Sils Maria (2014): Lo scorrere del tempo visto da Assayas

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Sils Maria poster

Sils Maria

Titolo Originale: Clouds of Sils Maria

Anno: 2014

Nazione: Francia, Svizzera, Germania

Genere: drammatico

Casa di produzione: CG Cinéma, CAB Productions, Ezekiel Film Production, Pallas Film, Vortex Sutra, ARTE France Cinéma

Distribuzione: Good Films

Durata: 124 minuti

Regia: Oliver Assayas

Sceneggiatura: Oliver Assayas

Fotografia: Yorick Le Saux

Montaggio: Marion Monnier

Attori: Juliette Binoche, Kristen Stewart, Chloë Grace Moretz, Lars Eidinger, Angela Winkler, Johnny Flynn

Trailer italiano di Sils Maria

Sils Maria è un film drammatico del 2014 scritto e diretto dal regista francese Oliver Assayas con protagoniste le attrici Juliette Binoche, Kristen Stewart e Chloë Grace Moretz. La pellicola è stata selezionata per competere per la Palma d’Oro nella sezione principale del concorso al Festival di Cannes. Nel dicembre 2014 vince il premio Louis Delluc per il miglior film mentre nel 2015 riceve ben sei candidature ai César Award, dove Stewart trionfa come miglior attrice non protagonista, la prima volta per un’artista americana.

Trama di Sils Maria

Maria Enders è una famosa attrice cinematografica e teatrale internazionale, la cui fama la si deve riscontrare quando la donna, a soli 18 anni, prese parte a una importante pièce teatrale dal titolo “Maloja Snake” dove interpretava Sigrid, una giovane ragazza di bell’aspetto, capace di portare al suicidio Helena, una signora vulnerabile, dopo una lunga e burrascosa relazione fra le due. Dopo vari anni, un regista teatrale cerca di convincere Maria ad apparire di nuovo sul palco per impersonare questa volta il personaggio di Helena.

“Per me è stato più di un ruolo, e.. in un qualche modo sono ancora Sigrid.”

Maria Enders
Chloë Grace Moretz
Chloë Grace Moretz

Recensione di Sils Maria

Nel lontano 2014 il regista Assayas portava sul grande schermo un’opera tanto potente quanto complessa, nata da un’idea avuta dalla stessa Juliette Binoche e proposta successivamente al regista, entusiasta e interessato a trasformarla in sceneggiatura. Una pellicola capace di riflettere su numerose tematiche, tra cui l’incapacità della protagonista di accettare i cambiamenti e lo scorrere del tempo, il tutto enfatizzato da un cast stellare dove a brillare sono soprattutto i ricchi dialoghi intrapresi fra le tre donne.

All’apice della sua carriera cinematografica, l’attrice Maria Enders (Juliette Binoche) viaggia su un treno insieme alla sua personale e giovane assistente Valentine (Kristen Stewart) con destinazione Zurigo per accettare un premio a nome di Wilhelm Melchior, un importante drammaturgo svizzero. L’uomo, anni fa, aveva dato vita a una commedia teatrale e successivamente cinematografica dal nome Maloja Snake incentrata sulla tormentata relazione fra due donne, l’attraente e profittatrice Sigrid ed Helena, una donna più grande di lei ed estremamente fragile, tanto da arrivare a suicidarsi dopo l’allontanamento della prima, poco interessata alla sua amante. Un’opera, questa, che aveva portato molta fama e notorietà a Maria, grazie alla sua incredibile interpretazione nel ruolo della giovane e subdola fanciulla. Mentre attende di giungere nella città Svizzera, la protagonista riceve per telefono una tremenda notizia: Melchior ha posto fine alla sua vita a causa di una malattia terminale giunta ormai allo stadio finale. Ancora del tutto incredula per quello che è successo, dopo la cerimonia di premiazione Maria viene avvicinata da un regista teatrale emergente, Klaus Diesterwegv (Lars Eidinger), intenzionato a convincere a tutti i costi la diva a entrare a far parte del suo progetto, ossia una nuova versione dell’opera Maloja Snake. A lei verrebbe affidata la parte della vulnerabile Helena mentre il ruolo di Sigrid andrebbe alla giovane attrice americana Jo-Ann Ellis (Chloë Grace Moretz). Con estrema riluttanza la donna accetta, salvo pentirsene amaramente nel momento in cui prova a recitare le sue battute con Valentine.

Una scena del film
Una scena del film

Il motivo della sua reticenza dipende, infatti, dalla paura di invecchiare e di accettare i cambiamenti e lo scorrere del tempo, riflesso anche nel suo corpo. Ciò la porta a rifiutare – almeno inizialmente – la parte di Helena, che non sente sua ma anzi, vede questo personaggio lontano dalla sua portata. Come la stessa Maria ammette, staccarsi dalla figura di Sigrid le risulta difficile e complicato per il semplice fatto che ancora oggi questo personaggio vive in lei. Maria è Sigrid. Ha inizio un tormentato gioco del tema del doppio, riflesso anche e soprattutto nella relazione – poco chiara allo spettatore – instaurata fra Maria e Valentine, che ricorda in tutto e per tutto quella fra Sigrid ed Helena. Un rapporto a tratti morboso, con l’attrice incapace di accettare un possibile abbandono da parte della sua assistente e con quest’ultima pronta a prendersi amorevolmente cura della donna, anche oltre i suoi compiti lavorativi, capace attraverso una serie di ragionamenti di farle capire che in realtà Sigrid ed Helena sono due facce della stessa medaglia. Un legame che finirà presto per spezzarsi a causa del modo diverso di vedere le cose da parte delle due donne, portando Valentine a scomparire nel nulla alla fine della storia.

Di controparte, Jo-Ann riflette in tutto e per tutto quel senso di freschezza e giovinezza all’interno del lungometraggio: idolo degli adolescenti e protagonista di alcuni blockbuster famosi capitanati da supereroi, l’attrice deve la sua fama non tanto per la sua recitazione ma per le sue trasgressioni che la vedono principalmente l’argomento principale sulle testate giornalistiche e sui motori di ricerca. Una ragazza problematica, capace di suscitare grande scandalo anche per una relazione instaurata con un uomo sposato, tanto da portare la fidanzata dell’uomo al suicidio. Una donna incapace di riuscire a instaurare un vero e proprio legame con Maria, dato anche dalla sua volontà di non seguire i suggerimenti proposti dall’attrice nel corso delle prove teatrali.

A fare da contorno a questi scenari tormentati troviamo le alpi svizzere e il Maloja Snake (Passo del Maloja), un curioso fenomeno meteorologico nonché il protagonista principale dell’opera, a cui deve anche il suo nome (le nuvole di Sils Maria a cui fa riferimento il titolo è proprio questo). È proprio questo panorama a fare da cornice agli eventi più significativi dell’opera, come la morte di Melchior e la scomparsa di Valentine durante una scampagnata con Maria.

In conclusione

Sils Maria è una pellicola davvero originale, capace di affrontare tematiche attuali con un cast davvero brillante. Ricchi dialoghi sostituiscono l’azione vera e propria, portando lo spettatore a domandarsi dove inizia la realtà e dove finisce la finzione. La Svizzera e i suoi meravigliosi panorami completano e deliziano il lavoro di Assayas.

Note positive:

  • Regia
  • Sceneggiatura
  • Recitazione
  • Tematiche affrontate
  • Ambientazione

Note negative:

  • /
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