Rosso, bianco & sangue blu (2023)

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RWRB locandina

Rosso, bianco & sangue blu

Titolo originale: Red, White & Royal Blue

Anno: 2023

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: Commedia, Sentimentale

Casa di produzione: Amazon Studios, Berlanti Productions

Distribuzione italiana: Prime Video

Durata: 118’

Regia: Matthew López

Sceneggiatura: Casey McQuiston (dal romanzo di), Matthew López, Ted Malawer

Fotografia: Stephen Goldblatt

Montaggio: Kristina Hetherington, Nick Moore

Musiche: Drum & Lace

Scenografia: Miren Marañón

Costumi: Keith Madden

Attori: Taylor Zakhar Perez, Nicholas Galitzine, Sarah Shahi, Clifton Collins Jr., Rachel Hilson, Stephen Fry, Uma Thurman, Ellie Bamber, Thomas Flynn, Malcolm Atobrah, Akshaye Khanna, Sharon D Clarke, Aneesh Sheth, Juan Castano

Trailer di Rosso, Bianco & Sangue Blu

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Adattamento dall’omonimo romanzo scritto da Casey McQuiston, una giovane autrice queer che ha ottenuto notorietà grazie a questo brillante debutto letterario, il film Rosso, bianco & sangue blu è stato interamente girato in Gran Bretagna durante l’estate del 2022. La presentazione si è tenuta a Londra il 22 luglio 2023, senza la partecipazione degli attori che erano coinvolti in uno sciopero di SAG-AFTRA. Il lungometraggio è disponibile su Prime Video a partire dall’11 agosto 2023.

Trama di Rosso, bianco & sangue blu

Alex Claremont-Diaz, figlio della Presidente degli Stati Uniti d’America, e il Principe Henry d’Inghilterra hanno una profonda reciproca antipatia. A seguito di un incidente avvenuto durante il matrimonio del fratello del Principe, i due sono costretti a fingersi amici, per recuperare al danno d’immagine procurato alle loro famiglie. Una forzatura che invece farà scoprire loro un’affinità che, in seguito, sfocerà in una relazione. Nonostante l’outing di alcuni giornali scandalistici, i due riusciranno a superare le avversità.

Rosso, bianco & sangue blu - Nicholas Galitzine e Taylor Zakhar Perez
Rosso, bianco & sangue blu – Nicholas Galitzine e Taylor Zakhar Perez

Recensione di Rosso, bianco & sangue blu

Le premesse sono: è un prodotto commerciale di Amazon; il cast è saturo di persone con poca esperienza nei lungometraggi; i protagonisti sono due attori decisamente bellocci; la storia va a richiamare la comunità lgbtqi+. Insomma: il tutto lascia supporre che sia il solito film legato al queer baiting tanto di moda in questi ultimi anni. E invece c’è di che rimanere (piacevolmente) sorpresi. Non si tratta di un film d’autore con messaggi politici netti, ma forse è proprio questo il suo punto di forza: il suo chiaro impatto giovanilistico, delineato fin dai titoli di testa – che vanno a richiamare i teenfilm anni Ottanta – non alimenta le aspettative ma, allo stesso tempo, riesce a impattare in maniera immediata senza usare sotterfugi di sorta.

La storia è ispirata dal romanzo d’esordio di una autrice che fa della sua non binarietà una bandiera: Casey McQuiston è risuscita, in poco tempo, a farsi conoscere e a distinguersi dalla massa. Del suo lavoro si sono subito interessati i produttori della Berlanti Productions, a cui si è associata nel progetto Amazon Studios, per sfruttare – comprensibilmente – l’onda mediatica che si era creata intorno all’opera di narrativa. E può essere che nelle intenzioni ci fosse quella di realizzare un filmetto post-adolescenziale che richiamasse il voyerismo che è spesso legato all’esca queer. Ma aver ingaggiato Matthew López e Ted Malawer in qualità di sceneggiatori – il primo anche come regista della pellicola – è stata la svolta. Entrambi non avevano alle spalle grandi esperienze nel mondo del cinema, eppure sono riusciti a scrivere una sceneggiatura che fosse un po’ più elevata rispetto ai più facili presupposti imposti dal marketing.

Rosso, bianco & sangue blu - I protagonisti in una scena del film
Rosso, bianco & sangue blu – I protagonisti in una scena del film

La storia è semplice: due ragazzi prima si detestano e poi, grazie a una conoscenza forzata, incominciano a scoprirsi e ad amarsi. In aggiunta a questa storia d’amore c’è il fatto che entrambi ricoprono dei ruoli importanti e che questa condizione li pone sotto l’occhio – questo sì prettamente voyeuristico da pruderie – del pubblico. Se l’inizio della storia è sicuramente più leggera, il suo prosieguo va ad addentrarsi in queste loro difficoltà e nelle corazze che entrambi – più il Principe che l’americano – si sono dovuti costruire, sia per salvaguardarsi che per imposizione del ruolo.

López non si lascia prendere la mano ed esegue quello che sa fare: la sua regia è pulita, con dei momenti interessanti stilistici – come la sovraimpressione dei messaggi fra i ragazzi e il loro materializzarsi – ma anche con delle trovate che riescono a dare una sferzata a momenti che potrebbero essere noiosi, senza altresì essere ridondante. Le battute allusive non censurate dal politicamente corretto che, spesso, stravolge la realtà; la scena del ballo con quel breve quasi fermo immagine in cui i due ragazzi si guardano; la scena di sesso che lascia da parte il lato più erotico e lo convoglia, saggiamente, verso quello più emotivo, in una non necessità di mostrare corpi nudi per attirare l’attenzione – anche se, in questo caso, seguendo la falsariga del Guadagnino di Chiamami col tuo nome, non riesce a fare una facile allusione con l’inquadratura all’obelisco di Washington. Il regista sa quello che vuole mostrare e, complice anche la sua appartenenza al mondo queer, lo fa in maniera onesta, non artefatta, riconoscibile finanche nei doppi sensi in cui è facile riconoscersi.

Rosso, bianco & sangue blu - Nicholas Galitzine e Taylor Zakhar Perez con Malcolm Atobrah e Rachel Hilson alla festa di Capodanno
Rosso, bianco & sangue blu – Nicholas Galitzine e Taylor Zakhar Perez con Malcolm Atobrah e Rachel Hilson alla festa di Capodanno

Il film è ben imbastito nel suo complesso: non c’è un eccesso che, magari, la storia avrebbe lasciato prevedere. I costumi non sono così sfarzeschi, neanche quelli dei reali – imperdonabile però il calzino corto indossato dal Principe che si intravede alla festa di Capodanno – così come le scenografie sono d’impatto ma non barocche. La fotografia gioca fra momenti in cui rimane quasi anonima ad altri dove dà il meglio di sé, come durante i festeggiamenti o nella scena del ballo al museo. La musica sicuramente ammicca a un pubblico giovane, ma è legata al contesto e non risulta mai invadente. Anche il montaggio, a volte frenetico, è funzionale a ciò che si sta rappresentando in quel momento.

Gli attori, nonostante alcuni abbiano davvero poca esperienza, non sfigurano: dalla sorella del Principe Henry, interpretata da una composta Bridget Benstead, all’amica del figlio del Presidente, portata sullo schermo da Rachel Hilson che riesce a non eccedere nella rappresentazione di un carattere facile da far diventare macchietta comica. Dei due protagonisti, è palese la differenza fra Taylor Zakhar Perez, interprete di Alex Claremont-Diaz ovvero il figlio della Presidente statunitense, e Nicholas Galitzine, raffigurante un Principe Henry che può ricordare i giovani figli di Lady Diana.

Zakhar Perez forse non è aiutato dal personaggio che risulta inizialmente alquanto stereotipato e che, in seguito, rimane un po’ monocorde. Ciò non toglie che sia comunque gradevole da seguire, la sua staticità non va a rendere il racconto deficitario. Galitzine, anche lui abbastanza stereotipato all’inizio, ha modo di giocare un po’ più in profondità, andando a esplorare delle corde emotive che riesce a rendere in maniera non forzata, naturale, e proprio per questo riesce a mantenere il legame con lo spettatore. A loro due vanno ad aggiungersi tre attori d’esperienza: Uma Thurman, sempre bellissima, nei panni della Presidente degli Stati Uniti d’America; Clifton Collins Jr. nei panni del First Husband; Stephen Fry con il suo cameo nei panni del Re James III.

Rosso, bianco & sangue blu - Taylor Zakhar Perez e Uma Thurman
Rosso, bianco & sangue blu – Taylor Zakhar Perez e Uma Thurman

In conclusione

Come anticipato in apertura, questo film non è un capolavoro e non rimarrà sicuramente negli annali, ma è sicuramente un film che, fino a quasi alla fine, riesce a rimanere ligio alla linea che il regista si era imposto. Il finale, invece, è il solito da classico film americano, con il lieto fine scontato, noioso e melenso. Un peccato non aver indugiato di più sulla sopravvivenza dei due ragazzi al loro outing, sia dal punto di vista familiare che interiore.

Questo lavoro si può affiancare alla produzione italiana, sempre di Amazon, Maschile singolare per quanto riguarda l’onestà intellettuale nella rappresentazione di una storia queer mentre è ben lontano dalla inefficace intersezionalità di Love Club, sempre di Amazon, piuttosto che dagli eccessi di Il filo invisibile, prodotto Netflix.

Note positive

  • Buon lavoro complessivo del cast
  • Rappresentazione facile, immediata e reale di una storia queer
  • Quasi totale mancanza di queer baiting

Note negative

  • Finale scontato
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