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Non siamo angeli
Titolo originale: We’re No Angels
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Anno: 1989
Durata: 101 min
Genere: Commedia
Regia: Neil Jordan
Soggetto: David Mamet
Sceneggiatura: David Mamet
Produttore: Art Linson
Fotografia: Philippe Rousselot
Montaggio: Mick Audsley, Joke van Wijk
Musiche: Jessie Deppen, George Fenton, George Graff
Attori: Robert De Niro, Sean Penn, Demi Moore, Hoyt Axton, Ray McAnally, Bruno Kirby, James Russo, Wallace Shawn, John C. Reilly, Jay Brazeau
Trama di Non siamo angeli
Tre detenuti Bobby, Jim e Ned evadono da un carcere di massima sicurezza al confine tra America e Canada. Molti pensavano fossero morti a cause del freddo ma Bobby, sanguinario e spietato, dopo l’evasione decide di fuggire da solo; Jim e Ned, invece, continuano l’evasione in coppia e per loro fortuna in un paese di confine vengono scambiati per due sacerdoti: padre Brown e padre Reilly.
Il direttore del carcere inseguirà i tre fuggitivi per tutta la durata del film sfoderando agenti e cani per trovarli. I due protagonisti nonostante la paura di essere catturati si ambientano nei panni dei sacerdoti scomparsi fino a vestirli perfettamente, fino a quando Bobby non proverà per invidia a incastrarli, ma Jim e Ned troveranno il modo per scamparla. I due condivideranno esperienze al limite tra il drammatico e il comico, ma ognuno percorrerà la propria strada.
Recensione di Non siamo angeli
Neil Patrick Jordan, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore, si supera con il capolavoro cinematografico Non siamo Angeli (We’re no angels nella traduzione americana) con Robert De Niro, Sean Penn e Demi Moore. Nonostante l’omonimia cinematografia il film non ha a che fare con la pellicola “Non siamo angeli” del 1955.
La commedia è definita il secondo infortunio da parte del regista e dello sceneggiatore David Mamet perché le scene non riescono a restituire a pieno il significato del travestimento dei due galeotti interpretati da Robert De Niro e Sean Penn nei panni dei sacerdoti. Lo spettatore è condotto in un clima di ansia persecutoria per la maggior parte della pellicola che a tratti viene smorzata dall’interpretazione dei due protagonisti che si imbattono in episodi comici nella bottega del paese, all’interno della chiesa e in molte altre situazioni.
E’ emblematica e riconosciuta la scena della recita del sermone sul pulpito da parte di Sean Penn, tutt’altro che sacra, anzi estremamente profana, funge quasi pedagogica per lo spettatore. La scenografia è ricca di suspense e stati di tensioni a causa dei ricorrenti smascheramenti mancati da parte della polizia di stato nei confronti degli evasi.
Molly interpretata da Demi Moore è personaggio secondario ma di fondamentale importanza nella pellicola sia perché mostra realtà esistenti e drammatiche sia per l’aiuto nello svolgimento della trama e nell’evoluzione dei personaggi. È la prostituta del paese e nello svolgimento della trama Ned si innamora della prostituta che accudisce sua figlia sordomuta. Molly è inebriata da un realismo e cinismo sprezzante che svela senza troppe parola la crudeltà della vita.
L’interpretazione in lingua originale ha una resa migliore rispetto alla traduzione in lingua italiano perché il doppiaggio sarebbe potuto essere migliore. Nonostante le critiche De Niro, Sean Penn e Demi Moore fanno sempre una grande figura nel grande schermo anche a distanza di trent’anni.
Il finale lascia un messaggio molto positivo, soprattutto quando Ned nel tentativo di superare la frontiera si getta nel fiume per salvare la bambina di Molly e la statuetta della Vergine finite in acqua a causa di una serie di sfortunati eventi, ma Ned pur non sapendo nuotare riemerge dall’acqua con in braccio la bambina e la statuetta. Lo spettatore è portato ad affezionarsi ai tre personaggi e assolverli dai loro peccati e dal loro passato quando nella scena finale i due fuggitivi, ormai amici, decidono di separarsi. Jim diventa prete e Ned supera il confine con Molly e la bambina.
Note positive
- Interpretazione attoriale
- Costruzione dei personaggi
Note negative
- Doppiaggio italiano non all’altezza dell’originale