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Perfetta Illusione
Titolo originale: Perfetta illusione
Anno: 2022
Nazione: Italia
Genere: Drammatico
Casa di produzione: Mompracem
Distribuzione: Europictures
Durata: 90 minuti
Regia: Pappi Corsicato
Sceneggiatura: Pappi Corsicato, Luca Infascelli
Fotografia: Rocco Marra
Montaggio: Natalie Cristiani
Musiche: Gabriele Roberto, Andrea Boccadoro
Attori: Giuseppe Maggio, Margherita Vicario, Sandra Ceccarelli, Carolina Sala, Ruggero Franceschini.
Dopo dieci anni, Pappi Corsicato torna sul grande schermo con un lungometraggio da 90 minuti, all’interno del quale riallaccia il suo amore verso l’arte, la quale assume un ruolo centrale durante tutto il minutaggio. Il film, uscito nelle sale il 15 dicembre 2022, dopo essere stato rilasciato al Torino Film Festival, allude sotto diversi aspetti all’opera antecedente Il volto di un’altra (2012), accomunati dal concetto di maschere e illusioni.
Trama di Perfetta Illusione
Toni e Paola sono una giovane coppia sposata, lei commessa all’interno di un negozio e lui assistente presso un centro Spa, in procinto di ricevere una promozione a supervisore. Entrambi hanno forti ambizioni: Toni cerca di fare carriera all’interno del centro in cui lavora, lasciando in secondo piano la sua vera passione, l’arte; Paola invece, sogna di aprire un negozio di scarpe in partecipazione del suo attuale capo. Per colpa di un gesto istintivo, Toni perde il lavoro presso la Spa in seguito ad una denuncia di Chiara, una quotidiana cliente del circolo, la quale però, in un secondo momento, presa dai sensi di colpa le offre un lavoro all’interno di una galleria d’arte. Toni e Chiara condividono entrambi l’amore per l’arte, e sarà proprio questa occasione che permetterà a Toni di riavvicinarsi a ciò che più lo appassionava nella sua vita. Per fare ciò, Toni arriverà a mentire e ingannare Paola, cercando di portare avanti la sua “illusione” e supportare economicamente il sogno di Paola.

Recensione di Perfetta Illusione
La tematica affrontata rispecchia un po’ quello che molti giovani stanno vivendo in questo periodo, dove l’ambizione e la voglia di emergere non sono sempre sufficienti per poter realizzare i propri sogni; non a caso la città che fa da sfondo a questa storia è Milano, una incarnazione dell’ idea di successo e benestare. Come si evince, la trama de Perfetta Illusione, non è nulla di speciale o ignoto allo spettatore, per questa ragione l’attenzione si sposta sulla composizione piuttosto che sulla carente narrazione in se.
L’arte ha un ruolo fondamentale durante tutto il racconto dove esibisce un gioco di vedo non vedo, senza mai palesarsi direttamente; si sa della sua presenza in quanto è perno che giustifica la storia e il rapporto tra Toni e Chiara, ma non si mostra mai. Difatti, i tanto apprezzati dipinti di Toni non vengono mai mostrati, rimanendo un mistero intrigante fino alla fine. Una nota dolente è la sceneggiatura, che si presenta succinta di discorsi mediocri e talvolta, a tratti, mal interpretati dove il pulp al posto che esplodere sulla scena, sembra quasi soffocato, come sotto a una coperta bianca modellabile, ma irremovibile. In compenso, una nota di merito va alle scelte artistiche di rappresentazione, dove i movimenti di macchina sono molto fluidi e ragionati, messe a fuoco e fuori fuoco che si riallacciano al concetto di arte visibile e invisibile.

In Conclusione
Tirando le somme, rimane un po’ di amarezza, in parte per via della poca valorizzazione del contenuto, che necessitava di quella marcia in più per rilanciare la semplicità di una trama in parte scontata; d’altro canto, come si è visto in passato, non è la complessità di un soggetto a renderlo un capolavoro, ma altresì l’elaborazione e la modalità in cui se ne racconta la storia. La piattezza della sceneggiatura non permette agli attori di poter emergere, impedendogli di lasciarsi trasportare dalle estremizzazioni che certe situazioni richiedono; Toni e Chiara per primi.
Guardando il film nel complesso, dunque, rimane un po’ di amaro in bocca, in attesa di un momento di svolta che non si palesa, ma al contrario, mantiene una regolarità poco in sintonia con la storia dei nostri protagonisti.
Note positive
- Fotografia
- Montaggio
Note negative
- Sceneggiatura
- Cast