, la loro vita è basata sull’arte e sulla semplicità, in questo modo riescono a sottrarsi al diktat del profitto e del guadagno a ogni costo.

In conclusione
Il capolavoro di Kaurismaki è un perfetto esempio di narrazione lirica, e i suoi personaggi riescono a stimolare empatia e riflessioni negli spettatori.
Note positive
- Anticonformismo della trama.
- Ironia del racconto.
- Interpretazioni degli attori.
Note negative
- Eccessiva sobrietà stilistica.