Non pretendo che qualcuno mi creda (2023). Una commedia thriller messicana

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Trailer di Non pretendo che qualcuno mi creda

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Presentato in anteprima mondiale al 21º Morelia International Film Festival il 22 ottobre 2023, e successivamente al 38º Festival Internazionale del Cinema di Mar del Plata, “Non pretendo che qualcuno mi creda (No voy a pedirle a nadie que me crea)” è una commedia thriller messicana diretta e sceneggiata da Fernando Frías de la Parra, basata sull’omonimo romanzo di Juan Pablo Villalobos, pubblicato in Italia da Cento Autori nel 2023. Il lungometraggio è disponibile in esclusiva sulla piattaforma on-demand Netflix a partire dal 22 novembre 2023. Nel cast come protagonisti spiccano Dario Yazbek Bernal, noto per la serie La casa de las flores (2018-22), e Natalia Solián conosciuta per Huesera (2022), No voy a pedirle a nadie que me crea (2023) e Pinches Momias (2023).

Trama di Non pretendo che qualcuno mi creda

Juan Pablo Villalobos, interpretato da Darío Yazbek Bernal, è uno studente messicano di lettere che ottiene una borsa di studio per completare la sua tesi sulla “comicità nella letteratura latinoamericana” all’Università Pompeu Fabra di Barcellona. Prima di partire con la sua fidanzata Valentina, si reca da solo a Guadalajara per visitare i genitori. Tuttavia, una telefonata inattesa da parte di un cugino sconvolge i suoi piani. Il giorno seguente, mentre è in una libreria, viene bruscamente rapito da un individuo armato e condotto in un luogo dove trova suo cugino legato e, purtroppo, ucciso da un gruppo criminale guidato dal Licenciado, interpretato da Alexis Ayala. Juan Pablo si trova improvvisamente coinvolto in una situazione pericolosa e crudelmente inaspettata. Il Licenciado minaccia di uccidere la sua famiglia e Valentina se non obbedisce ai loro ordini o se cerca aiuto dalla polizia. Obbligato a compiere lavori per la banda, viene incaricato di avvicinare e sedurre Laia, una studentessa spagnola e figlia di un politico catalano, per conto della banda criminale. La vita a Barcellona diventa un incubo per Juan Pablo e Valentina. Il ragazzo è prigioniero delle richieste criminali mentre Valentina, all’oscuro della situazione, percepisce un cambiamento in lui. La ragazza, incapace di riempire le sue giornate, cade in una sorta di depressione e si avventura per le strade della città, trovando conforto nel bere in compagnia di ragazzi senza fissa dimora.

Non pretendo che qualcuno mi creda (2023) - Natalia Solián as Valentina, Dario Yazbek as Juan Pablo. Courtesy of Netflix © 2023.
Non pretendo che qualcuno mi creda (2023) – Natalia Solián as Valentina, Dario Yazbek as Juan Pablo. Courtesy of Netflix © 2023.

Recensione di Non pretendo che qualcuno mi creda

Cosa accadrebbe se la tua vita finisse nelle mani di una banda criminale? È ciò che affronta Juan Pablo, un giovane che non ha mai avuto contatti con il mondo della criminalità e che si trova coinvolto in un ambiente oscuro e pericoloso, senza via di fuga.

Juan Pablo diventa una vittima, costretto a compiere azioni criminali per ricatto al fine di proteggere la sua vita e quella dei suoi familiari. È un uomo comune, spinto dalle circostanze a operare per un’organizzazione criminale, una marionetta nelle mani del “Licenciado”, un potente boss criminale che minaccia la vita dei suoi cari per garantire la sua totale obbedienza. La storia di Juan Pablo evidenzia la sua solitudine e l’insormontabile trappola in cui si trova. Ogni tentativo di ribellione lo porterebbe alla perdita dei suoi cari, quindi accetta il ruolo che gli viene imposto, anche se non riesce mai a integrarlo completamente entro la sua identità. Questa incapacità di accettazione si manifesta attraverso un’eruzione cutanea che compare sul suo viso. L’eritema diventa un simbolo visibile delle sue difficoltà nel confrontarsi con una realtà estranea, un’esistenza duplice: da un lato, la vita di cittadino modello e, dall’altro, la vittima e carnefice all’interno di un’organizzazione criminale. Fin dall’inizio del film, durante la visione di un video porno con suo cugino, Juan Pablo manifesta una forte eruzione cutanea sul viso quando si trova in situazioni di disagio. Questo eritema, che lo accompagna durante tutta la pellicola, simboleggia la sua lotta nel convivere con la sua nuova e complessa esistenza, intrappolato tra l’identità di cittadino rispettabile e quella di vittima costretta a operare per una mafia.

Accanto alla storia di Juan Pablo, c’è la vicenda di Valentina, co-protagonista di tutta la narrazione. Valentina, fidanzata di Juan Pablo, si sposta dal Messico al Barcellona, ​​mossa dal suo amore per lui, ma si ritrova in una situazione molto diversa da quella che si aspettava, a causa del cambiamento del suo partner, che si chiude a lei. La sua trama si distacca dalle atmosfere thriller-crime, immergendosi piuttosto nel dramma personale, pur conservando un tono di ironia e satira tipici della commedia nera, presenti per tutto l’arco narrativo del film. Mentre la storia di Juan Pablo è caratterizzata da un umorismo tagliente e da una trama esagerata in cui lo vediamo come uno scrittore imbranato coinvolto in una situazione criminale più grande di lui e che sfugge alla sua comprensione, la vicenda di Valentina è più legata alla realtà e alla semplicità dell’esistenza. La giovane messicana si trova a cercare un significato alla sua vita, tentando di sopravvivere in un luogo dove fatica ad ambientarsi e a creare legami significativi, a eccezione di qualche incontro occasionale con giovani senzatetto. Lei viene respinta in parte dal fidanzato, di cui non conosce ciò che gli stà accadendo, e non riconosce più Juan Pabrlo del Messico con la persona che è diventata ora, pentendosi, quasi, di averlo seguito in questa terra straniera. La trama di Valentina ruota intorno alla lotta per la sopravvivenza in un luogo che gli genera un senso di solitudine, sconfitta e di desiderio di rinunciare. Come la storia dell’altro protagonista, anche quella di Valentina rappresenta un viaggio dell’eroe al contrario, in cui il personaggio non evolve, ma involge interiormente. Questo si manifesta chiaramente in Valentina, che cade in un vortice di alcolismo depressivo anziché migliorare se stessa.

La potenza del film risiede innegabilmente nel suo stile narrativo, dinamico e sorprendente, perfettamente armonizzato con la regia e il montaggio, in linea con lo spirito della sceneggiatura e del romanzo di Juan Pablo Villalobos. La struttura della sceneggiatura, circolare, è sapientemente composta, delineando con precisione ciò che è essenziale e cosa lo è meno, per donarci un significato intimo tragico. “No voy a pedirle a nadie que me crea” non è affatto un film didascalico, si discosta completamente da tale approccio, posizionandosi come un’opera per un pubblico attento, capace di cogliere il senso di un lungometraggio che non svela tutto in maniera diretta, bensì tra le linee del racconto. Particolarmente interessante è la scelta di basare l’intero rapporto sentimentale sulla tematica dell’incomunicabilità, evitando di mostrare elementi cruciali per la storia dei protagonisti. Ad esempio, la rottura della relazione tra i due avviene fuori dallo schermo, eppure, nonostante ciò, riusciamo a comprendere pienamente la situazione grazie a una scrittura amara e realistica, fuori dagli schemi convenzionali. Questo approccio, all’interno del film, acquista una forza particolare, resa ancora più intensa dalle superbe interpretazioni del cast, in particolare quella di Natalia Solián. La sua capacità di trasmettere il disagio e l’infelicità del personaggio, immergendosi in un vortice di depressione dopo la separazione da Juan Pablo, è straordinaria. Attraverso le sue espressioni facciali e la voce, l’attrice trasmette in modo abile la disperazione della giovane messicana, suscitando nel pubblico empatia e coinvolgimento emotivo.

Nizar Mohammad Ali El Ouriachi as Ahmed, Dario Yazbek as Juan Pablo, Xu Gin as Chino in No Voy A Pedirle A Nadie Que Me Crea. Courtesy of Netflix © 2023
Nizar Mohammad Ali El Ouriachi as Ahmed, Dario Yazbek as Juan Pablo, Xu Gin as Chino in No Voy A Pedirle A Nadie Que Me Crea. Courtesy of Netflix © 2023

In conclusione

Il film presenta un coinvolgente contrasto tra la vita di Juan Pablo, catapultato nel mondo criminale contro la sua volontà, e quella di Valentina, imprigionata in un vortice di tristezza e alcolismo. La vicenda di Juan Pablo, vittima di ricatti e forzato a compiere azioni contro la sua natura, evidenzia la solitudine e l’impossibilità di fuga dal destino crudele impostogli dal “Licenciado”. La rappresentazione dell’eroe in declino di Valentina, alle prese con l’inadattabilità e la depressione, si contrappone al tono sopra le righe e ironico della vicenda di Juan Pablo, rendendo il film una complessa esplorazione dei destini personali. La regia dinamica e il montaggio seguono perfettamente lo stile del romanzo di Juan Pablo Villalobos, mantenendo una struttura narrativa sorprendente che rivela gli elementi chiave senza essere didascalica. Le performance del cast, in particolare quella di Natalia Solián, trasmettono con maestria le emozioni e le disperazioni dei personaggi, contribuendo a rendere il film un’esperienza coinvolgente e realistica.

Note Positive:

  • Narrazione dinamica e sorprendente che segue lo stile del romanzo di Juan Pablo Villalobos.
  • Regia e montaggio aderenti allo stile della storia, mantenendo una struttura narrativa avvincente.
  • Interpretazioni sublimi del cast, specialmente Natalia Solián, che trasmette con maestria l’angoscia del suo personaggio.
  • Uso dell’ironia e della satira come filo conduttore del film, specie nella storia di Juan Pablo.

Note Negative:

  • Alcuni elementi della trama potrebbero risultare meno chiari o approfonditi, lasciando alcune domande aperte per lo spettatore.
  • La struttura narrativa può essere complessa per chi cerca un approccio più diretto e didascalico alla storia.
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