Thanksgiving (2023). Un ringraziamento rosso sangue

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Trailer di Thanksgiving

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Thanksgiving, un lungometraggio diretto dal maestro dell’horror Eli Roth, è stato presentato in anteprima mondiale al Lucca Comics & Games 2023, presso il Cinema Astra di Lucca. Questo film segna il ritorno di Roth al genere horror dopo una pausa narrativa, avendo diretto nel 2018 la commedia fantasy “Il mistero della casa del tempo“. Roth, celebre per opere cinematografiche iconiche come “Cabin Fever” (2002), “Hostel” (2005), “The Green Inferno” (2013), e “Knock Knock” (2015), porta nuovamente sul grande schermo una storia intensamente sanguinolenta: uno slasher movie basato sul fake trailer creato dallo stesso Roth per il lungometraggio “Grindhouse” (2017) di Quentin Tarantino. Da quei fake trailer sono già nati due lungometraggi: “Machete” (2010) di Robert Rodriguez e “Hobo with a Shotgun” (2011) di Jason Eisener. Distribuito in Italia il 16 novembre 2023 grazie alla casa di distribuzione Eagle Pictures, “Thanksgiving” arriva negli Stati Uniti il giorno successivo, il 17 novembre, una data simbolica nel panorama dell’horror.

Trama di Thanksgiving

Durante la serata del ringraziamento, la tranquilla cittadina di Plymouth, Massachusetts, viene sconvolta da una terribile tragedia nel corso del Black Friday. All’interno dell’ipermercato RightMart, una folla furiosa di persone, guidata dalla brama di sconti e offerte, scatena il caos causando la morte di diverse persone, incluso la coniuge di un dipendente del RightMart. La vita di Jessica e dei suoi amici cambia drammaticamente quella sera, quando lei e i suoi amici si ritrovano, casualmente, nel bel mezzo del pandemonio quando la folla inferocita invade il centro commerciale, seminando morte e ferite. Un anno dopo, prima dei festeggiamenti del ringraziamento, la tranquillità della comunità viene infranta nuovamente dalla comparsa di un misterioso e feroce serial killer. Quest’individuo inizia a torturare e uccidere le persone della zona, seguendo un macabro piano di vendetta che sembra concentrarsi soprattutto su Jessica e i suoi amici. È evidente che anche loro nascondano un oscuro segreto, e i delitti inizialmente scambiati per vendette casuali si rivelano essere parte di un piano più ampio e oscuro, strettamente legato alle festività.

Frame di Thanksgiving
Frame di Thanksgiving

Recensione di Thanksgiving

Ogni festività ha il suo slasher movie iconico: la saga di Halloween, il Black Christmas (Un Natale rosso sangue) del 1974, Krampus – Natale non è sempre Natale (2015) e Il giorno di San Valentino (1981) sono solo alcuni esempi. Fino al 2023, tuttavia, mancava un vero e proprio slasher movie dedicato al ringraziamento. Eli Roth si impegna a colmare questa lacuna con “Thanksgiving“, ambientato nelle strade di una cittadina del New England, dove compare un assassino mascherato da pellegrino, brandendo un’ascia e seminando morte in maniera cruenta e sanguinolenta. L’autore, esperto nel genere horror, crea una maschera immediatamente iconica e suggestiva che richiama i precedenti film slasher come “Halloween”, ma introduce anche una sua innovazione distintiva. Il design estetico accurato del “Villain”, sia per la maschera che per il costume, fa sì che il killer del ringraziamento lasci un’impronta indelebile nella mente degli spettatori. Al termine del film, la maschera orrorifica, dal sapore rétro dell’uomo baffuto con cappello nero, che si rifà esplicitamente a John Carver, riesce a permanere nella memoria dello spettatore. La scelta di associare al serial killer questa maschera è intrigante e ben integrata nella trama, poiché durante la festa del ringraziamento molti abitanti della cittadina indossano proprio quella maschera. Il tutto si collega alla storia stessa della cittadina a cui è ambientato il film difatti la maschera è la “faccia” di John Carver, un religioso britannico originario del Nottinghamshire, vissuto dal 1976 al 1621, emigrato nel Nord America in cui ha fondato la colonia di Plymouth.

Eli Roth

Ci abbiamo lavorato molto duramente. Ho lavorato con Peter Mihaichuk, il nostro scenografo, e abbiamo provato un sacco di look diversi, ma nel contesto della storia doveva avere senso che questa fosse una maschera da distribuire a tutti in città per festeggiare. il 400° anniversario di Plymouth. Non poteva essere intenzionalmente inquietante, ma doveva essere inquietante in termini di contesto. Se vedi qualcuno che indossa quella maschera, è un po’ strano. Non è così strano. Non è così strano, ma quando sono nella tua cucina con un’ascia, è davvero inquietante.

Il cuore di “Thanksgiving” ruota attorno a un gruppo di ragazzi del liceo, con particolare attenzione alla giovane Jessica, interpretata magistralmente da Nell Verlaque. Lei si trova al centro dell’intricata trama che coinvolge un misterioso serial killer, concentrato non solo sul terrorizzare i cittadini di Plymouth ma anche nel tessere un oscuro gioco mortale con lei e il suo gruppo di amici, accusati, forse, di aver documentato gli eventi tragici dell’anno precedente al RightMart. Accanto a questa ricerca del colpevole, purtroppo non del tutto approfondita, emerge anche una trama sentimentale, dove Jessica si trova a gestire sentimenti contrastanti sia riguardo alla sua famiglia che, è soprattutto, all’interno di un triangolo amoroso. Tuttavia, questo aspetto della storia risulta poco sviluppato e soddisfacente a livello narrativo, non consentendo al pubblico di affezionarsi ai personaggi, indebolendo il film nel suo complesso. Difatti la storia sentimentale non prende mai uno sviluppo realmente accattivante e funzionale al racconto stesso della protagonista anche a causa della scrittura bidimensionale dei due giovani pretendenti: Ryan (Milo Manheim), un ragazzo altamente geloso e aggressivo, e l’ex Bobby, un giovane piuttosto testardo e che era scomparso per un anno, facendo ritorno proprio quando gli omicidi hanno iniziato a verificarsi.

Un altro aspetto critico riguarda la regia: pur essendo tecnicamente solida, non riesce a conferire un senso di autentica paura e terrore agli omicidi, sebbene siano estremamente cruenti. Mancano pathos e suspense, nonostante la potenza della colonna sonora, le scenografie accattivanti e gli effetti visivi. Sebbene lo spettatore possa divertirsi con il gusto dello slasher e il tentativo di scoprire l’identità del colpevole, il film non riesce a impressionare veramente gli appassionati del genere horror. La rivelazione finale potrebbe essere l’unico vero colpo di scena in grado di sorprendere la maggior parte degli spettatori.

L’elemento più riuscito del film si manifesta fin dall’inizio, nella scena dell’ipermercato durante il Black Friday, in cui una folla selvaggia si accalca per entrare, desiderosa di ottenere sconti e offerte vantaggiose. Questa sequenza è straordinariamente potente e ben realizzata sia a livello visivo che registico, lasciando un’impronta indelebile nello spettatore dopo la visione della pellicola. Ciò che emerge da questa scena è una tematica estremamente interessante che permea l’intero lungometraggio: la lotta selvaggia all’interno del mondo consumistico.

Riflette sull’ossessione di una società orientata al consumismo, in cui l’atto dell’acquisto non è dettato tanto dalla necessità quanto dal puro piacere, alimentato da una cultura pubblicitaria che spinge le persone a un consumo incessante. La società occidentale sembra essere diventata una società dello spreco, dove tutto ruota intorno al consumo, e dove la frenesia per le ultime novità è diventata una corsa sfrenata per acquistare prima degli altri. In questo scenario, la competizione per gli acquisti può sfociare in una lotta feroce tra individui, mettendo a rischio la sicurezza e il benessere di tutti coinvolti, in una spirale di consumismo e desiderio compulsivo che trascende il semplice atto di comprare e diventa una sfida personale. Questa rappresentazione offre uno sguardo critico sulla società contemporanea, mettendo in evidenza la sua ossessione per il consumo e il valore distorto attribuito ai beni materiali.

Il killer di Thanksgiving
Il killer di Thanksgiving

In conclusione

In generale, “Thanksgiving” offre una maschera iconica e alcune scene potenti, ma manca di approfondimento nei personaggi e non riesce a incutere reale paura. L’introduzione di tematiche sociali è interessante ma potrebbe deviare l’attenzione dal cuore dello slasher, lasciando gli spettatori desiderosi di un’esperienza più intensa e autentica nel genere.

Note Positive:

  • Iconica Maschera del Villain: Roth crea una maschera iconica per il suo serial killer, contribuendo a rendere l’aspetto visivo del film memorabile e riconoscibile, con richiami storici e innovazione nel genere.
  • Scena Potente d’Apertura: L’inizio del film con l’ipermercato durante il Black Friday è una scena potente che offre un’impressione viscerale della frenesia del consumismo e introduce tematiche sociali rilevanti.

Note Negative:

  • Sviluppo Dei Personaggi Carente: La caratterizzazione dei protagonisti e lo sviluppo del triangolo amoroso risultano poco soddisfacenti, mancando di approfondimento e impedendo all’audience di affezionarsi ai personaggi.
  • Mancanza di Intensità nel Horror: Nonostante gli omicidi siano cruenti, la regia non riesce a creare una sensazione autentica di terrore, mancando di pathos e lasciando il pubblico più divertito che spaventato.
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