The Innocents (2021): oltrepassare la linea del bene e terminare nell’oscurità

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Locandina di The Innocents

The Innocents

Titolo originale: De uskyldige

Anno: 2021

Nazione: Norvegia, Svezia, Finlandia

Genere: Horror, fantastico

Casa di produzione: Zentropa Sweden, Film i Väst, Snowglobe, Svenska Filminstitutet, Norsk Filminstitutt, Eurimages, Protagonist Pictures, YLE

Distribuzione italiana: Prime Video, Midnight Factory

Durata: 118 min

Regia: Eskil Vogt

Sceneggiatura: Eskil Vogt

Fotografia: Sturla Brandth Grøvlen

Montaggio: Jens Christian Fodstad

Musiche: Pessi Levanto

Attori: Rakel Lenora Fløttum, Alva Brynsmo Ramstad, Sam Ashraf, Mina Yasmin Bremseth Asheim, Ellen Dorrit Petersen, Morten Svartveit, Kadra Yusuf, Lisa Tønne, Irina Eidsvold Tøien, Marius Kolbenstvedt, Kim Atle Hansen, Nor Erik Vaagland Torgersen, Birgit Nordby, Georg Grøttjord-Glenne

Trailer di The Innocents

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Grazie a IFC Midnight e Plaion Pictures arriva in Italia, direttamente in home video, dal 19 gennaio 2023, The Innocents (2021), lungometraggio norvegese di genere soprannaturale, opera seconda del cineasta di Oslo classe 1974 Eskil Vogt che nel 2014 ha debuttato al cinema con il film drammatico Blind, vincitore del Tulipano d’oro all’International Istanbul Film Festival. La pellicola De uskyldige (nome ufficiale del film) è stata distribuita, in anteprima mondiale, durante il Festival di Cannes 2021 ed ha incassato globalmente al botteghino ben 222.188 dollari, ottenendo il plauso della critica.

Trama di The Innocents

Durante le vacanze estive una famiglia, per motivi lavorativi, abbandona la propria dimora per trasferirsi in un sobborgo residenziale dove il “capo famiglia” ha trovato una nuova professione. La famiglia è costituita da madre, padre e due figlie: la piccola Ida, di poco più di sette anni, e Anna, una ragazzina autistica sui dodici/tredici anni. Ida non è però la classica buona bambina, anzi, non perde tempo per ferire la sorella maggiore dandogli dei forti pizzicotti sulle gambe e mettendogli dei pezzi di vetro nelle scarpe. Un giorno le due bambine fanno la conoscenza di due bambini particolari che vivono nel loro stesso sobborgo: Ben e Aisha. Il primo stringe un rapporto d’amicizia con Ida con cui si rispecchia, rivedendo in lei il suo stesso lato oscuro. Ben difatti non perde tempo a ferire gli altri fisicamente, tanto da ferire, insieme a Ida, un gatto che poi, contro il volere dalla bambina, andrà a uccidere a sangue freddo. Aisha invece stringerà un profondo e tenero rapporto con Anna, che sembra trarre dei benefici dalla frequentazione con Aisha, una bambina affetta da vitiligine. Il gruppetto inizierà a trascorrere le giornate insieme per scappare dalla monotonia estiva di un quartiere quasi del tutto disabitato, nella loro frequentazione scopriranno di possedere degli strani poteri: Ben comprende di poter spostare gli oggetti e di controllare le persone mentre Aisha sa di potersi connettere emotivamente con gli altri, specialmente con Anna che sembra possedere, a sua volta, dei potenti poteri misteriosi. Ida invece, appare l’unica “normale” e priva di abilità speciale. La scoperta di queste capacità però poteranno il gruppo verso un lato oscuro e pericoloso, soprattutto Ben che abbandona il suo lato umano buono per abbracciare l’oscurità dentro di se.

I bambini di The Innocents
I bambini di The Innocents

Recensione di The Innocents

Penso che un film del genere non lo avrei concepito, se non fossi stato padre. Ho osservato i miei figli e ho ripercorso la mia infanzia, che mi ha dato molti stimoli per l’idea della sceneggiatura. […] Perché entri in una nuova sensibilità, non da ultimo a causa della paura che accada qualcosa di terribile a tuo figlio. Oppure che tuo figlio faccia qualcosa di terribile. Sono in costante negazione con me stesso sul fatto che qualcosa possa andare storto. Ma devi lasciarli liberi, altrimenti non impareranno mai a diventare umani.

Eskil Vogt

I bambini vengono spesso e volentieri accostati al colore bianco, al simbolo della purezza e dell’ingenuità, ma Eskil Vogt abbandona questa concezione poetica e filosofico catapultandoci dentro una storia oscura in cui i più piccoli vengono macchiati dall’oscurità che li avvolge e li stritola a sé. In questo senso il titolo del film “De uskyldige”, che significa “Gli innocenti”, appare solo simbolico, poiché Ida e Ben sono tutt’altro che innocenti, poiché in loro vive una connotazione di malvagità interiore, più o meno marcata. Ida non è assolutamente la brava bambina che potrebbe apparire a prima vista, anzi, è cattiva, attratta dal sangue e dal male, non perdendo tempo, anche per motivo egoistici di gelosia, ferire la sua sorella autistica, tanto da fargli da immettere nelle scarpe dei pezzi di vetro, che andranno a tagliarli i piedi facendola soffrire interiormente, dato che non è in grado di mostrare il suo dolore esternamente, inoltre appare interessante una delle prime scene dalla pellicola in cui scorgiamo la bimba dai capelli biondi schiacciare, senza timore, un vermiciattolo, ponendo fine alla sua vita. Ida non a caso farà la conoscenza di Ben, un bambino che, come lei, è attratto dall’oscuro, ma in maniera più marcata e netta, perché Ben si spinge avanti, supera il confine che separa il bianco e rosso, abbracciando il sangue. Terrificante e inquietante la scena in cui, insieme a Ida, tirano un gatto giù dalla scale, ancora più brutale la scena in cui vediamo Ben schiacciare la testa al gatto, miracolosamente sopravvissuto alla caduta. La morte del piccolo felino è un elemento fondamentale drammaturgicamente per l’arco di evoluzione di Ben e Ida, poiché se il primo intraprende, per la prima volta, con probabilità, il sentiero dell’oscurità, la seconda ne viene ritratta, allontanata e impaurita. Ida prova, indubbiamente, una forte curiosità verso il male, come si avvince dal momento in cui si reca sulla scena dell’omicidio per vedere il sangue, prima del gatto e poi dell’uomo, ma allo stesso tempo inizierà a comprendere il confine in cui fermarsi e che non va oltrepassato. Ben ai suoi occhi assumerà la sembianza del male, un male che aumenterà a dismisura durante il film, diventando un reale pericolo per lei e per gli altri bambini e le loro famiglie. Ida però, durante le sue scelte adottate durante il lungometraggio, ci apparirà sempre come una bambina affascinata dal male, contrariamente ad Anna e Aisha, due bambine immacolate e buone, che agiscono nel male solo se costrette.

Clayton (che ha realizzato un film con il medesimo titolo) ha girato una pellicola del genere “bambini diabolici”, ma che vengono osservati a distanza, dal mondo degli adulti: non sai se siano posseduti dal diavolo, dai demoni o dai fantasmi. Per me, invece, il punto essenziale era stare insieme ai bambini, tenendo gli adulti sullo sfondo. Quindi, avevo un po’ di timore nell’intitolare The Innocents, non pensavo minimamente a tutti quei film della tradizione horror e fantastica in cui ci sono ragazzini che fanno cose incredibili e spaventose con la forza del pensiero, tipo Carrie oppure The Omen. […] The Innocents parla dell’infanzia con la I maiuscola, di quel mondo segreto e parallelo in cui vivono i bambini, sorretto da quell’immaginazione che si perde man mano che si invecchia. Mentre la maggior parte di questi film si concentra sulla pubertà

Gli adulti sono piuttosto marginali, come da intenzione di regia e di sceneggiatura, riguardo ai fatti narrati, anzi, per certi versi, i bambini sembrano degli adulti, anche visivamente e caratterialmente. Ben, Ida e Aisha sono completamente auto dipendenti, camminando da soli senza problemi per il quartiere e comportandosi proprio come i più grandi. I genitori sono raccontati come individui poco affidabili, poco presenti nella sfera privata e intima dei figli, ad esempio noi conosciamo i nomi dei giovani protagonisti ma non sappiamo un singolo nome dei genitori, nemmeno della mamma e del padre di Ida e Anna, soprattutto il loro babbo appare come un entità poco presente come figura autoritaria, comparendo in rarissime scene del lungometraggio. Riguardo a Ben e  Aisha li vediamo immessi dentro famiglia altamente disfunzionali. La madre di Aisha soffre di depressione, non apparendo pienamente in grado di occuparsi e di comprendere la propria bambina, mentre la famiglia di Ben appare brutale, con una madre che non sembra voler realmente bene a suo figlio. Per certi versi il personaggio di Ben può essere compreso, vivendo dentro una famiglia priva di bontà e che lo conduce entro una sorta di disperazione emotiva e di solitudine che probabilmente lo conduce ad usare, per ottenere ciò che vuole, la cattiveria, non avendo imparato, dai suoi genitori, come usare la bontà. Riguardo a Ben e sua madre però troviamo un enorme buco di trama che risulta l’unica reale sbavatura delle pellicola che per il resto funziona bene, pur nella sua misteriosità simbolica con un finale che lascia alcuni dubbi soprattutto sulla natura dei poteri (li hanno tutti i bambini?) e nel destino di Ida e della sua famiglia, con un ultima inquadratura piuttosto oscura e inquietante.

Fotogramma di The Innocents
Fotogramma di The Innocents

In conclusione

Realizzato con delle ottime performance attoriali, soprattutto di Alva Brynsmo Ramstad, che interpreta Anna, una bambina autistica, e con un ritmo che riesce a farci entrare nel mood della pellicola e nella sua inquietudine e horror intellettuale, The Innocents ci appare come un valido film che se amata il genere fantastico – horror o il cinema norvegese, non potete perdervi. Resta l’amaro in bocca per una scelta discutibile sul personaggio di Ben che ci porta a un immenso buco di trama che ci fa storcere il naso, purtroppo però non possiamo dirvi dove si trova l’errore per non rovinarvi la visione filmica.

Note positive

  • L’interpretazione di Alva Brynsmo Ramstad
  • Montaggio
  • Fotografia
  • Regia

Note negative

  • Buco di trama su Ben riguardo la madre
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