Music (2021): Realizzare un film al tempo del politicamente corretto

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Music locandina film

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Music

Titolo originale: Music

Anno:  2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Drammatico, Musicale

Produzione: Landay Entertainment, Atlantic Films, Crush Pictures, Pineapple Lasagne Productions

Distribuzione: BIM Distribuzione

Durata: 107 min

Regia: Sia

Sceneggiatura: Dallas Clayton, Sia

Fotografia: Sebastian Winterø

Montaggio: Matt Chesse, Curtiss Clayton, Dana Congdon

Musiche: Craig DeLeon

Attori: Kate Hudson, Maddie Ziegler, Leslie Odom Jr., Juliette Lewis, Ben Schwartz, Tig Notaro, Hector Elizondo, Mary Kay Place, Brandon Soo Hoo, Parvesh Cheena, Angelina Capozzoli

Trailer italiano di Music

Primo lungometraggio della cantautrice australiana Sia, Music (2021) è una di quelle pellicole che smuove e divide la critica e il pubblico e che fa parlare di sé ancor prima della sua uscita cinematografica, immettendosi dentro a delle polemiche tutte dell’epoca post caso Weinstein che ha smosso in maniera pesante il mondo dell’industria cinematografica creando in seguito un senso di politically correct desiderato non solo dalle case di produzione cinematografica (Netflix e Walt Disney in primis) ma dal pubblico e consumatore stesso del materiale cinematografico. Music (2021), il musical drammatico che va a trattare tematiche complesse come quelle legate all’autismo, si è impelagato in diatribe “etiche” che nulla hanno a che fare con l’opera filmica, ottenendo critiche che non andrebbero neppure mosse a un lungometraggio, soprattutto ancor prima di averlo visto. La “assurda” critica mossa al film musicale riguarda l’attrice co-protagonista, Maddie Ziegler colei che ha avuto l’arduo compito d’interpretare la parte della ragazza autistica, di cui si potrebbe andare a porre dei dubbi sulla sua capacità attoriale nella parte ma non sulla scelta stessa dell’attrice in quanto non neurodiversa nella realtà, elemento che viene colto da svariati giornalisti e non come una offesa pubblica alla rappresentatività delle persone autistiche interne al mondo dello spettacolo, che avrebbero meritato inversamente di ottenere quella parte provando in prima persona cosa significhi avere tale patologia. Si ricorda anche al pubblico che grandi cult del cinema su questa tematica come Rain Man, Buon compleanno Mr. Grap o Forrest Gump non possiedono attori neurodiversi in questi ruoli e inversamente tali cult movie non sono stati criticati. Inoltre la pellicola è stata criticata per la scelta di non donare al personaggio di Music la parola (elemento non del tutto vero) poiché tale particolarità crea degli stereotipi falsi sull’autismo. Queste critiche hanno creato molte diatribe online tra i giornalisti e la cantautrice soprattutto sui social, tanto che la giovane attrice, ha risposto così:

Capisco perché le persone avrebbero voluto qualcuno effettivamente nello spettro dell’autismo per interpretare questo personaggio, ma se pensiamo alle sequenze di danza, credo che sia questo il motivo per cui Sia abbia scelto me per dare vita a questo mondo da sogno. È stato fatto tutto con buone intenzioni e con il cuore. Ho sentito tanta responsabilità ma mi sono sentita anche capace. Sapevo che la gente avrebbe amato il film, o lo avrebbe odiato

Maddie Ziegler sul film di Sia ( tratto dal sito revenews)

Dopo questa lunga premessa sociale sul film e l’importanza del buonismo nel mondo cinematografico, è giusto asserire che Music possiede un cast di alto livello, che vede la protagonista interpretata da Kate Hudson, candidata all’oscar e vincitrice di un Golden Globe per Quasi Famosi, come co-protagonista maschile abbiamo Leslie Odom Jr. (famoso per la sua performance in Hamilton nel 2020) che ha ottenuto vari premi Tony e Grammy nella sua carriera. Nel ruolo della giovane Music, colei che dà il titolo al lungometraggio, troviamo Maddie Ziegler, la giovane ballerina di diciotto anni, musa e amica di Sia con cui vanta già un forte connubio musicale – artistico iniziato con la sua partecipazione nel 2014 nel videoclip Chandelier, canzone di successo mondiale.

Il lungometraggio, nonostante tutto, ha ottenuto due nomination ai Golden Globe 2021 nella categoria miglior attrice in una commedia musicale per Kate Hudson e come miglior film musicale o commedia.

Maddie Ziegler in Music
Maddie Ziegler in Music

Trama di Music

Music è una giovane ragazza autistica che vive la sua vita in maniera abituale e scandita ogni giorno dai medesimi passaggi ed eventi. La sua esistenza è tranquilla venendo accudita da sua nonna e da alcuni abitanti della zona che hanno stretto un forte legame verso la giovane, come Ebo il vicino di casa, George il custode del palazzo e soprattutto il timido e solitario Felix che vive nel palazzo davanti a quello di Music.

In contrapposizione assistiamo alla vita di Zu che non ha più nessun tipo di rapporto con la sua famiglia, composta esclusivamente dalla nonna e dalla sorella Music. Zu, ex alcolizzata e drogata, è in libertà condizionata e sta cercando di rimettersi in sesto frequentando un gruppo di alcolisti anonimi, senza però mettere in ciò grande impegno.

L’esistenza delle due sorelle viene sconvolta dalla morte della loro nonna che le costringe ha cambiare abitudini e a fare i conti con il presente. Zu dovrà imparare ad amare e ad accudire la sorella ma allo stesso tempo dovrà risolvere tutti i suoi casini interiori.

Kate Hudson in Music
Kate Hudson in Music

Recensione di Music

We are like grains of sand, better to be holding hands
Better to be holding hands, oh
We are like grains of sand, better to be holding hands
Better to be holding hands, yeah

Floating Through Space – Sia

Nell’assistere alla visione di Music non possiamo non notare come lo stile narrativo visivo richiami in maniera evidente la poetica musicale e visionaria della cantautrice Sia che riesce a creare un lungometraggio che si poggia indubbiamente su una buona regia, che benché sia esente da fronzoli artistici riesce a raccontare in maniera chiara e precisa la vicenda riguardante le due sorelle, Zu e Music, evitando, se escludiamo i primi minuti del film, una venatura prettamente drammatica per abbracciare un atmosfera magica e tendente al surreale in grado di alleggerire in maniera importante la tematica trattata che non è orientata elusivamente sulle malattie dello spettro autistico ma sul senso d’amore e di bontà dove la paura d’amare e di ferire l’altro divengono gli elementi basilari del racconto audio – visivo, perché prima di tutto Music è un film sulla comunità e l’importanza della bontà all’interno di un luogo che può divenire ed essere chiamato come casa. In questo senso la costruzione dei personaggi secondari come Ebo, George e il buono Felix divengono espressione importante del senso di altruismo e di generosità che però appare poco realistico sopratutto all’interno di un mondo come quello del 2020-21 segnato ancora dall’egoismo e dell’individualismo piuttosto che dalla bontà d’animo.

Fin dall’incipit narrativo, Music gioca interamente su due dimensioni spazio – temporali, la prima è quella reale mentre la seconda rappresenta lo sguardo interiore e trasognante dei singoli personaggi in primis quella della giovane Music dove si entra all’interno di uno spazio altamente onirico e simbolico. Questi spezzoni “surreali” segnati dai brani di Sia mostrano tutta l’estetica presente nei videoclip della cantautrice australiana dai vestiti fino scenografie surrealistiche e piene zeppe di colori luminosi dove l’arancione, il giallo e il rosso fanno da padroni. In questi momenti dal sapore di videoclip troviamo degli ottimi balletti coreografati da Ryan Heffington che donano alla vicenda quel senso di leggerezza e di allegria spensierata onnipresente all’interno della storia. Nelle coreografie assistiamo alla danza di Maddie Ziegler dove mostra tutte le sue capacità innate di ballerina muovendosi bene nello spazio come anche l’attore Beto Calvillo, che interpreta Felix, che nonostante la sua stazza fisica importante si muove con delicatezza nell’ambiente donando quel senso di dolcezza alla vicenda. Maddie Ziegler, seppur riesce a mostrare il meglio di sé nei momenti danzanti, realizza una buona interpretazione soprattutto considerando che per un attrice alle prime armi non è per niente facile incarnare un personaggio così difficile come quello di Music, che deve comunicare al pubblico esclusivamente attraverso la mimica facciale e corporea. Anche il resto del cast mostra una discreta prova attoriale come Kate Hudson, che però non riesce a realizzare una performance degna di nota risultando piuttosto didascalica, come anche Leslie Odom Jr.

Scenografia e costumi in Music
Scenografia e costumi in Musica

Il lavoro di Sia se funziona bene registicamente stesso discorso non possiamo dirlo a livello di sceneggiatura dove l’intera storia appare molto superficiale e gli innesti sonori e coreografici se da un lato tentano di mostrare le emozioni dei personaggi dall’altro risultano fini a sé stessi apparendo come degli ottimi siparietti utili solo a far ascoltare le canzoni di Sia ma senza possedere un reale senso narrativo anche a causa di alcuni testi che sembrano appartenere ben poco al film. Dall’altro canto se l’inizio mostra una venatura drammatica e interessante l’intera pellicola sembra non possedere quell’elemento di pericolo che la vicenda dovrebbe avere ma tutto scorre in maniera eccessivamente liscia. In verità sono presenti dei momenti di crisi nel rapporto tra le due sorelle e tra Zu ed Ebo ma il tutto viene risolto con molta poco originalità e con tantissima superficialità narrativa che conduce il tutto all’interno di stereotipi riguardo ai suoi personaggi che se sembrano inizialmente tridimensionali ben presto divengono piatti e privi di spessore, soprattutto il personaggio di Music che non ha un vero percorso evolutivo o di cambiamento e se questo avviene nel finale non è per niente contestualizzato.

In conclusione Music non è altro che un film d’intrattenimento che non parla di autismo ma di senso di comunità e di bontà, il tutto risultando godibile ma privo di spessore drammaturgico. Indubbiamente è una pellicola consigliata solo se amate le canzoni di Sia e il suo mondo visionario.

Note positive

  • Regia
  • Coreografia
  • Scenografia

Note negative

  • Assenza di spessore narrativo
  • Scenografia
  • Personaggi poco approfonditi e tendenti allo stereotipo.
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