Vivo (2021): Un film che strizza l’occhio ad Up

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Vivo locandina film

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Vivo

Titolo originale: Vivo

Anno: 2021

Paese: Canada, Stati Uniti d’America

Genere: Animazione, Avventura, Commedia, musicale

Produzione: Columbia Pictures, Sony Pictures Animation

Distribuzione: Netflix

Durata: 1h 38m

Regia: Kirk DeMicco

Sceneggiatura: Kirk DeMicco, Quiara Alegría Hudes

Fotografia: Yong Duk Jhun

Montaggio: Erika Dapkewicz

Musiche: Lin-Manuel Miranda

Attori: Lin-Manuel Miranda, Juan de Marcos González, Ynairaly Simo, Gloria Estefan, Zoe Saldana, Michael Rooker

Trailer italiano di Vivo

Presentato il 31 luglio 2021 al Giffoni Film Festival in anteprima nazionale, Vivo, distribuito globalmente da Netflix a partire dal 6 agosto, è una produzione originale Sony Pictures Animation, studio cinematografico che ha prodotto il film premio oscar Spider-Man: Un nuovo universo e la pellicola applaudita dalla critica I Mithell contro le macchine. Alla musica e alla creazione delle canzoni inedite troviamo l’ideatore di Hamilton Lin-Manuel Miranda, premiato già ai Tony e ai Grammy e vincitore di un premio Pulitzer. Alla regia invece abbiamo Kirk De Micco, famoso per il lungometraggio animato The Croods. La versione italiana del film sarà arricchita dalle voci di Stash, frontaman della band multiplatino The Kolors (voce e chitarra), cantautore e produttore, interprete di tutte le canzoni dell’originale protagonista Vivo, e di Massimo Lopez, attore, doppiatore, show man, conduttore televisivo e componente del noto trio “Lopez, Marchesini, Solenghi”, che doppia il personaggio di Andrès nelle canzoni e nei dialoghi.

Trama di Vivo

Siamo a Cuba, nella capitale Avana, con Andrés e Vivo che ogni giorno si esibiscono in una piazza della cittadina come circensi musicali. La particolarità però è che Vivo non è un essere umano ma un cercoletto (conosciuto anche come “orsetto del miele” della foresta pluviale) che sa cantare e suonare come nessun altro della sua specie. Vivo e l’ormai anziano Andrés vivono un esistenza pacifica e tranquilla fino a quando l’uomo riceve una lettera da Marta Sandoval, la leggenda del pop latino e vecchia amica del musicista cubano. La cantante invita l’uomo al suo ultimo concerto a Miami, con la speranza che Andrés si esibisca un ultima volta con lei. Andrés, anche grazie al supporto del vicinato, accetta l’invito e si prepara per partire per Miami al fine di consegnare alla donna la sua ultima canzone, che racchiude i sentimenti da sempre provati ma mai detti a Marta. L’euforia però si trasforma in tragedia quando Andrés, proprio la mattina della partenza, viene trovato morto. Così toccherà a Vivo, contrario ad andare con l’amico a Miami, a dover consegnare in tutti i modi la canzone alla Sandoval. Per farlo dovrà immettersi dentro un avventura on the road unica e piena di pericoli.

Vivo e Gabbi nel film Netflix
Vivo e Gabbi nel film Netflix

Recensione di Vivo

Vivo sfrutta un uso discreto di animazione in CGI per andare a raccontare una storia di coraggio, d’avventura e di vero ed eterno amore andando a creare una cornice piuttosto solida e adulta, fondata sulla tragedia e sul lutto, il tutto entro una narrazione principale che tocca maggiormente le corde dell’avventura on the road più da commedia che drammatica. Sotto alcuni aspetti di vista, soprattutto da come è strutturato il lungometraggio, ritorna alla mente Up di Pixar, pellicola capace di viaggiare ottimamente tra dramma iniziale e avventura, mostrata con un linguaggio più sopra le righe ma poggiata su personaggi tridimensionali. Vivo, dal punto di vista strutturale, ricorda il film di Pete Docter, ma senza raggiungere quel livello tecnico sia dal punto di vista d’animazione che da quella narrativo.

Il primo atto si concentra interamente sul personaggio di Andrés e sulla sua storia d’amore non realizzata. La sua morte e il lutto vengono narrati attraverso i giusti ritmi narrativi donando allo spettatore una pura emozionalità e tristezza, grazie anche al modo in cui è stata costruita fin dall’inizio la storia d’amore tra Marta e l’uomo che viene mostrata attraverso i ricordi e i sogni del musicista sfruttando un animazione maggiormente romantica e nostalgica. Tale storia d’amore tra Marta e Andrés verrà approfondita di tanto in tanto durante la pellicola, soprattutto attraverso i ricordi e la speranza della cantante di Miami che aspetta che l’uomo la raggiunga per cantare un ultima volta insieme. La loro storia appare dolce e costruita con saggezza e diviene all’interno del lungometraggio una splendida cornice narrativa, che funge da obbiettivo per Vivo e per la piccola nipote di Andrés, Gabi, ragazzina che vive vicino a Miami e che incontra Vivo al funerale dello zio. Dunque, la storia romantica serve esclusivamente ai fini narrativi per poter donare un obiettivo ai personaggi che si prefiggono la missione di portare alla donna l’ultima canzone che Andrés ha scritto e in cui dichiara tutto il suo amore per lei.

La storia d'amore nel film Vivo
La storia d’amore tra Andrés e Marta nel film Vivo

Il secondo atto si tinge con un tono d’avventura infatile on the road, ai limiti del verosimile, non raggiungendo quello spessore drammaturgico necessario per far evolvere in maniera interessante i protagonisti della vicenda, ovvero Vivo e Gabi, che avranno alla fine del lungometraggio un cambiamento ma questo risulta poco approfondito, soprattutto a causa di una scrittura bidimensionale sia del protagonista Vivo sia di Gabi e degli altri amici stravaganti incontrati durante questa avventura, come le tre bambine venditrici di biscotti, tanto che questo viaggio per realizzare il sogno di Andrés appare adatto più ai bambini che agli adulti anche a causa di un assenza tematica. Interessante però come anche in questa parte narrativa si continui a giocare con l’elemento musicale anche attraverso i personaggi dove colui che è cattivo (qui un serpente) prova repulsione nel sentire rumore e dunque odia la musica. Peccato però che al film manca un vero nemico accattivante, ma alla fine l’assenza di un villain è una prerogativa di molteplici film d’animazione del XXI secolo.

La musica, in stile dei classici disney del passato, diviene un elemento fondante del lungometraggio Vivo, che possiede ben otto canzoni, sia perché il protagonista comunica con l’uomo solo attraverso la musica, sia perché attraverso i testi delle canzoni il cineasta dona maggior informazioni alla storia andandola a completare. Interessante però anche il lavoro svolto sui generi unendo all’interno di un unico film sfumature melodiche tradizionali cubane con quelle pop – disco – rap – trap, che sicuramente verranno apprezzate dai più giovani. Lo stile musicale donato ad ogni personaggio diviene anche elemento sociale e culturale dove il cineasta dona ad Andrés e Marta una musicale più tradizionale cubana mentre a Vivo dona il rap, inversamente alla giovane del gruppo, Gabi, a cui viene affidata la disco trap con un uso importante dell’autotune. In alcuni momenti però lo stile musicale di Gabi viene criticato da Vivo, che ritiene che quella non sia musica ma rumore e che lei non sappia cantare, infatti quando Gabi non usa il computer per suonare appare realmente stonata, tanto che sembra quasi che lo sceneggiatore abbia voluto porre una critica alla musica nativa digitale definendola non musica.

In conclusione, Vivo si dimostra un buon film che partiva da delle premesse alte con un primo atto solido e ben strutturato peccato che il secondo atto abbia preferito la semplicità drammaturgica andando a creare una storia visivamente luminosa e più adatta ai piccolini che ai grandi.

Note positive

  • Le musiche
  • Il primo atto

Note negative

  • Personaggi protagonisti bidimensionale
  • Storia priva di un reale tema
  • Seconda atto fin troppo per bambini
  • Assenza di un reale villain che metta in difficoltà la missione.
  • A tratti risulta difficile comprendere il testo quando Vivo canta, ma solo nella versione italiana doppiata da Stash
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