Resta con me (2018): Il film romantico tratto da una storia vera

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Resta con me

Titolo originale: Adrift

Anno: 2018

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Genere: Azione, Avventura, Drammatico, Sentimentale

Produzione: RVH Studios, STX Entrertainment

Distribuzione italia: 01 Distribution

Durata: 96 minuti

Regia: Baltasar Kormákur

Sceneggiatura: Jordan Kandell, Aaron Kandell, David Branson Smith

Fotografia: Robert Richardson

Montaggio: John Gilbert

Musica: Volker Bertelmann

Attori: Shailene Woodley, Sam Claflin, Jeffrey Thomas, Elizabeth Hawthorne, Grace Palmer, Siale Tunoka, Kael Damlamian

Trailer italiano di Resta con me

Trama di Resta con me

Resta con me è un film tratto da una storia vera ambientata nel 1983 sull’oceano Pacifico. Tami Oldham e Richard Sharp sono i protagonisti di questa drammatica e reale storia. I due giovani lui 33 anni lei 24 si innamorano sin da subito. Si incontrano a Tahiti sulle sponde del mare. Tami ( Shailene Woodley) attira subito l’attenzione di Richard (Sam Claflin) che le propone un primo appuntamento, una cena vegetariana assieme. Lui appassionato di navigazione si definisce uno skipper e innamorato di quello che fa racconta ironicamente che cosa lo porta alla navigazione e gli parla delle sue straordinarie esperienze ma anche delle conseguenze che comporta una vita in mare: la nausea, la fame, il rischio di disperdersi da soli e le allucinazioni.

Dopo qualche mese i due sono ormai fidanzati e a Richard gli viene offerto l’incarico di portare un veliero da Tahiti a San Diego, il giovane ovviamente accetta il lavoro decidendo di fare la traversata insieme a Tami, che accetta, pur con qualche dubbio, a compiere il viaggio. L’avventura però si trasforma in catastrofe, a causa di un terribile uragano che distrugge l’imbarcazione e causa dei danni fisici a Richard. Sarà ora Tami a dover lottare per la sua vita e quella dell’amato.

Recensione (con spoiler) di Resta con me

Il film inizia con un gioco temporale mostrandoci gli eventi accaduti dopo il loro primo incontro ma soprattutto dopo il terribile naufragio. Nelle sequenze successive vediamo come i due hanno intrapreso il viaggio nell’oceano e da dove sia partita l’idea. La coppia fidanzata ormai da qualche mese capisce di avere tante cose che gli accomunano. La passione per la navigazione, esplorare luoghi sconosciuti, la passione per l’avventura ma soprattutto farsi circondare dall’immensità della natura. Sarà proprio quella per la navigazione che li porterà a decidere in comune accordo di salpare con la barca alla scoperta del mondo. Tami passerà 41 giorni in barca da sola sull’oceano Pacifico dispersa cercando di raggiungere come stabilito con Richard le Hawaii. Un’avventura emozionante che racchiude, per gli amanti della natura del verde e il mare, il romanticismo ma anche la tragica storia di una coppia devastata dalle onde. Di come una donna prenda le redini del timone per salvare se stessa e il suo uomo dal cuore dell’oceano.

Nell’illusione e la disperazione Tami nel bel mezzo dell’oceano è costretta a sopravvivere in solitudine ricordando gli insegnamenti appresi da Richard nella navigazione. Il film inganna dal primo momento lo spettatore facendo credere che la giovane riesce a recuperare il suo innamorato cercando di salvarlo dalle ferite mortali. Vediamo come lei recuperando le scorte di cibo e aggiustando la barca riesca a curare Richard conversando su come possano sopravvivere. Lo sfortunato avendo una gamba in cancrena e delle costole inclinate è impossibilitato nel muoversi e aiutare la fidanzata ma questa apparente figura si scoprirà essere una delle tante allucinazioni mentali di Tami. Incredula si rinchiude nella disperazione. La paura di non farcela e di aver perso la persona che più amava la fa quasi rassegnare che ci possa essere speranza per lei, quando a pochi minuti dalla fine un uccellino di terra appare nella sua barca d’innanzi a lei. Chiaro segno che la terra è vicina ma soprattutto un segno che simbologia l’attimo in cui giorni prima ancora assieme a Richard trovarono lo stesso volatile. Nel preciso momento Tami avvista una nave in lontananza felice di averla trovata, la donna grida un urlo disperato di soccorso sparando due colpi in aria. Riuscita ad aver attirato l’attenzione, Tami sbarca nell’isola delle Hawaii.

Tempo dopo raggiunge al porto la barca di Richard dove li sono racchiusi gli eterni ricordi dei due innamorati. Vediamo delle foto dei mesi precedenti scattati assieme a Richard e dei dolci flashback ci mostrano il dolore, il trauma che nella vita reale Tami ha provato. Sconvolgente come a quasi 60 anni la vera Tami racconta che nonostante il trauma passato negli anni 80 il suo hobby e passione sia diventata navigare in barca e divenire una skipper esperta. Nell’esperienza vissuta Tami disse
una frase molto dolce e rassicurante: “Una voce mi diceva di sopravvivere, Richard mi ha tenuta in vita.”

Tra ombre e pregi

Il lungometraggio risulta un prodotto diverso dai classi film romantici dimostrandosi originale seppur ricade in alcuni momenti alquanto prevedibili ma il lato emozionale della storia funziona, tanto che lo spettatore riesce a empatizzare con i personaggi, soffrendo con loro. Lo spettatore del resta sa di star vedendo un film romantico ma quando arriva l’istante tragico, la tragedia lo avvolge e si rende perfettamente conto di come questa storia sia biografica, andandola a percepire realmente come un fatto reale. Logicamente questo effetto “realistico” è dovuta al tono narrativo dato dal regista Baltasar Kormákur in grado di rendere il tutto così “vero”, passando dai discorsi dei due personaggi, al loro stile di vita e alla durata in solitaria del naufragio di Tami.

È stato emozionante vedere il ruolo di una donna incapace di aggiustare una barca a vela ma di mettercela tutta di assistere alla disfatta emotiva e alla instabilità mentale. Ammetto è stato un duro colpo quando Tami ha ripreso la lucidità e ci siamo resi conto insieme a lei che tutti quei discorsi con Richard e il salvataggio erano tutti frutti di un’allucinazione. Conseguenza di troppi giorni senza cure, cibo e riposo. È stato uno strano ma bel finale, non mi sarei mai aspettata di come dopo anni dal naufragio Tami abbia avuto il coraggio di tornare in barca e farne una passione. Perché l’unica regola del viaggio è non tornare come sei partito ma diverso, più forte. Come Tami.

Ovviamente Tami non era la sola protagonista, anche Richard è stato un buon protagonista seppur non si sia parlato molto della sua storia. L’ho trovato scialbo. I due stavano insieme da un po’ di mesi e avrebbero potuto introdurre il personaggio di Richard molto meglio di così, in modo da far provare allo spettatore attraverso Tami il vero e crudo dolore che ella provava nell’illusione di averlo perso. Personalmente ho pianto più nel trailer che nel punto più importante. Personaggio banale usufruito al solo scopo di far emergere e crescere la protagonista Shailene Woodley. Deludente dati gli enormi successi dell’attore Sam Claflin.

Note positive

  • È stato incredibile vedere la figura femminile la sola e unica protagonista prendere le redini dell’intero film e sull’oceano.

Note negative

  • Il personaggio interpretato da Sam Claflin
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