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Parigi, 13arr
Titolo originale: “Les Olympiades”
Anno: 2021
Nazione: Francia
Genere: Commedia, Drama, Romantico
Casa di produzione: Page 114, France 2 Cinéma
Distribuzione: Europictures, Virtuose Picture
Durata: 105 minuti
Regia: Jacques Audiard
Sceneggiatura: Jacques Audiard, Céline Sciamma, Léa Mysius, Adrian Tomine (graphic novel)
Fotografia: Paul Guilhaume
Montaggio: Juliette Welfling
Musiche: Rone
Attori: Lucie Zang, Makita Samba, Noémie Merlant, Jehnny Beth
Dopo il suo ultimo film “I fratelli Sisters“, che esplorava il genere western, Jacques Audiard dirige una sorta di commedia, da lui stesso così definita: “Parigi, 13arr“. Il film è tratto da tre graphic novel dell’americano Andrian Tamine, che tuttavia Audiard sceglie di unire e rivisitare, grazie anche all’aiuto di altre due sceneggiatrici e registe: Céline Sciamma e Léa Mysius .Il film è stato presentato in concorso al settantaquattresimo festival di Cannes e ha altresì ricevuto cinque candidature ai premi César e tre candidature ai premi Lumière. In Italia Parigi, 13Arr. sarà distribuito in Italia da Europictures a partire dal 24 marzo 2022. Per leggere l’intervista del regista sul film, cliccate qui.
Trama di Parigi 13arr
Emilie (Lucie Zhang) è una giovane ragazza che lavora in un call center di Parigi. Camille (Makita Samba) è un professore di lettere, che sta studiando per conseguire il dottorato. Nora (Noémie Merlant) è una studentessa di giurisprudenza in cerca di una nuova vita a Parigi. Amber (Jehnny Beth) è una cosiddetta cam girl, una professionista del sesso online. Le vite di questi quattro personaggi si incrociano nel film di Audiard direttamente o indirettamente, mutando radicalmente i loro destini, sullo sfondo del tredicesimo arrondissement di Parigi. Emilie e Camille sono coinquilini e intraprendono una relazione di tipo sessuale. Camille tuttavia inizia ad interessarsi a Nora, la quale, a causa di un equivoco, instaura una particolare amicizia con Amber Sweet. Questi incontri cambieranno radicalmente la vita dei quattro protagonisti.

Recensione del film Parigi 13arr
In questo suo ultimo lavoro Audiard mette al centro del suo film il racconto dell’amore, un amore moderno che si differenzia da quello raccontato nelle favole, un modo di amare passionale e carnale, che non ha bisogno di grandi dichiarazioni, ma può nascere anche attraverso lo schermo di un computer. Nel film infatti sono presenti vari elementi che fanno parte ormai del modo di gestire l’amore moderno, che il film si propone di raccontare: dalle applicazioni online di siti d’incontri, al praticare sesso online. I protagonisti del film sono tutti giovani, ma non teenager, e sono tutti in cerca di qualcosa in più, di un cambiamento nelle loro vite, forse della mitica felicità, che sperano di trovare nella metropoli francese.

Nel caso di Emilie, interpretata dalla bravissima Lucie Zang, qui al suo primo ruolo da coprotagonista in un grande film, c’è sicuramente la voglia d’instaurare un rapporto più significativo e profondo con il protagonista maschile, Camille, nascosta sotto la facciata di una ragazza che apparentemente non vuole nessun legame. Il personaggio di Camille, interpretato da Makita Samba, invece è insoddisfatto dal punto di vista lavorativo, lui stesso si descrive, nei primi minuti del film, dicendo: “compenso la mia frustrazione professionale con un’intensa attività sessuale”. Da questa sua frustrazione nasce quindi il bisogno di cambiare lavoro: inizia così a occuparsi di un’agenzia immobiliare, dove avrà l’occasione di conoscere Nora. Quest’ultima invece, interpretata da Noémie Merlant già vista nella pellicola di Celine Sciamma “Ritratto della giovane in fiamme”, è una ragazza di provincia che arriva a Parigi come studentessa di 30 anni, è in cerca di un nuovo inizio e di una nuova quotidianità, e tenta di fuggire dalla sua vita di prima e fare nuove esperienze. Questi suoi desideri si concretizzano nella conoscenza di Amber, un personaggio che noi conosciamo solo attraverso lo schermo del computer di Nora e che in qualche modo rappresenta la chiave di volta del film: infatti sarà il suo rapporto con Nora a far decidere a quest’ultima di troncare la relazione con Camille, il quale si renderà conto di essere a sua volta innamorato di Emilie. Le quattro storie, che alla prima impressione appaiono come a sé stanti e separate, poi si uniscono e si intrecciano e ciascuna avrà la sua importanza per l’evoluzione dei personaggi.

I protagonisti si muovono durante il film in un particolare distretto di Parigi, il tredicesimo arrondissement, infatti il titolo originale del film è “Les Olympiades”, un quartiere di grattacieli in mezzo al distretto. Quest’ultimo funge quasi da personaggio a sé stante: Audiard infatti non ci fa mai dimenticare dove è ambientata la vicenda, alternando le riprese dei personaggi a degli scorci del quartiere, valorizzati dalla scelta del bianco e nero, che crea dei giochi di luci e ombre interessanti, oltre a essere un omaggio al bianco e nero di “Manhattan” di Woody Allen. L’unica scena del film girata a colori è quella che ha come protagonista Amber Sweet che intona la canzone “tanti auguri a te”, quasi modo molto simbolico. Amber infatti è l’unico personaggio che non vediamo “di persona” fino alla fine del film, quando si presenterà non più nei panni di Aber, ma in quelli di Louise, il suo vero nome. La scelta del tredicesimo distretto non è casuale, si tratta infatti di un quartiere cosmopolita e vivace, dall’architettura caratteristica che si sviluppa soprattutto in verticale, con molti grattacieli, simbolo di modernità, come moderna è la storia che viene raccontata. Lo stesso montaggio dal ritmo veloce e serrato amplifica l’importanza dell’ambientazione parigina.

In conclusione
Il film riesce nel suo intento, quello di offrire una visione alternativa e moderna dell’amore classico, descrivendo all’interno di una Parigi frenetica dei personaggi sfaccettati che affrontano le ansie e le paure dei giovani, ma che riescono comunque a ritrovare sé stessi e l’autenticità dei propri sentimenti.
Note positive
- Fotografia
- Ambientazione parigina
- Sceneggiatura
Note negative
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