The Greatest Hits (2024). Il potere della musica

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Trailer di The Greatest Hits

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Presentato in anteprima mondiale al South by Southwest e distribuito limitatamente nelle sale cinematografiche statunitensi da Searchlight Pictures, The Greatest Hits è il nuovo lungometraggio scritto, diretto e prodotto da Ned Benson (autore de La scomparsa di Eleanor Rigby, proiettato alla 67ª edizione del Festival di Cannes) con protagonisti Lucy Boynton, Justin H. Min e David Corenswet. Una commedia romantica la cui colonna sonora la fa da padrone, dove la musica viene vista come l’antidoto per riportare a galla i ricordi di un passato mai dimenticato. Disponibile dal 12 aprile 2024 sulla piattaforma Disney Plus.

Trama di The Greatest Hits

Harriet (Lucy Boynton) è una giovane ex produttrice discografica, bloccata in una spirale autodistruttiva a causa della triste dipartita del suo ragazzo di lunga data (David Corenswet), morto tragicamente in un incidente stradale. Fortemente segnata dall’evento, la protagonista si ritira in una sorta di isolamento per cercare rimedio al suo dolore, portandola a viaggiare indietro nel tempo ogni volta che ascolta una canzone che rimanda al ricordo del suo fidanzato. Alla ricerca del brano che ha sentito il giorno dell’incidente – un modo, il suo, per cercare di cambiare gli avvenimenti per salvare la vita del ragazzo – la sua solitudine viene presto spazzata via grazie all’incontro con David (Justin H. Min), anche lui alle prese con un passato ingombrante a causa della morte dei suoi genitori. Sebbene tra i due sembra nascere un inizio di sentimento, Harriet si domanda quale strada perseguire: rimanere ancorata al passato o vivere finalmente il presente?

Recensione di The Greatest Hits

I’m like a bird, I’ll only fly away
I don’t know where my soul is, I don’t know where my home is
(And baby all I need for you to know is)
I’m like a bird, I’ll only fly away
I don’t know where my souls is, I don’t know where my home is
All I need for you to know is

Alcune canzoni hanno la capacità di portarci indietro nel tempo, farci rivivere alcuni momenti importanti della nostra vita. In pratica è come se con uno schiocco di dita mettessimo in standby il nostro presente per immergerci nei nostri dolci amari ricordi. E poi, una volta finita la traccia, la magia che si era creata intorno a noi è come se svanisse, portandoci inevitabilmente a piombare nella vita di tutti i giorni. È quello che succede alla protagonista di questa storia, una donna circondata continuamente dalla musica – di mestiere è una produttrice discografica – incapace di affrontare il futuro a causa di un terribile incidente che le ha portato via la persona più importante della sua vita. E allora la musica smette di essere una sua alleata, viene spenta bruscamente attraverso delle cuffie per impedire che il suono, quel particolare richiamo al passato, possa portarla a rivivere la sua vita. Ma quanto può essere difficile fare a meno del tuo partner, colui con la quale hai condiviso ogni instante dei tuoi ultimi anni? Il richiamo è forte, pertanto la musica che ascoltavate insieme diventa una sorta di antidoto per resuscitare quei momenti felici. Per cercare di cambiare quel tragico finale che ha portato le loro vite ad allontanarsi per sempre.

Lucy Boynton e David Corenswet
Lucy Boynton e David Corenswet

C’è qualcosa di profondo che lega le uniche due opere dirette dal regista Benson: l’amore e la morte. O come li chiamava lo psicoanalista Sigmund Freud, Eros e Thanatos. Due facce della stessa medaglia, i cui impulsi dominano l’intera esistenza dell’essere umano. Da una parte abbiamo Eleanor – dal lungometraggio La scomparsa di Eleanor Rigby – una donna affranta dal dolore della perdita del suo unico figlio, la cui esistenza comincia a pesarle, portandola a considerare l’atto finale per mettere a tacere i mille pensieri che governano la sua mente; dall’altra parte abbiamo Harriet, una giovane ragazza il cui lutto del fidanzato la porta – a distanza di due anni – a non riuscire a emergere dalle acque profonde dalla quale sembra essere precipitata. Due personaggi femminili tanto diversi quanto simili, che popolano la scarna filmografia del cineasta. Eppure, nonostante le buone intenzioni The Greatest Hits sembra rimanere ancorato insieme alla sua protagonista in un turbinio di confusione, dove difficilmente si riesce a trovare una sorta di lucidità. 

Con alcuni echi che richiamano da lontano pellicole di successo come Questione di tempo e lo stesso Ghost-Fantasma, il nuovo lungometraggio del gruppo Walt Disney pone maggiormente l’accento sulla protagonista Harriet, portando lo spettatore a conoscere a fondo i pensieri e le emozioni che governano la mente della giovane donna. Lucy Boynton tratteggia il suo personaggio fornendoci l’idea di una persona insicura, solitaria e con gravi problemi di salute. Cosa le è successo? La soluzione ci viene fornita nello stesso prologo attraverso l’elemento del flashback, dove il regista ci mostra alcuni intimi cenni di una vita passata con Max, il suo fidanzato. Una figura quasi mitologica quest’ultima dal momento che la sua presenza è relegata solo in una esistenza antecedente, impedendo al pubblico di capire chi è veramente questa persona.

Una scena del film
Una scena del film

The Greatest Hits procede in maniera lenta e ripetitiva, dove l’unico scorcio di vitalità è rappresentato dai viaggi nel passato compiuti dalla stessa Harriet, l’unico squarcio di linea temporale egregiamente portato sullo schermo dal regista – sebbene alcuni punti fondamentali su questi viaggi rimangano un mistero – dove grazie al potere della musica la protagonista riesce a rivivere una vita anteriore in maniera spassionata. È proprio mediante una buona fotografia che lo spettatore riesce a cogliere lo stato d’animo della donna, capace di risplendere di vitalità grazie ai toni accesi che colorano il suo passato per giungere infine ai toni cupi che ricoprono la realtà.

Una pellicola che naviga in mezzo a numerosi difetti come l’incontro e il successivo (e troppo repentino) corteggiamento con il personaggio di David, anche lui afflitto da un lutto che fatica a elaborare. Un legame troppo artificiale e poco credibile se confrontato con la realtà dei fatti. Sono diverse, inoltre, le sottotrame non sviluppate: il migliore amico della protagonista, Morris (Austin Crute) incarna il solito e banale cliché presente in quasi tutte le commedie romantiche degli ultimi anni. Di carnagione scura e omosessuale, questa figura viene tristemente relegata in un angolo senza permettere un ulteriore sviluppo sulla sua personalità. Una situazione analoga si può ritrovare nelle sessioni di terapia condivise da Harriet e David, interrotte bruscamente a metà visione.

In conclusione

In definitiva il regista Ned Benson costruisce un fantasy romantico poco convincente, elaborando le tematiche dell’amore e della perdita mediante l’elemento della musica. È proprio la sua insistenza verso quest’ultima componente – tra passaggi di indie rock e pop nostalgico – a funzionare all’interno dell’intera pellicola, permettendoci di scoprire come questa possa essere un elemento curativo per le persone. Una commedia mirata sicuramente a un pubblico più giovane che facilmente riuscirà a immedesimarsi nelle vesti di Harriet, sebbene quello che rimane di questa opera sia solo un timido accenno di novità.

Note positive:

  • Colonna sonora
  • Tematica della musica come elemento curativo
  • Fotografia

Note negative:

  • Sceneggiatura
  • Personaggi secondari poco approfonditi
  • Intreccio relazione personaggi troppo repentina
  • Ritmo lento e ripetitivo
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