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Seven days war
Titolo originale: Bokura no nanoka-kan sensō
Anno: 2019
Paese: Giappone
Genere: commedia
Produzione: Ajia-do Animation Works
Distribuzione:Prime Video, Dynit, Netflix, VVVVID, CHILI
Durata: 89 min.
Regia: Yuta Murano
Sceneggiatura: Ichirō Ōkouchi
Fotografia: Toshiya Kimura
Montaggio: Rie Matsuhara, Takeshi Seyama
Musiche: Jun Ichikawa
Animatori: Daiki Kuribayashi, Naoto Abe, Anna Akasaka, Maho Aoki, Fumiaki Asano, Mitsuyo Asano
Seven Days War è la storia di come il proposito di un’uscita romantica di sette giorni mascherata da campeggio, si trasformi praticamente subito in un campeggio vero e proprio visto il numero di persone invitate e finisca per diventare una piccola guerra fra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti. Ottimi i propositi, appena accettabili i risultati.

Trama di: Seven days war
Mamoru Suzuhara è un giovane studente delle superiori che fin da bambino è innamorato della sua compagna di scuola e vicina di casa Aya Chiyono. Quando la ragazza gli confida che a breve si trasferirà a Tokyo per il lavoro del padre, il giovane decide di organizzare un campeggio per entrambi; una fuga di sette giorni prima che la ragazza compia 17 anni. Aya è così entusiasta della proposta che la male interpreta, pensando sia un campeggio aperto a tutti così invita altri amici: Mamoru è costretto a fare buon viso a cattivo gioco per non rivelare i suoi veri sentimenti.
Arrivati sul luogo del campeggio, una vecchia fabbrica dismessa, la compagnia scopre che all’interno si trova un bambino thailandese, un immigrato regolare che sta aspettando il ritorno della sua famiglia. Mamoru, Aya e il resto degli amici decidono di proteggerlo dall’arrivo della polizia scatenando una vera e propria guerra di resistenza all’interno della fabbrica. Fra lotte giovanili e accettazione di sé, Seven days war è un film sulle ribellioni adolescenziali e sulla voglia di lottare per ciò che si ritiene giusto ed importante.

Recensione di: Seven days war
A tratti Seven days war sembra essere una storia scritta da un adolescente per altri adolescenti ma non è un lato positivo. Il film diretto da Yuta Murano e scritto da Ichiro Okuchi racconta di quell’annoso conflitto fra genitori e figli, fra adulti e giovani in Giappone, in una cultura che, per quanto pervasa da influssi occidentali è ancora densa di molte di quelle caratteristiche che a noi europei lasciano sempre un po’ turbati. Si aggiunga inoltre il fatto che, in Seven days war in certi casi, il conflitto sembri quasi spronato dalle pesanti (quando non forzate) caratterizzazioni dei personaggi da rendere questo film povero di una vera e propria profondità.
Il padre di Aya più che un uomo e un padre tremendo, è un personaggio terribile; monolitico, traspare una sola sua caratteristica in tutta la storia (nemmeno la regina Grimilde nel Classico Disney: Biancaneve e i sette nani era così granitica e parliamo di un film del 1937), Mamoru – il protagonista della storia – ha sì le caratteristiche più classiche di un adolescente ma cambia umore così spesso e in modo così repentino, da sembrare schizofrenico. Anche gli altri personaggi soffrono di caratterizzazioni piuttosto sterili e il tentativo di donare loro quel qualcosa in più anche grazie al colpo di scena a 2/3 del film non aiuta, soprattutto perché questo famigerato colpo di scena è introdotto male e prosegue peggio.

In conclusione
Il film di Yuta Murano intrattiene per un’ora e mezza, dando anche spunti interessanti di riflessione ma molti perdono forza, soffocati da personaggi che obbediscono fin troppo ai cliché e rendono Seven Days War un film che raccoglie molto meno di quel che poteva fare dipanando meglio un soggetto comunque interessante.
Note positive
- Il soggetto della storia
- Gli scenari
Note negative
- La sceneggiatura
- Le caratterizzazioni dei personaggi
- Alcuni colpi di scena mal gestiti