2028: La ragazza trovata nella spazzatura (2021): un melodramma intimo travestito da sci-fi

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2028: La ragazza trovata nella spazzatura - locandina

2028: La ragazza trovata nella spazzatura

Titolo originale: Dzien, w którym znalazlem w smieciach dziewczyne

Anno: 2021

Nazione: Polonia

Genere: Fantascienza, Drammatico

Casa di produzione: Wonder Woman Production, DEvisioners Warsaw, Polish Film Institute (in collaborazione con)

Distribuzione: P.F.A. Films, Cooperativa Cinema Mundi

Durata: 95′

Regia: Michal Krzywicki

Sceneggiatura: Dagmara Brodziak, Michal Krzywicki

Fotografia: Lukasz Suchocki

Montaggio: Agnieszka Bialek – Zaborowska

Musiche: Krzysztof A. Janczak

Attori: Dagmara Brodziak, Michal Krzywicki, Marek Kalita, Weronika Humaj, Philippe Tlokinski

2028: La ragazza trovata nella spazzatura – Trailer

La pellicola nasce dalla volontà di due artisti polacchi: i millennials Michal Krzywicki e Dagmara Brodziak, attori e autori, hanno già lavorato insieme in diversi progetti, fra cui i cortometraggi Mice and Rats e Echo e le serie TV Diversion End e Szparandox.

L’idea del lungometraggio nasce da un video che Brodziak ha visto su YouTube: un ragazzo daltonico, grazie a degli occhiali speciali, riesce a vedere i colori reali. Da ciò, la coppia ha sviluppato la volontà di mettere in pellicola la possibilità di perdere la percezione di ciò che circonda l’uomo e della sua reazione a un recupero di tale capacità.

Il film è stato vincitore come Miglior Film al Cinequest San Jose Film Festival 2022 e al Fantafestival 2022 di Roma. Nelle sale italiane dal 23 marzo 2023.

2028: La ragazza trovata nella spazzatura - Dagmara Brodziak
2028: La ragazza trovata nella spazzatura – Dagmara Brodziak

Trama di 2028: La ragazza trovata nella spazzatura

L’idealista Simon Hertz vive in un mondo in cui i condannati – chiamati Automi – vengono rasati, drogati e usati per i lavori poco qualificanti. Come atto di ribellione, annuncia sui social network il proprio suicidio, programmandolo per il Capodanno del 2029 e organizzando una diretta live.

La sera prima dell’evento, l’uomo incontra casualmente una Automa di nome Blue, la quale è ricercata per una morte di cui è ritenuta, ingiustamente, responsabile. Inizia così il viaggio dei due, verso la (ri)scoperta della realtà che li circonda e affrontando i fantasmi del passato che li inseguono.

Recensione di 2028: La ragazza trovata nella spazzatura

Michal Krzywicki e Dagmara Brodziak fanno parte di quel nuovo cinema polacco che cerca una sua identità moderna e attuale, andando a scavare anche nel sociale e nella politica che contraddistingue il paese d’Est Europa. Chleb i sól, pellicola del regista Damian Kocur presentata alla Mostra del Cinema di Venezia 2022 e vincitrice del Premio Speciale della Giuria nella sezione Orizzonti, ne è un ottimo esempio.

L’idea di base che ha mosso i due artisti è la volontà di accompagnare lo spettatore verso la visione di un mondo che, oramai, spesso ci sfugge. Per fare ciò, hanno scelto la via della rappresentazione sci-fi – non palesata dal titolo italiano, il quale rimanda più facilmente a un film di genere thriller, dove ci si aspetta il cadavere abbandonato di una giovane donna; ciò sarebbe stato ovviabile se si fosse tradotto il titolo letteralmente dall’originale, ovvero Il giorno in cui ho trovato una ragazza tra i rifiuti.

2028: La ragazza trovata nella spazzatura - Un frame della pellicola c
2028: La ragazza trovata nella spazzatura – Un frame della pellicola

In realtà, di fantascientifico c’è ben poco ed è tutto presente nella prima parte del film: fra citazioni, più o meno velate – K-Pax, Matrix, Blade Runner e perfino E.T. l’extraterrestre – e la fotografia – che richiama lo stereotipo delle luci soffuse, colori fortemente contrastanti e ambienti claustrofobici – lo spettatore si ritrova in questo futuro distopico che rimanda a una realtà di emarginazione, forse non così distante dalla realtà. I social diventano protagonisti, in negativo, di una scelta che dovrebbe servire a scuotere gli animi umani e che invece diventa un evento da festeggiare, oltre che il modo per mercanteggiare organi umani. I collari e la rasatura forzata diventano segni distinguibili di una inferiorità imposta e facilmente riconducibile ad altre mille simbologie – quella più immediata è la stella di David fuori dalle abitazioni e dai negozi ebraici.

Volevamo dare vita ad un film sci-fi che però andasse a scavare nell’essenza del mondo che raccontavamo e nella mente e nei valori delle persone che lo abitano. Non puntavamo ad avere imponenti effetti speciali o una scenografia particolarmente futuristica. Anzi, il mondo che rappresentiamo nel film è molto simile alla Varsavia e alla Polonia di oggi. In questo modo è più facile per gli spettatori immedesimarsi nella storia, nel mondo e nei suoi personaggi.

Dagmara Brodziak (sceneggiatrice e interprete)

Tutto ciò con il pregio di essere messo sullo schermo cercando delle vie insolite, con inquadrature capovolte o insistenti primi piani piuttosto che con scene dove la ripresa diventa un mezzo di comunicazione alternativo rispetto al vedibile – come, ad esempio, il momento della scoperta della ragazza fra l’immondizia e il campo medio dove Simon, l’aspirante suicida, cerca di toccare la donna, la quale allunga la mano da dietro un bidone. Anche la musica viene ben dosata, a creare un insieme filmico gradevole.

2028: La ragazza trovata nella spazzatura - Il primo incontro fra Simon e Blue
2028: La ragazza trovata nella spazzatura – Il primo incontro fra Simon e Blue

Quando inizia la fuga dei due protagonisti, il lavoro assume una connotazione più intimista, melodrammatica, meno legata agli aspetti distopici iniziali – per altro, poco indagati. I flashback vengono sottolineati da effetti di distorsione sequenziale e temporale, e la voglia di salvare un essere umano sfortunato diventa la rappresentazione del protagonista: della sua fuga da sé stesso e dalla vita che conduceva precedentemente. Rimane il continuo richiamo a oggetti con una forte connotazione simbolica – le pale eoliche piuttosto che una serra artificialmente illuminata – o a elementi che l’essere umano dovrebbe salvaguardare – come la gallina, compagna imprevista di parte del viaggio e poi abbandonata, e probabilmente macellata dal padre di Simon. Ciò non depotenzia il dramma personale, anche se viene amplificato da una musica eccessiva e da uno scontro padre-figlio che non ha però una reale necessità narrativa se non quella di avallare il finale.

Amiamo la possibilità di muoverci in delle realtà che non sono necessariamente speculari al mondo che conosciamo. Vogliamo portare il pubblico in posti dove non sono mai stati, mostrargli realtà mai scoperte e permettere loro di rimanere in questa bolla per novanta minuti. E amiamo la possibilità di poter creare elementi specifici di queste realtà senza dover limitare la nostra creatività. Certo è rischioso […] ma è proprio grazie a quel rischio che siamo così soddisfatti quando gli spettatori si perdono nel nostro mondo.

Michal Krzywicki (regista, sceneggiatore e interprete)

La volontà principale degli autori perde il suo focus originale, ovvero quello di vedere con uno sguardo disincantato la realtà a cui potremmo giungere, e torna invece all’uso del mezzo cinematografico come momento di svago, con lo spettatore che si fa inglobare dalle immagini e dalle sensazioni – a volte facilmente stimolate. Nonostante ciò, le interpretazioni dei personaggi di Simon e Blue non vanno a perdere la loro efficacia: da un lato, Krzywicki riflette la continua battaglia di Simon verso di sé, accentuato dalle sue incongruità piuttosto che da atteggiamenti che rasentano il patologico; dall’altro, Brodziak restituisce l’immagine di un corpo vuoto, alla scoperta di un mondo che prima conosceva e che ora la vede inerme, come una bambina a cui, però, hanno tolto l’innocenza e la gioia della vita.

2028: La ragazza trovata nella spazzatura - I protagonisti
2028: La ragazza trovata nella spazzatura – I protagonisti

In conclusione

Se personaggi così caratterizzati possono essere più facilmente rappresentabili – in quanto ben definiti e delineati – è anche vero che i due attori polacchi riescono a restituire una immediatezza e naturalezza che, messi insieme alle caratterizzazioni degli altri pochi personaggi e all’uso ponderato delle luci, portano il film a una degna conclusione: i mancati approfondimenti sociopolitici e i personaggi non indagati lasciano il passo a una curiosità che viene alimentata con oculatezza, nonostante l’uso non sempre efficace della musica e di un finale che rimane incastrato nella facile iconografia piuttosto che prendere la via più tranchant che ci si sarebbe aspettati.

Note positive

  • Buona performance attoriale
  • Regia avvincente – nella prima parte – e oculata – nella seconda parte
  • Inquadrature e fotografia suggestive

Note negative

  • Mancato approfondimento di alcune tematiche
  • Finale poco coraggioso
  • Non adatto a chi ama storie lineari
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