Pleasure (2021): uno sguardo inedito all’industria del p*rno

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pleasure poster

Pleasure

Titolo originale: Pleasure

Anno: 2021

Genere: Drammatico

Nazione: Svezia, Olanda, Francia

Casa di produzione: Plattform Produktion, Film i Väst, SVT, Logical Pictures, Lemming Film

Distribuzione: Mubi, Neon, SF Film

Durata: 1h 49′

Regia: Ninja Thyberg

Sceneggiatura:
Ninja Thyberg, Peter Modestij

Fotografia: Sophie Winqvist Loggins

Montaggio: Amalie Westerlin Tjellesen, Olivia Neergaard-Holm

Musiche: Karl Frid

Attori: Sofia KappelZelda MorrisonEvelyn ClaireChris C*ck

Trailer del film Pleasure

Pleasure è il lungometraggio di esordio della regista svedese Ninja Thyberg che esplora a fondo i meccanismi feroci dell’industria p*rnografica americana. Il film, prodotto dalla società indipendente Plattform Produktion, è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2021 dopo essere stato selezionato al Festival di Cannes 2020. Pleasure sarà disponibile su MUBI dal 17 giugno.

Trama di Pleasure

Adattato dall’omonimo premiato cortometraggio di Thyberg del 2013, Pleasure segue “Bella Cherry” (l’esordiente Sofia Kappel) mentre arriva a Los Angeles con il sogno di diventare la prossima superstar del p*rno. La ragazza vive in una “casa per modelle” con altre aspiranti performer e diventerà presto amica della coinquilina e attrice p*rno Joy, che la aiuterà a orientarsi in questo nuovo e affascinante mondo. Tuttavia, mentre la sua sfrenata ambizione la conduce in un territorio sempre più pericoloso, Bella fatica a conciliare i suoi sogni di emancipazione con la realtà dei lati più oscuri del business.

Fotogramma di Pleasure

Recensione di Pleasure

Fino a che punto si è disposti a spingersi per raggiungere il successo? Questa è la domanda che mette in campo Ninja Thyberg nel raccontare la storia di Bella Cherry, 19enne svedese arrivata a Los Angeles per intraprendere la carriera di p*rnostar. “Lavoro o piacere?” Le viene chiesto all’aeroporto in riferimento alle motivazioni del viaggio. “Piacere” risponde lei e questo sarà l’inizio di un viaggio in salita che la porterà a cambiare profondamente.

Ma cosa spinge una giovane ragazza a entrare nel mondo a luci rosse? La risposta più facile sono i soldi ma dietro c’è sicuramente molto di più. Per Bella l’esigenza sembra quella di sfidare le proprie fragilità, sforzandosi di superare i propri limiti per trovare la libertà e l’emancipazione. I meccanismi dell’industria, però, la porteranno ad affrontare una feroce competizione con se stessa e con l’ambiente circostante, nel tentativo di soddisfare le esigenze sempre più estreme del pubblico. In un settore profondamente gerarchico e patriarcale come quello del p*rno, tutti sembrano assicurare alla ragazza che ogni scelta è sua e può decidere di andarsene in qualsiasi momento ma la realtà dei fatti si rivelerà essere ben diversa. Arrivare alla vetta significherà sacrificare una parte di sé e adeguarsi a un sistema cinico e complesso dove non c’è spazio per le amicizie.

Un’altra riflessione viene rivolta al tema della rappresentazione di sé sui social e del continuo confronto con gli altri per accontentare i gusti di un pubblico invisibile e perennemente insoddisfatto. Thyberg si interroga sul potere dello sguardo che oggettifica e spersonalizza il corpo femminile e sul labile confine tra realtà e finzione.

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Fotogramma di Pleasure

L’interpretazione di Sofia Kappel, al suo primo ruolo sugli schermi, contribuisce alla riuscita della pellicola, restituendo un personaggio realistico e profondamente attuale che non vuole essere un’eroina e neanche una vittima. Il film è privo di giudizi riguardo alle scelte di Bella, lasciando allo spettatore il compito di trarre le riflessioni sul suo percorso e invitandolo a prendere coscienza di una realtà che spesso rimane in ombra.

I riferimenti sembrano viaggiare da Boogie Nights per le tematiche a The Neon Demon per lo stile e la rappresentazione della competizione tra giovani donne nell’industria dell’intrattenimento. Altre somiglianze si possono riscontrare con Spring Breakers di Harmony Korine per quanto riguarda la perdita d’innocenza di giovani ragazze nel tentativo d’inseguire il sogno americano e in particolare per la sequenza in cui Bella chiama sua madre raccontandole di come sta andando il suo “tirocinio”, che ricorda la lettera che il personaggio di Selena Gomez scrive alla nonna, in contrasto con la realtà degenerata dei fatti.

Fotogramma di Pleasure

La grande differenza di Pleasure rispetto agli altri film, tuttavia, è lo sguardo femminile alla regia che restituisce un punto di vista inedito sulla sessualità e sulle ambizioni di una giovane donna catapultata in un mondo profondamente patriarcale e competitivo. Thyberg, infatti, ex attivista anti p*rnoed esperta di gender studies, ha studiato per anni l’industria e ha conosciuto i vari lavoratori del settore che definisce come “persone normali che fanno un lavoro anormale”, ognuno spinto da motivazioni differenti. Nel film vengono illustrati tutti i retroscena che ruotano intorno alle produzioni p*rnografiche dalla firma dei contratti ai backstage ai party, mettendo in luce i rapporti di potere e le “alleanze” che si vengono a creare. Lo spettatore si ritrova faccia a faccia con una realtà cruda rappresentata in maniera esplicita e quasi documentaristica, la cui veridicità è accentuata dalla scelta di attribuire i ruoli secondari a vere p*rnostar e registi di film p*rno.

In conclusione

In conclusione Pleasure è un film audace e spiazzante che riesce pienamente nell’intento della regista di portare l’attenzione sulle dinamiche patriarcali che sottendono la florida industria del p*rno, invitando lo spettatore a interrogarsi sull’eticità del settore e sulle possibili alternative.

Note positive:

  • La tematica innovativa.
  • Lo stile e la regia di Ninja Thyberg.
  • L’incredibile esordio di Sofia Kappel.
  • La fotografia
  • La scelta musicale.

Note negative:

  • Presenza di scene forti che potrebbero turbare gli spettatori meno abituati.
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