The witcher 2 (2021): la seconda stagione della Saga di Geralt di Rivia

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the witcher 2 locandina

The witcher 2

Titolo originale: The Witcher

Anno: 2021

Paese: Polonia, Stati Uniti d’America

Genere: azione, avventura, fantastico, drammatico

Casa di Produzione: Sean Daniel Company, Platige Image, Stillking Films, Cinesite, One of Us

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Lauren Schmidt Hissrich

Stagione: 2

Puntate: 8

Musica: Sonya Belousova, Giona Ostinelli

Attori: Henry Cavill, Anya Chalotra, Freya Allan, Joey Batey, Eamon Farren, MyAnna Buring, Mimî M. Khayisa, Anna Shaffer, Mahesh Jadu, Royce Pierreson, Wilson Mbomio, Mecia Simson, Kim Bodnia, Lars Mikkelsen, Therica Wilson-Read, Terence Maynard, Judit Fekete, Paul Bullion, Yasen Atour, Ania Marson, Graham McTavish, Ed Birch, Chris Fulton

Trailer italiano di The Witcher 2

The Witcher è una serie televisiva polacco/ statunitense che ha visto l’alba nel 2019 con la sua prima stagione andata in onda sulla piattaforma Netflix, basata sulla serie di libri “Saga di Geralt di Rivia” (originariamente) e in seconda battuta di videogiochi di genere fantasy. La prima stagione ottenne una percentuale di consensi divisoria: 68% su Rotten Tomatoes e solo del 53 % su Metacritic; la seconda si è invece guadagnata un eccellente plauso da parte della critica statunitense, con il 94 % di recensioni positive su Rotten Tomatoes.

Trama di The Witcher 2

Il Continente è una Terra in cui caos ed equilibrio sono costantemente minacciati dalla difficile coesistenza tra razze differenti: uomini, elfi, nani, maghe e stregoni. Queste, con il popolo degli elfi che intende espandere il proprio dominio a com’era un tempo, sono minacciate dall’ esistenza di mostri che non possono combattere: a tal scopo furono creati i Witcher, umani superpotenziati con la magia in grado di eliminarli e proteggere il Continente in cambio di denaro. A un clima di spiccata tensione generale si aggiunge una ragazzina di stirpe reale, la principessa di Cintra, che possiede poteri illimitati e potenzialmente devastanti per le sorti del Continente.

Non puoi scappare dal mondo. Non puoi nasconderti da esso, ma puoi trovare potere e scopo. Puoi trovarti una chance di sopravvivere all’ orrore.

The Witcher 2
The Witcher 2
The Witcher 2

Recensione di The Witcher 2

Siamo dinanzi a una seconda stagione più che soddisfacente, consapevole dei limiti della prima e in questo senso si impegna parecchio per recuperare una serie di esplicazioni narrative mancanti e proiettandosi con buoni risultati nel fornire un quadro di scrittura maggiormente completo. La stagione è ricca di potenziale, ma al tempo stesso troppo approssimativa; con numerose e rilevanti dinamiche date erroneamente per scontate, rivolgendosi esclusivamente ai fan più acculturati della saga videoludica, escludendo di fatto i neofiti. Categoria che, piaccia o meno ai produttori, non sarà mai abbastanza ridotta per poter essere trascurata. Un limite che negli anni ha accomunato tante serie fantasy non originali: un esempio su tutti, GOT. Serie che, non a caso, otterrà degli spin-off futuri, non tanto per il semplice piacere di svilupparla, a differenza invece degli Amazon Studios con TLOTR “Il Potere degli Anelli”, ma piuttosto per necessità narrative, a causa di vuoti al principio del proprio percorso. Ergo: essere chiari fornendo un quadro d’origine senza precludersi opportunità di spin-off futuri è molto più che possibile, è necessario (o dovrebbe esserlo).

Henry Cavill: è Gerarlt Di Riva

La seconda stagione ci consegna un Henry Cavill ancora più coinvolto: è il risultato di un attore molto apprezzato dall’intera produzione Netflix e anche fonte di un certo stupore per i colleghi più giovani, una volta appurato sul set le sue profonde conoscenze dello script d’origine. Una caratteristica che, stando alle dichiarazioni pubbliche, lo ha dipinto come un attore – nerd autentico quando invece la vera realtà dovrebbe piuttosto presentarlo non solo come vero professionista ma come riferimento per qualunque artista accetti di far parte di qualsiasi trasposizione ispirata a serie di romanzi o videogiochi. Con Cavill ammiriamo un vero fan della saga, che fin dalla prima stagione è stato la vera spina dorsale di un progetto intrigante ma allo stesso tempo incerto; è anche grazie a lui, tramite la sua volontà di ampliare la capacità espressiva del protagonista, se tanti aspetti di scrittura sono nettamente migliorati. La sua interpretazione è globale: completa, energica quando serve, ma anche umana. Oltre a una capacità espressiva che subisce un’ evidente upgrade, è proprio quest’ultima qualità (ma potremmo pure definirla debolezza) che ci porta ad apprezzare ulteriormente il suo personaggio: sono del resto, umani, i Witcher. Seppur più in profondità, nonostante una rigida corazza di apatia e freddezza, Geralt mostra a sprazzi il suo io più intimo: capace di amare, di provare rabbia, risentimento e orgoglio, esprimere tutta l’imperfezione e fragilità umana che resta (più o meno celata) parte della sua identità.

Fotogramma di The Witcher 2
Fotogramma di The Witcher 2

Famiglia e Fedeltà

Ciri: “Dove stiamo andando?”
Gerald: “A casa mia. Casa dei Witcher “

The witcher 2

L’umanizzazione di Gerald non giunge allo spettatore fine a se stessa: è anche fondamentale per permettere al protagonista di esprimere con autenticità il proprio legame indissolubile con i suoi fratelli, un affetto che non si spegne mai nel suo cuore nonostante le molteplici dinamiche e avversità che spesso li tengono a centinaia di km di distanza gli uni dagli altri. Apprezzabile non solo la forza del loro rapporto ma anche la degna caratterizzazione dei vari componenti, esplorandone punti di unione ma anche di rottura tramite differenze di vedute.

La ragazza dei boschi sarà sempre con te. Chi è legato indissolubilmente dal destino, finirà sempre ritrovarsi

The witcher 2

In seconda battuta, è una semi – metamorfosi necessaria anche per rappresentare un secondo (ma non secondario) legame, quello scritto dal destino con la giovane principessa che egli sente di dover proteggere a ogni costo, dai suoi poteri e da coloro che li bramano per se. Tanti la considerano una bambina viziata, una principessa arrogante che non conosce il mondo e le sue brutali realtà. Proprio Geralt, invece, percepisce cosa prova e capta la sua insofferenza a una condizione di fragilità e solitudine. Tra i due si crea di fatto un legame naturale: non sempre idilliaco, ma che non cessa mai di generare ammirazione e fiducia l’uno per l’altro.

Il contenuto prende forma

Un aspetto mai da dare per scontato in questo tipo di progetti. Un errore commesso nella prima stagione, godibile soltanto per gli appassionati ma totalmente estromessa per una nuova fetta di pubblico. Non veniva rappresentato con chiarezza ne il contesto scenografico, ne i concetti narrativi che fornivano ai personaggi già interessi, moventi e obbiettivi pre-esistenti, causando di fatto un senso di ignoranza nello spettatore.

Recuperare così tante spiegazioni in soli 8 episodi non era una missione semplice e di fatto non è stata totalmente portata a termine. Sono, infatti, ancora presenti delle zone più astratte e superficiali della trama che non trovano ideale rappresentazione; indiscutibile però è l’impegno in fase di scrittura che porta a compimento un quadro generale estremamente più nitido, dando così modo a qualsiasi spettatore deluso di ottenere le giuste basi per godersi uno sviluppo finalmente intrigante e fantastico, nel più stretto senso del termine. Non è più solo Geralt di Rivia ad attirare l’attenzione del pubblico, ma anche tutte le dinamiche di contorno che danno ossigeno a una trama che entrerà davvero nel vivo nella stagione tre: la definizione dei popoli, dei loro contrasti e obbiettivi, premesse (seppur superficiali) su alcuni eventi cruciali del passato che potrebbero scatenarne altri altrettanto decisivi nell’immediato futuro. Al centro di tutto una ragazzina, con poteri potenzialmente devastanti che, come l’ago della bilancia più delicata, porterà equilibrio o il caos totale. Ora tutto è in bilico, e ci è (abbastanza) chiaro il perché: motivo per cui la seconda stagione va promossa in pieno, perché quella appena imboccata è finalmente la strada giusta per uno degli show fantasy di Netflix con il potenziale più alto degli ultimi anni.

In conclusione

Note positive

  • Montaggio delle scene d’azione e qualità visiva
  • Ulteriore caratterizzazione di personaggi e scenografie, a definizione di una sceneggiatura maggiormente incisiva ed esplicativa.
  • Valide prove attoriali

Note negative

  • Show ancora parzialmente vincolato ai limiti narrativi della stagione d’apertura.
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