Venticinque e ventuno – Prima stagione (2022). Un racconto onesto di cosa significhi diventare grandi

I contenuti dell'articolo:

Venticinque e ventuno

Titolo originale: 스물다섯 스물하나 (Seumuldaseot seumulhana)

Anno: 2022

Paese: Corea del Sud

Genere: Sentimentale, Drama coreano

Casa di Produzione: Hwa&Dam Pictures

Distribuzione italiana: Netflix

Ideatore: Kwon Do-eun

Stagione: 1

Puntate: 16

Regia: Jung Ji-hyun

Sceneggiatura: Kwon Do-eun

Fotografia: –

Montaggio: –

Musica: –

Attori: Kim Tae-ri, Nam Joo-hyuk:, Kim Ji-yeon, Choi Hyun-wook, Lee Joo-myung

Trailer di Venticinque e ventuno

Informazioni sulla serie e dove vederla in streaming

La serie coreana, rilasciata su tvN dal 12 febbraio al 3 aprile 2022, è stata accolta con grande successo in patria, sia da critica che dal pubblico. “Venticinque e ventuno” in Corea del Sud si è classificata al primo posto come serie più vista per ben otto settimane, divenendo il 18esimo drama coreano più visto nella storia, in data 2022. La serie è sbarcata in Italia il 5 agosto 2022 grazie a Netflix, dove si è stabilita, per ben cinque settimane dall’uscita, nella top 10.

Trama di Venticinque e ventuno

Corea fine anni 90’. Na He Doo (Kim Taeri) è un’adolescente con un sogno: diventare una campionessa di scherma e allenarsi al fianco della coetanea Ku Yurim. Baek Yi Jin (Nam Joo-Hyuk) è un giovane ambizioso proveniente da una famiglia agiata caduta in bancarotta. I due si incontrano alquanto casualmente in una normale mattina d’autunno a Seoul, sullo sfondo di una Corea in piena crisi finanziaria. Impetuosa ed energica lei, introverso e riflessivo lui, sembrano essere indiscutibilmente diversi, inconciliabili, eppure al tempo stesso simili, perché uniti da un’ambizione sempre crescente, verso il raggiungimento di traguardi sportivi da una parte, verso un lavoro dignitoso e nel quale eccellere dall’altra. Tra avventure in una nuova e particolare compagnia di amici, incoraggiamenti, difficoltà e scaramucce i due ragazzi si incontrano e si scontrano, trovano il modo di crescere, maturare e innamorarsi, collezionano assieme ai loro amici momenti indimenticabili, in un mondo che tuttavia conduce le loro vite verso direzioni inaspettate.

Recensione di Venticinque e ventuno

Back Yi Jin.

“L’unica cosa in cui credo e che sarà costante nel mondo è la gravità. Io credo che niente sia per sempre, perché credere in qualcosa del genere setta delle aspettative che inevitabilmente cadranno. Al contrario, la gravità è costante, al di là di ogni aspettativa. Questo è il motivo per cui io credo soltanto nella gravità.”

Sarebbe troppo facile e scontato inquadrare “Venticinque e ventuno” nella categoria K-drama, nome con il quale a oggi si definisce un genere ben preciso, con caratteristiche proprie, al livello di regia, fotografia, ma soprattutto intreccio, e non esplorarne le particolarità, perché sono poche le serie che a oggi si rivelano ancora in grado di trattare un tema sempre attuale, ma anche sempre più delicato e non sempre trattato con l’introspezione necessaria come il coming of age. Ma allora che cos’è che rende “Venticinque e ventuno “diversa?

Ansie, fallimenti e insuccessi, paure, ma soprattutto la resa, ovvero la consapevolezza che definisce il passaggio da una fase della vita in cui la sensazione più forte è quella dell’ invincibilità, nonostante tutto, alla maturità, un momento in cui i sogni lasciano il posto alle scelte che non vorremmo mai dover fare, alla rassegnazione della fine di un amore troppo fragile per stare al mondo, per quanto meravigliosamente intenso, sono questi gli ingredienti di questo k-drama, che a differenza di molti suoi simili non presenta né un lieto fine, né un finale tragico, quanto più un finale semplicemente umano. L’ineluttabilità dei fatti rappresenta forse il vero leitmotiv dell’intera serie: i suoi personaggi ne sono infatti fagocitati sin dall’inizio, sin dalla crisi finanziaria degli anni ’90, che spinge Hee Do a dover lottare per fare della scherma un lavoro o che impedisce a Baek Yi Jin di proseguire l’università, per dover sostenere la famiglia in bancarotta, fino alla storia recente e a drammi di cui l’intera umanità è stata travolta come l’attentato alle Torri Gemelle. La realtà dei fatti, la situazione in cui la Corea ed anche il mondo intero versano, la costante ricerca dell’eccellenza nella quale i giovani di un Paese in crescita sono gettati, tematiche pregnanti che si susseguono nel corso degli episodi non sono cornice, non sono marginali, bensì sono essi stessi un personaggio perturbante con cui i protagonisti devono fare i conti e scendere a compromessi. Forse è proprio questo che rappresenta il punto di forza che affascina e fa tremare al tempo stesso lo spettatore: il fatto che, proprio come nella realtà, anche per Baek Yi Jin e Hee Do, assieme agli altri pittoreschi membri della loro comitiva, l’età dei sogni e della speranza di essere più forti di tutto e di tutti, giunga al termine, lasciandoli in balia di un mondo non sempre generoso.

A questo mondo, fattuale, esigente e partecipe della vita dei protagonisti, si contrappone tuttavia il loro mondo interiore e condiviso, il loro essere gruppo e gridare di fronte a un tramonto sul mare: “l’estate è nostra!”. Amore e amicizia, fusi, tenuti insieme quasi fino alla fine a volte anche in modo complesso, nonostante tutto, sono il risvolto della medaglia di “Venticinque e ventuno”, una serie che trova le parole e gli sguardi più adatti per raccontare la tenerezza dei primi amori, incontaminati, goffi e a volte così indefinibili da essere chiamati in altro modo, ma potenti, seppur destinati quasi sempre a una fine. Se da un lato i due protagonisti affrontano un amore graduale, frutto di un’intensa complicità, ma anche difficile perché contaminato dall’ambizione di entrambi a raggiungere il massimo e dalla inevitabile sconfitta, che una relazione a distanza molto spesso comporta, dall’altro sono i due second lead, Ku Yurim, diretta rivale, ma anche amica della protagonista, e Moon Ji-ung, scansonato compagno di avventure, a vivere appieno l’amore della vita, un amore non senza difficoltà, non senza distanze fisiche e problemi economici, ma devoto, un amore che riesce a perdurare perché non intriso della realtà, nella quale entrambi i giovani sono inseriti. L’amore diventa dunque una delle tante avventure di un’età in cui ci si sente unici, amore che indissolubilmente unito all’amicizia diventa esperienza di vita, aiutando a crescere prima di tutto, ad ascoltarsi, ma che al tempo stesso, come tante delle avventure di gioventù, cede inesorabilmente il passo alle “cose dei grandi”.

La sensazione di consapevolezza dell’età adulta, del percorso svolto in quegli anni, in cui ci si sente onnipotenti e capaci di superare qualsiasi ostacolo, è forse la sensazione più forte e anche amara che questa serie lascia proprio a partire dagli ultimi episodi, poetici e terribilmente strazianti, ed è proprio sul finale che chiunque abbia vissuto una gioventù piena e vivace si trova amaramente a pensare: “è stato così anche per me, ma ora non lo è più”.

Questo è ciò che rende potente “Venticinque e ventuno” in primis nell’universo K-drama: l’onestà nel racconto di tutte le fasi di un perfetto primo amore, candido e ineffabile, la capacità di affermare come per le persone normali, gli amori, in modo particolare i primi amori, quelli che ci fanno battere il cuore e diventare Persone, tolte rare eccezioni come la travagliata storia di Yurim e Ji-ung, non fanno giri immensi per poi ritornare, per citare qualcuno, bensì il più delle volte si scagliano contro una realtà che non vorremmo dover affrontare, ma nella quale tuttavia ci ritroviamo quasi da un giorno all’altro immersi: la maturità.

In conclusione

“Venticinque e ventuno” si distingue per la sua profonda e sincera rappresentazione del coming of age nel panorama dei K-drama. La serie segue i protagonisti attraverso ansie, fallimenti e il passaggio dalla giovanile sensazione di invincibilità alla maturità. A differenza di molti K-drama, non offre né un lieto fine né un finale tragico, ma piuttosto un epilogo umano. Affrontando tematiche attuali come la ricerca dell’eccellenza e le sfide dei giovani in una società esigente, la serie equilibra abilmente la realtà esterna con il mondo interiore dei protagonisti, evidenziando l’importanza di amore e amicizia come esperienze di vita fondamentali. “Venticinque e ventuno” si distingue per la sua autenticità nel racconto del primo amore, esplorando la sua intensità e la sua fine inevitabile, mentre affronta la maturità con onestà e poesia, suscitando una riflessione potente sulla gioventù e sul suo passare inevitabile.