Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore (2012): Wes Anderson all’avventura!

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Trailer di Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore è un’opera del 2012 diretta da Wes Anderson. Presentato come film d’apertura al festival di Cannes, risulta essere uno dei lavori maggiormente conosciuti dell’autore statunitense. Scritto assieme all’assiduo collaboratore e produttore Roman Coppola, riceve una candidatura ai premi Oscar per la migliore sceneggiatura originale. La colonna sonora firmata da Alexandre Desplat contiene diversi pezzi di musica classica, del compositore britannico Benjamin Britten. Il cast d’eccezione presenta alcuni degli attori più ambiti del panorama cinematografico internazionale, tra questi il suo attore feticcio Bill Murray, grande volto dell’industria americana, rivalutato molto negli anni 2000, proprio per merito del sodalizio artistico con Wes Anderson.

Trama di Moonrise Kingdom

In un’isola del New England, al largo della costa Est degli Stati Uniti, un gruppo di giovani scout, assieme al suo istruttore, sono accampati con le tende in una parte dell’isola, abitata da pochi abitanti. Una mattina uno dei ragazzi fugge misteriosamente dal campo, allarmando le autorità del luogo. Si scopre che la sua fuga è dovuta all’innamoramento con una fanciulla, che vive dall’altra parte di dove è alloggiato il campeggio. I due si danno appuntamento assieme nel bosco e una volta riuniti, decidono di direzionarsi in una baia nascosta tra i promontori, che loro nominano per l’appunto Moonrise Kingdom. Nel frattempo una serie di soggetti diversi, dai genitori della bambina fino ai servizi sociali, si mettono sulle tracce della nuova coppia, con l’intento di riportare i ragazzi in salvo.

Fotogramma di Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore
Fotogramma di Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore

Recensione di Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore

Wes Anderson ha contribuito alla diffusione del proprio universo fantastico e surrealista per oltre due decadi, guadagnando nel tempo una vasta gamma di pubblico, caratterizzato da più fasce di età. Il suo cinema è arrivato a toccare i sentimenti di milioni di persone, riuscendo a variare moltissimo il proprio bacino di utenza. In particolar modo le nuove generazioni sono state letteralmente folgorate dalle potenti immagini visive dell’autore americano. Anderson è infatti riuscito nel corso della sua carriera e migliorandosi di volta in volta, a rivoluzionare, o forse sarebbe meglio dire, a rimodernizzare la settima arte, dando un tono di freschezza ai suoi prodotti culturali e rivitalizzando completamente l’intera industria cinematografica, secondo una nuova forma di concezione e fruizione del mezzo audiovisivo. La sua estetica si mantiene così giovanile, che andando a visionare i primi lavori, risalenti alla fine degli anni 90, si rimane impressionati per la modernità e il modo con cui essi vengono girati, rimarcando proprio questa sensazione di essere abbastanza in avanti coi tempi, di almeno dieci anni.

La sua estetica e il suo stile hanno agevolato la figura di Anderson, elevandolo a nuovo pilastro del cinema mondiale, capace di rinnovarsi a ogni successivo lavoro. Sopra la sua testa si percepisce un’aurea, che solamente alcuni pochi autori, al giorno d’oggi, possono vantare di possedere e di essere, per questo, riconosciuti come maestri del settore. È entrato e si è imposto prepotentemente nella cultura pop, mescolando con audacia e con grande astuzia, all’interno della sua filmografia, elementi distintivi da ogni parte del mondo e accentuando, per ovvie ragioni, il fenomeno della globalizzazione. È riuscito a essere venerato dal pubblico occidentale, specialmente quello di matrice europea, fino ad arrivare a catturare l’attenzione del popolo orientale, il quale si trascina dietro una cultura totalmente differente dalla nostra, ma che negli ultimi rapidissimi anni, anche per merito dei suddetti canali culturali, per l’appunto, tende a convergere nei medesimi gusti.

Frame di Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore
Frame di Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore

Moonrise Kingdom è uno dei lavori più conosciuti dell’autore texano. Il film presenta tutte le caratteristiche tipiche del suo cinema, dalla perfetta simmetria, ai colori sgargianti che ricoprono tutta l’immagine. L’ironia classica della sua cinematografia, unita a una serie di battute memorabili, evidenziano e confermano Anderson come un grandissimo dialoghista della contemporaneità. Una storia surreale ai limiti dell’immaginazione, accorre a dipingere questo affresco visivo. L’idea di mantenere, rispetto al normale, pochi personaggi in scena, concorre a migliorare sotto ogni punto di vista la fluidità e la dinamicità della storia. Si rischia spesso nel suo cinema, di arenarsi in alcuni punti del discorso e di perdere il filo, specialmente negli ultimi lavori, pubblicati di recente. La scelta di inserire un’innumerevole serie di personaggi, presenti nella solita scena, pone il rischio di creare una leggera confusione a livello narrativo, che può distrarre il pubblico. Nello specifico caso di Moonrise Kingdom, il regista Wes Anderson si mantiene invece su un buon numero di attori, la quantità giusta, che permette una maggiore tendenza all’immedesimazione, rispetto a quei soggetti stravaganti.

A livello di sceneggiatura funziona molto bene. Gli attori sono inoltre eccezionali, con ruoli eccentrici e sopra le righe, tipicamente nello stile del regista. L’avventura del protagonista è appassionante e dolcissima allo stesso tempo. La storia d’amore tra i due giovanissimi interpreti è raccontata con una tale sensibilità, che premia questo lato più romantico dell’autore americano. Un film leggero e gradevole sotto ogni aspetto, che coinvolge emotivamente lo spettatore. Siamo in un periodo veramente prolifico per il regista, probabilmente il più alto della carriera, vedendo anche i titoli diretti prima (Fantastic Mr.Fox) e dopo (Grand Budapest Hotel), rispetto a questo ennesimo lavoro. La storia regala un ritmo notevole, grazie all’ambientazione accattivante nella quale si svolge la vicenda, un’isola piena di verde, popolata per la gran parte da giovani promesse dello scoutismo, in cui ogni gruppo è posizionato in un punto diverso dell’isola, ma accomunati tutti da un vero spirito di adattamento, che li prepara adeguatamente a sopravvivere per settimane, nella macchia boschiva.

I bambini di Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore
I bambini di Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore

In Conclusione

Wes Anderson realizza un buon prodotto di massa, adatto a un pubblico eterogeneo. La leggerezza che caratterizza l’intera pellicola facilita una forma estetica stupefacente e immediatamente riconoscibile. A livello d’immagine conferma di essere uno dei cineasti più potenti e influenti di sempre, in grado di animare la macchina da presa, come fosse un oggetto dotato di vita propria, indipendente e svincolato dalla storia raccontata. Dietro questa visione di girare i suoi film, si nasconde però una sensibilità e un interesse verso certe tematiche, che il regista narra con estrema profondità, rispetto e semplicità. Da lodare infatti questo passaggio, che permette di far sì che quello che guardiamo non si limiti esclusivamente alla superficie, ma che si trascina dietro anche un significato più intimo, come il punto di vista dell’amore, che Anderson sviscera nella seguente opera.

Note positive

  • Visivamente perfetto
  • Interpretazioni ottime
  • Regia lodevole

Note negative

  • Non il capolavoro di Wes Anderson
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