The Train of Death (2024). Le divinità della foresta

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Locandina di The Train of Death

The Train of Death

Titolo originale: Kereta Berdarah

Anno: 2024

Nazione: Indonesia

Genere: Horror

Casa di produzione: MVP Pictures

Distribuzione italiana:

Durata: 103 minuti

Regia: Rizal Mantovani

Sceneggiatura: Erwanto Alphadullah

Fotografia: Roy Lolang

Montaggio: Ganda Harta

Musiche: Nara Anindyaguna

Attori: Hana Malasan, Zara Leola, Putri Ayudya, Kiki Narendra, Yama Carlos, Fadly Faisal, Ruth Marini, Sahira Anjani, Totos Rasiti

Trailer di The Train of Death

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Rizal Mantovani, prolifico cineasta indonesiano con all’attivo sessantuno regie, tra videoclip musicali, serie e lungometraggi, è colui che ha riportato in auge in Indonesia la tradizione storica del cinema dell’orrore dell’arcipelago. Se l’Indonesia ha prodotto molteplici opere horror già prima degli anni ‘90, è stato proprio Mantovani, nei primi anni 2000, a riportare questo genere sanguinolento, fatto di fantasmi e omicidi spaventosi, nelle sale cinematografiche della sua nazione, dirigendo opere come Jelangkung (co-diretto da Jose Poernomo, 2001) e Kuntilanak (2006), due pietre miliari dell’orrore locale. Nel 2022 ha realizzato il film Mumun, un horror a tinte action, per poi dirigere quattro film e una serie che si discostavano dal genere horror, tornando a esso nel 2024 con “Kereta Berdarah” (letteralmente “Il Treno del Sangue”), pellicola distribuita in Indonesia a Febbraio 2024. Il film ha superato la soglia del milione di biglietti venduti in Indonesia, entrando nella cinquina dei film nazionali più visti del 2024. In Italia, il lungometraggio è stato presentato in anteprima nazionale al Far East Film Festival 26, dove ha partecipato in concorso, oltre a essere disponibile sul sito MyMoviesOne, con sottotitoli in italiano, fino al 2 maggio 2024.

Trama di The Train of Death

Purnama e Kembang sono due giovani sorelle che si trovano in una stazione nella regione di Solo, in attesa del viaggio inaugurale di una nuova linea ferroviaria che le porterà al Sangkara Resort, un complesso turistico situato nel mezzo della foresta. È il primo viaggio di Purnama dopo un intervento chirurgico importante, e Kembang è molto preoccupata per le condizioni di salute della sorella. Mentre aspettano la partenza, le due fanno la conoscenza di Tekun, un ragazzo affascinante e cortese che sarà il loro assistente di viaggio, e assistono a una dimostrazione di protesta guidata da alcune donne che protestano per la sparizione dei loro mariti che avevano lavorato alla costruzione della ferrovia. Ramla, un’altra passeggera del treno, osserva con attenzione questa scena. Una volta iniziato il viaggio, al quale partecipano anche Santoso, il proprietario del resort, e Bara, il reggente della regione che ha supervisionato la costruzione della ferrovia, iniziano a manifestarsi strani eventi. Ogni volta che il treno penetra all’interno di una galleria, nell’ultima carrozza del treno accade l’impensabile. Al suo interno penetrano degli spiriti della foresta che, pieni di vendetta, uccidono i passeggeri che si trovano all’interno di quel vagone, per poi infine staccare quel vagone dal convoglio, facendolo sparire nel nulla. Mentre il treno viaggia a tutta velocità verso il resort, Purnama, Kembang, Tekun e gli altri dovranno lottare per la loro sopravvivenza contro gli spiriti degli alberi e della foresta, che, abbattuti per aprire la strada al treno, covano una profonda vendetta contro di loro.

I protagonisti di The Train of Death (2024)
I protagonisti di The Train of Death (2024)

Recensione di The Train of Death

Kereta Berdarah” è indubbiamente un lungometraggio che saprà intrattenervi, riuscirà a tenervi incollati allo schermo grazie a un ritmo sostenuto improntato sul gore e sull’horror più sanguinolento. Man mano che la pellicola procede, diviene sempre più cruda, con scene di uccisione sempre più afferrate e cruente che possono far chiudere gli occhi ai più suggestionabili. Per gli amanti dell’horror, per coloro che sono avvezzi al cinema splatter e gore, la pellicola difficilmente riuscirà a scuoterli realmente. Anche se vi sono scene afferrate, con persone che scoppiano in macchie di sangue, uomini che si trasformano in esseri mostruosi e creature dal fare inquietante, la pellicola non è riuscita a scuotermi o a terrorizzarmi veramente. Nessun omicidio, nessuna morte mi ha davvero colpito, e nessuna uccisione è memorabile a fine pellicola. Il problema di “The Train of Death” è proprio quello di non riuscire a essere un lungometraggio horror memorabile come dovrebbe essere, risultando alla fine della visione un film alquanto dimenticabile nel tempo. La sceneggiatura è basica, ma interessante nel suo sottotesto, e il film si concentra interamente su sequenze che intendono spaventare e terrorizzare il pubblico. Peccato che non riesca a raggiungere questo obiettivo in modo efficace. Tuttavia, va riconosciuto che l’entità mostruosa, una sorta di donna albero demoniaca che cammina sul soffitto della carrozza, possiede un suo fascino oscuro, riuscendo a creare un minimo di tensione e paura. Anche gli altri mostri, a livello visivo, sono realizzati con cura e possiedono una buona resa, soprattutto a livello di makeup. Tuttavia, a livello di effetti speciali, la resa visiva dell’esterno del treno, visibilmente ricreata al computer, non convince appieno. Contrariamente a livello fotografico la pellicola convince, sapendo ben alternare i climax narrativi. Se il treno viene raccontato attraverso una luce naturalistica e gialla, le scene più oscuro possiedono un interessante fotografia tendente al nero con una luce “innaturale” rossa, simbolo della malvagità presente in queste entità sanguinarie.

Erwanto Alphadullah, lo sceneggiatore del lungometraggio, si ispira agli horror movie a tema ferroviario, prendendo spunto, in modo divergente, da film come “Train to Busan” di Yeon Sang-ho, “Terror Train” di Roger Spottiswoode, “Snowpiercer” di Bong Joon-ho e “Horror Express” di Eugenio Martin. Nei film precedenti, i personaggi si muovono da una carrozza all’altra per salvare la propria vita, e questo elemento è presente anche in “Kereta Berdarah”. Tuttavia, l’elemento originale di questa pellicola risiede principalmente nel suo sottotesto ambientalista. Gli esseri umani vengono descritti come creature avide, assetate di potere, che calpestano e distruggono l’ambiente circostante per il loro egoismo e la loro sete di denaro. La costruzione del treno comporta la distruzione di una foresta abitata da entità antiche, costrette a combattere per la propria sopravvivenza quando il loro luogo sacro viene demolito dagli umani. In questa lotta contro gli umani, le entità uccidono alcuni degli operai che costruiscono la ferrovia e, inoltre, prendono di mira i primi passeggeri del treno, ritenuti complici della loro distruzione. La pellicola, in questo senso, è una storia di vendetta, in cui le entità, rappresentate come i “buoni”, combattono contro gli umani, incarnati dall’avidità e dalla malvagità del personaggio di Bara, disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole.

Accanto al personaggio oscuro e malvagio di Bara, vengono introdotti quattro personaggi positivi e onesti: le due sorelle Purnama (interpretata da Hana Malasan) e Kembang (interpretata da Zara Leola), il cortese Tekun (interpretato da Fadly Faisal) e la sorda Ramla (interpretata da Putri Ayudya). In particolare le due sorelle diventano le protagoniste assolute della pellicola, due personaggi con cui proviamo una forte empatia. Oltre a essere una storia incentrata sull’ambientalismo, “The Train of Death” affronta anche il tema della malattia di Purnama, una ragazza affetta da un tumore che ha perso ogni speranza di sopravvivenza. La sua decisione di trascorrere i suoi ultimi giorni con la sorella piuttosto che cercare una cura rappresenta un secondo livello di narrazione del film. Il sottotesto della storia ruota attorno alla domanda se Purnama troverà la forza di continuare a lottare nella vita. Le due sorelle giocano un ruolo fondamentale nella trama, aggiungendo un elemento empatico alla storia. Lo spettatore soffre e spera nella loro salvezza, anche se va notato che, nonostante dimostrino una buona abilità attoriale, soprattutto nella scena emotiva del confronto sulla malattia, le attrici Hana Malasan e Zara Leola non sempre riescono a immergersi completamente nei loro personaggi.

I mostri in The Train of Death
I mostri in The Train of Death

In conclusione

“Kereta Berdarah” offre un’esperienza cinematografica, sulla carte, coinvolgente per gli amanti dell’horror e del gore, ma soffre di una mancanza di tensione e originalità, oltre a una resa visiva non sempre convincente e a interpretazioni attoriali disomogenee. La presenza di un sottotesto ambientalista e di personaggi empatici aggiunge profondità al film, ma non basta a renderlo memorabile nel panorama dell’horror.

Note Positive:

  • Ritmo Sostenuto e Coinvolgente: Il film mantiene un ritmo serrato e coinvolgente, con sequenze di azione e gore che tengono gli spettatori incollati allo schermo.
  • Creature Mostruose ben Realizzate: Le creature mostruose, soprattutto la donna albero demoniaca, sono realizzate con un lavoro di trucco e CGI accattivante, aggiungendo un elemento visivamente interessante al film.
  • Sottotesto Ambientalista: La trama presenta un sottotesto ambientalista che aggiunge profondità al racconto, offrendo una riflessione sulla distruzione dell’ambiente da parte dell’uomo e le conseguenti conseguenze.

Note Negative:

  • Mancanza di Tensione e Paura: Nonostante le scene di gore e horror, il film non riesce a suscitare una vera sensazione di tensione e paura, mancando di omicidi memorabili e di un impatto emotivo significativo.
  • Sceneggiatura Basica: La sceneggiatura del film è considerata basica, concentrata principalmente sulle sequenze di puro terrore senza offrire una narrazione particolarmente complessa o profonda.
  • Resa Visiva del Treno Computerizzata: La resa visiva dell’esterno del treno, realizzata al computer, risulta visibilmente artificiosa e poco convincente, compromettendo l’immersione del pubblico nella storia.
  • Performance Attoriali. Nonostante alcune buone performance, alcune interpretazioni, soprattutto delle protagoniste, non riescono sempre a essere convincenti e a entrare pienamente nei loro ruoli.
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