1899 – Prima stagione (2022): Dark sulla nave, ma assolutamente meno complesso

Condividi su
Locandina di 1899

1899

Titolo originale: 1899

Anno: 2022

Paese: Stati Uniti d’America, Germania

Genere: storico, giallo

Casa di Produzione: Dark Ways, Netflix

Distribuzione italiana: Netflix

Ideatore: Baran bo Odar, Jantje Friese

Stagione: 1

Puntate: 8

Regia: Baran bo Odar

Sceneggiatura: Baran bo Odar, Jantje Friese, Emma Ko

Fotografia: Nikolaus Summerer

Montaggio: Denis Bachter, Anja Siemens, Sofia Lindgren, Ascanius Böttger

Musica: Ben Frost

Attori: Isabella Wei, Anton Lesser, Emily Beecham, Clara Rosager, Aneurin Barnard, Mathilde Ollivier, Andreas Pietschmann, Lucas Lynggaard Tønnesen, Alexandre Willaume, Miguel Bernardeau, Richard Hope, Maria Erwolter, Rosalie Craig, Jonas Bloquet, Martin Greis-Rosenthal, Alexandra Gottschlich, Ben Ashenden, Maciej Musial, Yann Gael, Jónas Alfreð Birkisson, Cloé Heinrich, Gabby Wong, José Pimentão, Tino Mewes, Fflyn Edwards, Isaak Dentler, Joshua Seelenbinder, Heidi Toini, Niklas Maienschein

Trailer italiano di 1899

Dai creatori dell’acclamata serie mistery Dark, Jantje Friese e Baran bo Odar, prende forma una nuova storia originale per Netflix composta, per questa sua prima stagione, da otto episodi incentrati su degli enigmatici misteri che vedono coinvolti i passeggeri di una nave in viaggio verso l’America. La serie sfrutta un cast altamente internazionale tra cui spiccano come protagonisti Emily Beecham (The Pursuit of Love; Hail, Caesar!; Cruella), Andreas Pietschmann (Dark; Kitz), Maciej Musial (The Witcher; 1983), Yann Gael (Sakho & Mangane; Saloum) e l’attrice francese Mathilde Ollivier (Overlord; Sister of the Groom; The Upright Woman). La serie sarà disponibile su Netflix dal 17 novembre 2022.

Trama di 1899

1899. Una donna, Maura Franklin, si sveglia d’improvviso in stata apparentemente confusionale nella propria cabina del piroscafo “Kerberos” una nave che intende dirigersi verso ovest lasciandoci alle spalle il Vecchio Continenti per sognare una nuova vita al di là dell’oceano, in America, la terra dove tutto sembra essere possibile. Sul “Kerberos” ci sono passeggeri di tutte le classi e di svariate nazioni europee passando da una coppia di giovani francesi appena sposati, da un prete spagnolo in compagnia del proprio fratello, passando a una famiglia danese di seconda classe e una giovanissima geisha con madre, il tutto sotto bandiera tedesca poiché l’equipaggio della nave, compreso il capitano Ehik, provengono dalla Germania. La traversata del gruppo però subisce in inaspettato imprevisto quando il “Kerberos” riceve un messaggio di aiuto tramite telegrafo proveniente dalla nave sorella “Prometheus”, un’imbarcazione dispersa nel mare da ben quattro mesi. Contro la volontà dei passeggeri, Ehik decide di deviare la rotta per raggiungere il più rapidamente possibile il piroscafo disperso al fine di scoprire cosa sia avvenuto a quella nave. Niente però andrà come il capitano pensa, ma tutti i passeggeri della nave si troveranno inghiottiti dentro una situazione alquanto misteriosa e complessa, da cui uscirne sembra alquanto impossibile.

Emily Beecham in 1899
Emily Beecham in 1899

Recensione di 1899

L’animo introspettivo e registico del duo Friese – Bo Odar è fortemente riconoscibile all’interno di 1899, una serie che richiama profondamente quel climax, quel mood narrativo e di costruzione dei personaggi che abbiamo conosciuto e saputo apprezzare nelle tre stagioni di Dark, costituiti da enigmi di difficile lettura e svelamento, in cui lo spettatore si era ritrovato più e più volte confuso e smarrito dentro quella matassa di nodi da districare. 1899 non è da meno ma appare, almeno nella sua prima stagione, meno intrigata dinanzi alla prima serie realizzata dal duo tedesco per Netflix, poiché, già nelle prime sei puntate abbiamo alcuni sprazzi di luce e di apparente verità che ci aiutano a mettere i pezzi insieme senza grande scervellamento dal punto di vista cognitivo. Fiese – Bo Odar tessono fin dal pilot un enigma che, proprio come Dark, vanno di puntata in puntata a sviscerare e analizzare sfruttando molteplici personaggi che rendono 1899 una storia prettamente corale seppur con i suoi due protagonisti, questa volta in Maura Franklin e Ehik che svolgono, seppur in versione matura, gli stessi ruoli che hanno interpretato in Dark, Jonas e Lisa, entro una storia d’amore complessa è segnata da un destino avverso e oscuro. Accanto a questi personaggio, ben interpretati da una solida Emily Beecham e da un ottimo Andreas Pietschmann, che riescono a trasmettere al pubblico i loro animi tormentati, vengono narrate le storie coriali degli altri passeggieri. In effetti, ogni puntata eleva a protagonista un singolo individuo che diviene l’epicentro narrativo dell’intero episodio, in questo modo la sceneggiatura riesce a elevare ogni carattere messo in scena, soprattutto la famiglia danese della seconda classe che viene ben analizzata e mostrata, soprattutto le figure dei due figli maggiori, Tove (Clara Rosager) e Krester (Lucas Lynggaard Tønnesen).

La stagione, quasi completamente ambientata all’interno della nave, possiede una fotografia e una scenografia che predilige colori tenui e oscuri, il tutto appoggiato a una colonna sonora d’atmosfera con una musica che dona ansia e tensione alla vicenda attraverso quei classici respiri e affanni che la composizione possiede e che ricorda in maniera evidente per stile la soundtrack di Dark. Inoltre Fiese – Bo Odar vanno a immettere all’interno della serie nuovamente i loro amati tunnel, infatti in 1899 abbiamo dei cunicoli stretti che fungono da passaggio da un luogo all’altro, cubicoli che hanno il sapore di quelli che fungono da viaggio temporale all’interno della grotta di Winden. Il tutto viene narrato con un ritmo piuttosto lento che serve per creare una sorta di sensazione inquietante e di mistero agli occhi e al cuore dello spettatore, infatti la sensazione ed emozione che traspare essenzialmente da questo prodotto è proprio quella della ricerca dello svelamento del mistero riguardo ciò che è avvenuto prima al Prometheus e poi al Kerberos, detto ciò però si sente la mancanza di altre tipo di emozioni che sorreggano la storia proprio come avveniva in Dark in cui c’era il mistero ma anche il dramma interiore o la storia d’amore, che era maggiormente sviscerata e approfondita con un tocco teen dramma. Quest’assenza di emozionalità è causata anche da una certa apatia che si crea tra personaggi e spettatore, dove questi ultimi non riescono a provare dei sentimenti verso gli individui messi in scena, com’è evidente in una scena in cui alcuni di loro perdono la vita, una morte che non ci colpisce più di tanto.

Il cast di 1899
Il cast di 1899

In conclusione

Una serie meno complessa di Dark ponendoci già alcune verità certe riguardo alla storia, verità che ovviamente possono ottenere anche nuovi significati nelle prossime stagioni, staremo a vedere. Indubbiamente questo prodotto strizza l’occhio a Dark senza riuscirne a raggiungere il livello, infatti se la prima stagione di Dark era eccellente quella di 1899 è interessante ma con alcuni elementi non così sviscerati dal punto di vista di sceneggiatura al meglio, così che l’emozione avvolga poco e nulla lo spettatore. Ecco dal punto di vista emozionale si poteva e doveva osare di più.

Note positive

  • Attori
  • Atmosfera
  • L’enigma complesso al punto giusto

Note negative

  • Assenza di emozione, il tutto ci concentra esclusivamente sull’enigma
Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.